In vista della Manovra 2026 sono numerose le proposte avanzate da prendere in considerazione. Tra queste rientra un taglio del canone Rai, che da 90 euro passerebbe a 70.
Come riporta La Stampa, l’emendamento sarà discusso oggi, 20 novembre, ma circolavano già delle voci a riguardo. In particolare, la proposta è partita dalla Lega, che ha inserito nella Manovra del prossimo anno novità sulle tv locali, tra cui rientra proprio tale decurtazione.
Potrebbe diventare, quindi, uno dei principali argomenti di discussione a Palazzo Chigi, anche perché Forza Italia e Fratelli d’Italia non sono pienamente convinte di questo cambiamento. A ogni modo, la proposta di tagliare il canone Rai prevede alternative per la copertura finanziaria.
La proposta sul canone Rai
Verranno discusse oggi, a Palazzo Chigi, le proposte circa la Legge di Bilancio del 2026. Tra le novità rientra quanto chiesto dalla Lega, ovvero una decurtazione del canone Rai, che passerebbe da 90 euro a 70.
L’idea avanzata dai leghisti, guidati dal capogruppo Massimiliano Romeo, per ammortizzare il minore incasso, riporta La Stampa, è quella di alzare il tetto pubblicitario della Rai, danneggiando però altre emittenti, come Mediaset. Accanto a ciò, si pone una strategia volta a trovare le coperture finanziarie, aumentando ulteriormente l’Irap sulle banche.
Un’alternativa, poi, sarebbe aumentare le tasse sulla rivalutazione dell’oro, che comporterebbe un incasso fino a due miliardi di euro. A valutare la proposta saranno, dunque, Giorgia Meloni, Giancarlo Giorgetti, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi.
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La risposta dei partiti

La proposta avanzata dalla Lega non è stata accolta benevolmente dagli altri partiti. Forza Italia, per esempio, rimane contraria, con Tajani che ha ribadito più volte la necessità di concentrarsi su altre priorità come sanità o pensioni minime. Inoltre, il partito ritiene, fa sapere Fanpage, che il taglio del canone comporterebbe meno entrate per la Rai.
Anche Fratelli d’Italia ha altri punti prima su cui concentrarsi, ovvero l’istituzione di un fondo previdenziale per i nuovi nati, la detrazione per l’acquisto dei libri scolastici e la tassa sui pacchi extra-UE. Quest’ultima, soprattutto, si allaccia a una direttiva europea che può avere ripercussioni sulle piattaforme cinesi di e-commerce.
Rientra nelle proposte del partito meloniano anche l’emendamento circa le proprietà dello Stato italiano sulle riserve d’oro di Bankitalia. A tal proposito, Forza Italia vorrebbe il ritiro della stretta sugli affitti brevi e una revisione dei crediti fiscali.
Tutte le proposte avanzate dai partiti, a ogni modo, devono prendere in considerazione che la Manovra da 18,7 miliardi si basa su criteri di prudenza rispetto a Bruxelles e che l’Italia punta a uscire dalla procedura per deficit eccessivo. Quindi, ciascun intervento dovrà essere interamente coperto.
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