Nuova speranza per l’infertilità maschile: raggiunta la prima gravidanza grazie all’IA

Un sistema sviluppato alla Columbia University permette di individuare spermatozoi vitali in casi di infertilità maschile estrema, aprendo nuove prospettive per chi sogna di diventare genitore.

Gloria Caruso
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La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.
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Un passo storico nella medicina riproduttiva: per la prima volta, una gravidanza è stata ottenuta grazie a una tecnologia che combina intelligenza artificiale e microfluidica per individuare spermatozoi vitali in uomini affetti da azoospermia, una delle forme più gravi di infertilità maschile.

La notizia arriva dalla Columbia University, dove un uomo di 39 anni, dopo 19 anni di tentativi falliti, ha potuto diventare padre grazie al sistema STAR (Sperm Tracking and Recovery). La sua partner, 37 anni, dopo 19 cicli di prelievo ovocitario distribuiti su più centri, ha portato avanti una gravidanza clinica confermata, realizzando così un sogno inseguito per quasi due decenni.

Lo studio, pubblicato su The Lancet nel novembre 2025, segna una volta: è la prima volta in cui spermatozoi identificati da una piattaforma guidata da IA vengono utilizzati con successo per la fecondazione in vitro. Questo risultato apre la strada a nuove possibilità per le coppie che finora, per costruire una famiglia, non avevano altra opzione se non l’adozione o il ricorso a un donatore.

Come funziona STAR, il sistema che cambia la storia dell’infertilità maschile

Il sistema STAR rappresenta una svolta tecnologica nel trattamento dell’infertilità maschile e, come illustrato nello studio di The Lancet, integra una serie di innovazioni progettate per superare i limiti delle tecniche tradizionali. La piattaforma combina un sistema di imaging ad alta velocità, un chip microfluidico dedicato (chiamato Fusion DTx) e un algoritmo avanzato di intelligenza artificiale basato sull’architettura You Only Look Once, capace di riconoscere e tracciare spermatozoi rari in tempo reale.

Grazie a una capacità di elaborazione di 1,1 milioni di immagini all’ora, il sistema analizza campioni considerati azoospermici e identifica cellule vitali invisibili al microscopio convenzionale. La procedura è interamente automatizzata, non invasiva e riduce drasticamente i tempi e lo stress per i pazienti.

Nel caso clinico descritto, il sistema STAR ha rilevato sette spermatozoi in un campione che a un esame manuale risultava completamente privo di cellule vitali: due di questi, una volta iniettati negli ovociti della partner, hanno dato origine a embrioni sani e a una gravidanza confermata. Si tratta del primo utilizzo clinico documentato in cui un sistema automatizzato e non invasivo ha consentito di superare la condizione di infertilità maschile estrema.

Dentro la tecnologia STAR: “Un ambiente più delicato per dare una chance alla vita”

Raggiunta la prima gravidanza grazie all'intelligenza artificiale.

Per comprendere appieno l’impatto di questa innovazione, bisogna guardare al lavoro del team della Columbia University che ha dato vita al progetto STAR. Come si legge sul sito del Columbia University Irving Medical Center, il programma “si avvale di imaging avanzato, intelligenza artificiale, robotica e microfluidica per recuperare rari spermatozoi negli uomini con un numero di spermatozoi molto basso e aiutarli a diventare padri”.

I ricercatori hanno unito competenze in biologia, microfabbricazione e roboticaper creare un sistema capace di analizzare milioni di immagini in pochi minuti, evitando metodi invasivi come la centrifugazione o l’uso di laser. Il dottor Zev Williams, direttore del Columbia University, afferma:

Il sistema STAR fornisce un ambiente più delicato che riduce al minimo lo stress sugli spermatozoi, offrendo loro le migliori possibilità di essere identificati e di mantenere la loro vitalità. (…)

La buona notizia è che, con la fecondazione in vitro, basta un solo spermatozoo sano per poter creare un embrione.

Da quando è stato presentato nel 2024, STAR ha già aiutato decine di pazienti a recuperare spermatozoi e creare embrioni vitali. Per molte coppie, si tratta della prima vera occasione di concepire un figlio biologico dopo anni di tentativi dolorosi. Come racconta Williams:

È davvero straordinario poter ora aiutare i pazienti a costruire la famiglia che hanno sempre sognato.

Leggi anche: Quanti pregiudizi sulla maternità surrogata: “In Italia è un tabù per le coppie etero”

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