Una prima bozza della Manovra 2026 mostra l’attenzione del Governo verso le famiglie italiane. Saranno, infatti, rinnovato il bonus caregiver e prolungato il congedo parentale, puntando soprattutto sulla figura delle madri lavoratrici.
Stando a quanto si legge su Il Sole 24 Ore, sono stati stanziati 1,6 miliardi di euro dal Governo, per finanziare la riforma del caregiver familiare e il potenziamento del bonus per le lavoratrici madri, con almeno due figli e reddito inferiore a 40mila euro.
È stato stabilito, inoltre, che l’esperienza maturata come caregiver potrà valere come crediti formativi, mentre sarà possibile richiedere il congedo parentale fino ai 14 anni del figlio, e non più fino ai 12. Ecco tutti i dettagli.
Bonus caregiver

Stando a quanto fa sapere Il Sole 24 Ore, la Manovra 2026 prevede uno stanziamento di 18 miliardi di euro, di cui 1,6 indirizzati al cosiddetto pacchetto famiglia. Ciò vuol dire che questa somma di denaro sarà utilizzata per il finanziamento della riforma del caregiver familiare e il potenziamento del congedo parentale.
Nello specifico, per quanto riguarda il primo incentivo, si fa riferimento a un sostegno finanziario regionale, finalizzato al supporto delle famiglie che assistono persone non autosufficienti, ossia che rientrano nei criteri stabiliti dalla Legge 104. Per poter accedere al bonus, sarà necessario che:
- venga certificata attraverso documentazione ufficiale la condizione di non autosufficienza
- il caregiver garantisca un’assistenza continuativa, senza delegare a strutture esterne o professionisti
- l’Isee del nucleo familiare richiedente non superi la soglia imposta dalla regione di riferimento
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, inoltre, ha affermato che a partire dal prossimo anno l’esperienza maturata come caregiver potrà essere trasformata ufficialmente in crediti formativi.
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Bonus mamme e congedo parentale
La bozza della legge di bilancio prevede delle novità anche per il congedo parentale e il bonus mamme. Dal 2026, infatti, verrà esteso di due anni il limite di tempo entro cui godere del periodo di astensione dal lavoro. Al momento si può richiedere fino al 12esimo anno di età del figlio, mentre dal 2026 sarà possibile ottenerlo fino al 14esimo.
In totale, per i genitori, sono 10 i mesi che verranno coperti con l’80% dello stipendio per i primi tre mesi, poi spetterà loro il 30%. Tale novità è stata pensata per incentivare la natalità e supportare le famiglie. Per la stessa ragione la Manovra prevede un potenziamento del bonus mamme lavoratrici.
Il Fatto Quotidiano fa sapere che le lavoratrici, sia dipendenti che autonome, con almeno due figli e un reddito entro i 40mila euro annui, potranno richiedere un sussidio non più di 40 euro mensili ma di 60. L’incentivo è riconosciuto dall’Inps fino al decimo anno di vita del secondo figlio.
In caso di malattia del bambino, tra i 3 e i 14 anni, poi, ogni genitore, in maniera alternata, può astenersi dal lavoro per 10 giorni l’anno, e non più solo 5. In arrivo, infine, la decontribuzione totale fino a 8mila euro per i datori di lavoro privati che assumono madri di almeno tre minori, senza impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.
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