mercoledì, 8 Ottobre 2025
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Nobel per la Chimica a Kitagawa, Robson e Yaghi: “Grazie a loro si potrà estrarre l’acqua dall’aria”

Il Nobel per la Chimica è stato assegnato a Susumu Kitagawa, Richard Robson e Omar M. Yaghi, per la creazione di strutture metallo-organiche. Grazie ai loro studi si potranno risolvere questioni rilevanti per l'umanità.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.

Dopo il Nobel per la Medicina e la Fisica, questa mattina, 8 ottobre, è stato consegnato il Premio per la Chimica. I vincitori, Susumu Kitagawa, Richard Robson e Omar M. Yaghi, come riporta SkyTg24, sono riusciti a estrarre l’acqua dall’aria del deserto.

Lo studio dei tre chimici si è concentrato sullo sviluppo di strutture metallo-organiche, in grado di innescare reazioni chimiche o condurre elettricità. La ricerca ha avuto inizio nel 1989, grazie a Robson. Negli anni seguenti, i colleghi hanno dunque approfondito lo studio.

Grazie alle scoperte a cui Kitagawa, Robson e Yaghi sono arrivati, sarà possibile indagare da un altro punto di vista questioni attuali che riguardano tutta l’umanità, come la scomposizione di tracce di farmaci nell’ambiente, la cattura dell’anidride carbonica o la raccolta di acqua dall’aria del deserto.

Nobel per la Chimica 2025

La Royal Swedish Academy of Sciences ha assegnato il Premio Nobel per la Chimica a Susumu Kitagawa, Richard Robson e Omar M. Yaghi con la seguente motivazione, come riferito da SkyTg24:

Hanno sviluppato una nuova forma di architettura molecolare.

Nelle loro strutture, gli ioni metallici fungono da pilastri collegati da lunghe molecole organiche (a base di carbonio).

Insieme, gli ioni metallici e le molecole sono organizzati per formare cristalli che contengono grandi cavità.

Questi materiali porosi sono chiamati strutture metallo-organiche (MOF).

Variando i mattoni utilizzati nelle MOF, i chimici possono progettarle per catturare e immagazzinare sostanze specifiche.

Le MOF possono anche innescare reazioni chimiche o condurre elettricità.

Attraverso il loro studio, dunque, i tre scienziati hanno creato strutture metallo-organiche, in grado di raccogliere acqua dall’aria del deserto, catturare l’anidride carbonica, immagazzinare gas tossici o catalizzare reazioni chimiche“.

Leggi anche: Nobel per la Fisica a Clarke, Devoret e Martinis: “Arriva la rivoluzione della quantistica”

Lo studio dei Premi Nobel per la Chimica

Come fa sapere Rai News, lo studio che ha portato alla vittoria del Premio Nobel per la Chimica è iniziato nel 1989, quando il britannico Richard Robson ha sperimentato un metodo nuovo per utilizzare le proprietà intrinseche degli atomi.

Il ricercatore, quindi, ha unito ioni rame caricati positivamente con una molecola a quattro bracci, la cui struttura chimica era attratta dagli ioni rame all’estremità di ciascuno di essi. Una volta uniti, si è formato un cristallo, contenente numerose cavità. Robson si è accorto subito delle potenzialità della struttura, ma questa era ancora instabile.

Tra il 1992 e il 2003, perciò, il giapponese Susumu Kitagawa e il giordano Omar Yaghi hanno scoperto una serie di aspetti rivoluzionari. Il primo, in particolare, ha dimostrato che i gas possono fluire dentro e fuori dalle costruzioni e ha predetto che i MOF potevano essere resi flessibili. Il secondo, invece, ha creato un MOF stabile e ha dimostrato che può essere modificato utilizzando una progettazione razionale.

Dopo tali studi, i chimici sono riusciti a creare decine di migliaia di MOF diversi, che potrebbero contribuire alla risoluzione di alcuni problemi dell’umanità, come la scomposizione di tracce di farmaci nell’ambiente, la cattura dell’anidride carbonica o la raccolta di acqua dall’aria del deserto.

Questo il commento a riguardo di Heiner Linke, presidente del Comitato Nobel per la Chimica, riportato da Rai News: Le strutture metallo-organiche hanno un potenziale enorme, offrendo opportunità inaspettate per materiali personalizzati con nuove funzioni“.

Leggi anche: Nobel per la Medicina a Brunkow, Ramsdell e Sakaguchi: “Nuove cure per malattie autoimmuni”

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Giorgia Fazio
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