Dalla sclerosi multipla al triathlon: la rinascita di Fabiana con lo sport

Nonostante la sclerosi multipla, Fabiana Memini ha terminato con successo la sua prima gara di triathlon. Andando oltre la sua malattia, la 30enne è esempio di coraggio e determinazione.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Fabiana Memini, 30 anni, nel 2023 ha ricevuto la diagnosi di sclerosi multipla, come dichiarato dalla stessa a Il Resto del Carlino. Nonostante ciò, la donna non si è mai lasciata andare e, non identificandosi in questa malattia, ha deciso di dedicarsi allo sport.

Sabato 12 settembre, quindi, ha terminato la sua prima gara di triathlon, a San Mauro Mare, in provincia di Forlì-Cesena. Un grande esempio di coraggio e determinazione, che rendono il percorso di cure meno pesante.

Cesena Today ha commentato così la gara della 30enne: “Fabiana ha affrontato la sfida con il sorriso e un’anima indomita. Ogni nuotata, ogni pedalata e ogni corsa sono stati simboli di resistenza, di speranza e di una volontà che supera ogni ostacolo“.

La gara di Fabiana

Sabato 12 settembre si è tenuta la Flipper Triathlon, evento realizzato con la collaborazione del Comune di San Mauro Pascoli e il supporto delle Forze dell’Ordine e dell’Acsd Ridetowin di Max Evangelisti.

La gara, ormai di abitudine a San Mauro Mare, prevede 750 metri di nuoto, 20 chilometri di ciclismo e 5 chilometri di corsa. A posizionarsi al primo posto, tra le donne, Elisa Monacchini, per gli uomini, invece, Thomas Previtali.

A colpire tutti, però, è stata la presenza, tra le partecipanti, di Fabiana Memini, 30enne affetta da sclerosi multipla, che ha completato la sua prima gara di triathlon con successo. Questo è quanto riporta Cesena Today:

Il percorso di Fabiana Memini è un esempio di incredibile forza, determinazione e coraggio.

Affetta da sclerosi multipla, Fabiana non si è mai lasciata definire dalla sua condizione, ma ha deciso di scrivere la sua storia con i propri passi, con il cuore che batteva forte di voglia di vivere e di superare ogni limite.

La sua prova non è stata solo una competizione sportiva, ma un inno alla vita, un messaggio potente di resilienza e di fede in sé stessa.

La sua storia è un esempio luminoso di come il coraggio e la volontà possano riscrivere le regole, ispirando tutti noi a credere nella forza che ognuno di noi porta dentro.

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La vita dopo la sclerosi multipla

A raccontare la sua storia è la stessa Fabiana Memini, che in un’intervista a Il Resto del Carlino ha ricordato il momento in cui ha ricevuto la diagnosi di sclerosi multipla e quella che è stata la sua reazione:

La diagnosi della malattia è arrivata nel 2023, ai tempi dell’alluvione del Savio.

Ero nella zona del Roverella, col badile, che stavo dando una mano a rimuovere il fango.

Improvvisamente mi sono sentita bloccare le gambe.

Gli accertamenti medici successivi hanno chiarito quale fosse la causa.

Un colpo durissimo, ovviamente.

Ho cercato di non abbattermi.

Ci sono molti aspetti legati a questa malattia che tante persone non conoscono: io ho deciso di riprendermi la mia vita e di godermela al massimo.

E in questo lo sport può davvero essere decisivo.

Venivo dal mondo del sollevamento pesi, mi sono reinventata.

Ecco, dunque, che sono iniziati gli allenamenti. Prima la corsa, poi il ciclismo e il nuoto. Soprattutto quest’ultimo ha ampio spazio nella vita di Fabiana: Il nuoto è diventata la mia disciplina preferita e in ogni caso la passione e l’impegno rivolti a questi progetti mi hanno fatto rinascere“.

Tutti gli sforzi della 30enne si sono concretizzati nella prima gara di triathlon di San Mauro Mare. Nessun intoppo durante la fase di nuoto, poi un leggero problema alla gamba nella parte del ciclismo ma, senza arrendersi, Fabiana ha proseguito a piedi fino al traguardo:Dopo averlo superato mi sono commossa“.

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Un giorno indimenticabile

A Il Resto del Carlino, Fabiana Memini ha raccontato di quanto sia stato importante avere il sostegno del fidanzato Cristian, durante tutta la prova, e di come sia stato emozionante l’abbraccio con lui, sulla linea del traguardo. La 30enne sa anche, però, che la maggior parte del lavoro proviene da se stessa :

Sono orgogliosa di me stessa, è stata una grandissima esperienza, che fino a pochi mesi fa avrei ritenuto impossibile anche solo affrontare.

Invece no, perché la determinazione, l’impegno e la fiducia in se stessi aprono molte più porte di quante si possa pensare.

Lo sport è un volano meraviglioso, anche nei momenti più difficili.

Al giornale, infine, Fabiana ha voluto sottolineare come tutte le battaglie possono essere superate, se si ha la determinazione giusta per tirarsi su. L’importante è provarci, sempre:

È il messaggio che vorrei veicolare, rivolgendomi prima di tutto a chi convive con questa patologia: lo sport è un’ottima arma che porta alla rinascita.

È successo a me, può succedere a chiunque.

Basta provare.

E credere in se stessi.

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