Doppio intervento al cuore a Nuoro, senza apertura del torace: è una rivoluzione

Doppio intervento al cuore senza apertura toracica in Sardegna. Si tratta di un'operazione storica visti i precedenti in numero limitato e la quasi totale invasività della procedura.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Successo cardiochirurgico a Nuoro, dove è stato eseguito un doppio intervento al cuore, senza apertura del torace. Per la prima volta in Sardegna, l’operazione è stata condotta, infatti, per via percutanea, su due valvole cardiache.

L’aspetto sorprendente dell’intervento riguarda l’esperienza limitata attorno a esso. Non sono molti i casi nazionali simili, come fa sapere La Nuova Sardegna. La squadra guidata dal dottor Enrico Mura, quindi, ha lavorato su un uomo di 83 anni, affetto da uno scompenso cardiaco avanzato.

Il paziente, con una qualità della vita messa sempre più a rischio dalla situazione clinica, si è affidato all’Heart team dell’ospedale San Francesco ed è stato dimesso 48 ore dopo la procedura, senza alcuna complicazione, anzi presentando un lieve miglioramento della performance clinica.

Doppio intervento al cuore a Nuoro

Si è svolto nella sala di Emodinamica dell’ospedale San Francesco di Nuoro il doppio intervento al cuore, eseguito in maniera combinata. L’operazione è avvenuta, infatti, per via percutanea e senza apertura del torace, su due valvole cardiache in un unico tempo procedurale.

Si è trattato, dunque, di una valvuloplastica aortica associata al doppio impianto di clip sulla valvola mitrale. Come riporta La Nuova Sardegna, è stata scritta un’importante pagina della storia medica non solo sarda, ma nazionale. Non esistono numerosi casi simili, infatti, in Italia.

A sottoporsi all’intervento è stato un uomo di 83 anni, affetto da tempo da uno scompenso cardiaco avanzato, che lo ha portato a diversi ricoveri visto il deterioramento della qualità e della quantità della propria vita. Il paziente, dunque, è stato preso in custodia dall’Heart team dell’ospedale, che ha applicato questa strategia innovativa e mini-invasiva.

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Com’è stato eseguito l’intervento

L’aspetto ostico presentato dall’intervento ha riguardato la parte tecnica, viste la stenosi aortica, da un lato, e l’insufficienza mitralica con flail e deficit di coaptazione, dall’altro. Tutto ciò ha causato, quindi, l’insufficienza della valvola torrenziale.

Il team è intervenuto attraverso un approccio percutaneo, eseguendo una dilatazione della valvola aortica e impiantando due clip sulla mitrale, per ridurre il rigurgito valvolare, apparso al termine della procedura con una minore incidenza. Al termine dell’intervento il paziente si è presentato stabile e asintomatico, tanto da essere dimesso in 48 ore, senza alcuna complicanza e con un lieve ma rilevante miglioramento della performance clinica.

A gestire la squadra della Cardiologia interventistica dell’ospedale è stato il dottor Enrico Mura, affiancato dai cardiologi interventisti, dottoressa Martina Mandas, dottor Alessandro Murgia, dottor Giacomo Fanti e dottor Enrico Azzori. Mura, quindi, come riporta La Nuova Sardegna, ha commentato l’intervento così:

Si tratta di un intervento di grande valore clinico e simbolico per la nostra realtà sanitaria.

Dimostra come, anche in Sardegna centrale, sia possibile offrire cure ad alta specializzazione ai pazienti più fragili e garantendo un trattamento moderno, efficace e sicuro.

Fondamentale il lavoro del personale infermieristico al tavolo operatorio, figure cardine nella gestione tecnica e assistenziale del caso e la collaborazione con gli ingegneri Abbot, con particolare ringraziamento al dottor Andrea Gazaneo.

Una dimostrazione che innovazione, competenza e lavoro di squadra possono davvero cambiare la storia clinica e la vita dei pazienti.

Un vero e proprio intervento storico, perciò, che rappresenta la qualità, l’innovazione e la preparazione dell’ambiente medico-chirurgico non solo in Sardegna, ma in tutta l’Italia.

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