Contratto istruzione e ricerca 2022/24, firmato il rinnovo: cosa succede ora?

Firmato il rinnovo del Contratto di istruzione e ricerca per il 2022/24. Attesi gli aumenti in busta paga per chi lavora nelle scuole, mentre sono state avviate le trattative per il prossimo triennio.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Firmato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2022/24 del comparto istruzione e ricerca. Nonostante la firma arrivi circa un anno dopo la fine del triennio di riferimento, saranno ugualmente erogati gli incrementi retributivi spettanti, in forma simile a una seconda tredicesima.

Ad affermarlo è il sito ufficiale della CISL, che annuncia anche l’avvio delle trattative per il triennio 2025/27, con la speranza che gli aumenti arrivino in contemporanea con il periodo di riferimento, senza ritardi.

A firmare l’intesa sono state quasi tutte le sigle più rappresentative del comparto, come FSUR CISL, UIL Scuola RUA o SNALS Confsal. Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL Scuola, ha affermato: “Si tratta di una scelta giusta fatta al momento giusto“.

Rinnovo Contratto istruzione e ricerca

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato la firma definitiva del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2022/24 per il personale scolastico. Orizzontescuola ha riportato le dichiarazioni del ministro Valditara a riguardo, il quale si è detto contento del secondo accordo siglato dal Governo Meloni: Garantisce per la prima volta nella scuola italiana una piena continuità contrattuale“.

L’intento, ora, è quello di siglare anche il contratto 2025/27, arrivando così a quota tre documenti firmati sotto lo stesso esecutivo. Per Valditara si tratterebbe di “un traguardo senza precedenti“. Il nuovo CCNL, quindi, introduce aumenti di 150 euro per i docenti e di 100 euro per il personale ATA.

A questi va aggiunto un bonus, finanziato con 240 milioni di euro stanziati dal MIM. Chi lavora a scuola, inoltre, riceverà in busta paga arretrati pari a 1.948 euro per i docenti e 1.427 euro per il personale ATA. Con il rinnovo 2025/27, invece, ci saranno incrementi lordi complessivi mensili di 416 euro per gli insegnanti e 303 euro per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario.

Leggi anche: Bonus 2025 senza Isee: più agevolazioni per istruzione, sanità e inclusione

Il punto di vista dei sindacati

A firmare il rinnovo del Contratto sono stati i rappresentanti dei principali sindacati, ossia FSUR CISL, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams e ANIEF. Un punto su cui ci si è soffermati nello specifico, fa sapere il sito della CISL, è l’importanza di far rientrare l’erogazione delle somme nel triennio indicato.

L’auspicio che non ci siano più ritardi, quindi, è una questione più volte sollevata da Ivana Barbacci, segretaria generale della CISL. Il sito del sindacato ha riportato le sue dichiarazioni a riguardo:

Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto non avrebbe avuto alcun senso, e nessuna utilità per lavoratrici e lavoratori, perdere altro tempo rinviando la chiusura di un contratto, già scaduto, per il quale non vi erano più margini realistici per avere condizioni più favorevoli.

Con la logica che dovrebbe sempre caratterizzare un sindacato, si tratta di una scelta giusta fatta al momento giusto.

Una scelta che rende oltretutto concreta, adesso, la possibilità di fare un altro passo in avanti verso l’obiettivo di una più piena valorizzazione di tutte le professionalità operanti nella scuola, procedendo in tempi brevi col rinnovo del contratto per il 2025/27.

L’avvio del rinnovo del Contratto 2025/27 rappresenta già un passo in avanti in questo senso. Potrebbe verificarsi, però, un intreccio tra le due trattative. Quelle inerenti al triennio che sta per terminare, infatti, sono relative solo all’aspetto economico e non legislativo, che verrà definito meglio a gennaio 2026.

Leggi anche: Aumenti in busta paga e sconti sugli straordinari: le novità della Manovra 2026

Cosa propone la Manovra 2026

Dopo la firma del Contratto, il Ministero ha ripresentato quelle che saranno le novità apportate dalla Manovra 2026, in merito all’istruzione e alla ricerca. Tra le misure fiscali e contributive rientrano 170 milioni di euro destinati alla detassazione del salario accessorio, a cui verrà aggiunta una somma di 140 euro per docenti e personale ATA.

Orizzontescuola fa sapere, poi, che con il taglio del cuneo fiscale si assisterà a un incremento totale di 850 euro l’anno, per la maggior parte di coloro che lavorano nell’ambiente scolastico. Rispetto alla tutela della persona, dal 2026 verrà messa in atto una nuova polizza sanitaria nazionale, con rimborsi fino a 3mila euro annui.

La novità rientra nella strategia di welfare scolastico voluta dal Governo Meloni e che ha come obiettivo la tutela economica e professionale di chi lavora ogni giorno negli istituti di istruzione. Valditara ha commentato la mossa della legge di bilancio così:

Siamo riusciti a investire sulla scuola, convinti della necessità di dare più soldi in busta paga e più tutele a chi lavora ogni giorno per il futuro dei nostri figli.

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