Un racconto potente e necessario arriva sul grande schermo con SHE, titolo italiano LEI – Storie operaie dal Vietnam. Un’opera del regista Parsifal Reparato, che sarà presentata in anteprima italiana il 4 novembre 2025 al Cinema Astra di Firenze, all’interno della selezione ufficiale del Festival dei Popoli. Già applaudito in anteprima mondiale al Festival di Locarno, SHE è prodotto da AntropicA, in co-produzione con P.F.A. Films, Les Films de l’Oeil Sauvage e Cinecittà.
Inoltre, il film ha raccolto diversi riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio Solinas per il miglior documentario, due premi a Visioni Incontra e il recentissimo Feature Documentary Award vinto all’Adelaide Film Festival 2025. Un percorso ricco che testimonia la forza universale del film.
Girato nel cuore di uno dei più grandi sobborghi industriali del Vietnam, SHE dà voce a una generazione di donne che ogni giorno lavora nelle catene di montaggio dell’elettronica, contribuendo in silenzio al benessere tecnologico globale.
Le protagoniste sono operaie, spesso giovani, provenienti da villaggi rurali e costrette a ritmi alienanti, che raccontano la fatica quotidiana, la solitudine dei dormitori, i sogni sospesi di una vita migliore. Attraverso un linguaggio visivo essenziale, il film intreccia testimonianze anonime e costruisce un ritratto collettivo che è insieme denuncia e speranza.
Con uno sguardo antropologico, Parsifal Reparato restituisce dignità a volti e gesti che il mondo industriale tende a cancellare. SHE non parla soltanto di lavoro, ma di identità, appartenenza e resistenza: un viaggio tra catene di montaggio invisibili e desideri nascosti dietro l’apparente uniformità delle divise. È anche per questo che il film ha ricevuto il patrocinio dell’International Labour Organization (ILO), riconoscendone il valore nel promuovere una riflessione sui diritti dei lavoratori nel contesto della globalizzazione.
Il regista racconta SHE: “Parlare di lavoro oggi è necessario”

In occasione della partecipazione al Festival dei Popoli il 4 novembre e del premio vinto in Australia all’Adelaide Film Festival, svoltosi tra il 15 e il 26 ottobre, il regista Parsifal Reparato spiega il significato profondo di SHE:
Ci auspichiamo che il film continui a girare il mondo.
Questo è un segnale forte sia per noi filmmaker e produttori, perché ci dice che parlare di lavoro oggi è necessario, sia per le operaie, per far sì che non si sentano abbandonate.
Sarà un incitamento per loro a raccontarsi, a resistere e a non sentirsi sole, ma unite nella lotta.
Un impegno che nasce da un’urgenza etica e politica: quella di restituire visibilità a chi lavora ai margini del sistema produttivo globale. A tal proposito, Reparato afferma:
Mi auguro che il pubblico italiano, così come quello di tutto il mondo, riesca a empatizzare di più con le esperienze e le difficoltà delle operaie che lavorano nell’elettronica.
Spero che il film faccia nascere domande, riflessioni sul modello di produzione mondiale, su quanto questo sia giusto o ingiusto.
E che spinga anche a interrogarci su quanto quel modello sia, in fondo, vicino a quello che viviamo in Italia e in Europa.
Le parole del regista sottolineano l’ambizione di SHE: trasformare il documentario in un luogo di incontro e consapevolezza, dove il pubblico possa non solo osservare ma anche riconoscersi. È un invito a ripensare il lavoro non come semplice ingranaggio economico, ma come spazio di dignità umana, di diritti, di relazioni e di sogni condivisi.
Il valore sociale di SHE
Al di là del suo valore artistico, SHE si inserisce in una riflessione più ampia sul ruolo delle donne nel mondo del lavoro globale. Secondo i dati dell’International Labour Organization (ILO) del 2023, in Vietnam le donne rappresentano circa il 48% della forza lavoro. Tuttavia, restano ampie disuguaglianze: nel rapporto ILO, intitolato Country Gender Equality Profile – Viet Nam 2021, si legge che il divario retributivo medio mensile tra donne e uomini in Vietnam nel 2019 era del 13,7%.
Il documento di The World Bank del 2023 aggiunge che quasi il 60% della forza lavoro nelle aree industriali del Vietnam è composta da donne che migrano dalle province rurali. Molte si trasferiscono nei grandi poli produttivi per cercare salari più alti e una stabilità economica, ma spesso si trovano ad affrontare condizioni precarie, contratti a breve termine e un accesso limitato a servizi sociali e sanitari adeguati. Quindi, pur contribuendo in modo essenziale alla crescita economica del paese, queste donne restano invisibili.
In tal senso, il film di Reparato diventa un atto politico e culturale. SHE restituisce alle operaie la possibilità di essere ascoltate, di raccontare la propria vita attraverso immagini che non cercano il sensazionalismo, ma l’autenticità. Il film diventa così uno strumento di consapevolezza, capace di mostrare quanto le nostre scelte di consumo e i nostri dispositivi quotidiani siano intrecciati alle vite di lavoratrici lontane, ma non così diverse da noi.
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