Roma non smette mai di sorprendere. Se da millenni è la città eterna, oggi diventa anche un laboratorio vivo e pulsante del futuro.
Dal 15 al 21 settembre 2025 prende il via la terza edizione di Rome Future Week, una kermesse che negli ultimi anni ha saputo trasformarsi in un appuntamento imperdibile per chi vuole capire in quale direzione stiamo andando tra tecnologia, cultura, sostenibilità e inclusione.
Il tema scelto quest’anno è “Mutazioni”: un invito a leggere il cambiamento come un processo profondo, che attraversa corpi, linguaggi, città e relazioni.
L’obiettivo non è prevedere un futuro unico, ma raccontare le molteplici possibilità già in atto, in cui innovazione e umanità si intrecciano.
“Mutazioni”: il significato dietro il titolo
La parola deriva dal latino mutatio, ossia cambiare, trasformarsi. Non si parla di piccole evoluzioni superficiali, ma di trasformazioni che modificano in profondità il modo in cui viviamo, lavoriamo, ci relazioniamo.
Rome Future Week 2025 intende mettere in scena proprio questa metamorfosi collettiva: dalla tecnologia che entra nella vita quotidiana alle città che diventano più smart e inclusive, fino alle nuove forme di linguaggio e cultura.
È in questo spirito che nascono i Future Hub tematici, novità dell’edizione 2025. Veri e propri centri di riferimento, aiuteranno i partecipanti a orientarsi tra i grandi ambiti del cambiamento, ognuno con format e linguaggi dedicati.
Numeri in crescita e i giovani come protagonisti
I dati parlano chiaro: l’evento cresce di anno in anno. Quest’anno sono oltre 300 gli appuntamenti in programma, distribuiti in 200 location in tutta la città. Attesi 500 speaker e più di 50 partner tra istituzioni, università, media e aziende private.
Ma i veri protagonisti saranno i giovani. Si stimano oltre 2000 under 25 coinvolti, non solo come pubblico ma anche come attori principali: speaker, volontari, videomaker e persino “shadow” all’interno del team organizzativo. Un modo per dar loro spazio, voce e responsabilità concreta.
Lo stesso Michele Franzese, fondatore della manifestazione, ha dichiarato:
Gli under 25 prendono davvero il microfono, l’agenda e parte della regia.
Sono sui palchi come co-host, si muovono dietro le quinte come volontari e videomaker, entrano nella cabina di regia come “shadow” dello staff.
Il programma: tra AI, design e città sostenibili

Il cartellone di Rome Future Week 2025 è vastissimo. Ecco alcuni eventi in programma nei prossimi giorni:
- Philtalk con “Green Cities & Smart Life” (17 settembre), un dibattito dedicato alle città del futuro, tra sostenibilità e innovazione tecnologica, con docenti universitari ed esperti del settore
- IED Roma con “Interaction Design for Education” (18 settembre), una open lesson interattiva sul tema del gioco educativo e delle tecnologie immersive, con robot “Alvick” e realtà aumentata come strumenti per ripensare l’apprendimento
- Mutazioni in corso (19 settembre), all’Acquario Romano, un talk sul futuro delle telecomunicazioni e delle tecnologie digitali. Tra gli speaker Pietro Labriola, AD e DG di TIM
- Accademia Italiana con “Cultivating Emotional Intelligence in the Age of AI” (19 settembre), al Campus di Roma, un incontro che esplora il legame tra intelligenza artificiale e intelligenza emotiva, con interventi di Margherita Colantuono, Livia Di Nardo e Christian Ludovici
- Tecnologia col Cuore: L’AI al Servizio del Sociale (20 settembre), un incontro dedicato al Terzo Settore e al volontariato, in cui si esplora come l’intelligenza artificiale possa essere messa al servizio delle comunità e del sociale, riducendo disuguaglianze e migliorando la vita delle persone
- Nucleare: energia per il futuro (21 settembre), conferenza interattiva a scopi informativi e di sensibilizzazione, con interlocutori civici e accademici, che esplora i pro e contro dell’energia nucleare, coinvolgendo il pubblico con dibattiti e giochi interattivi
- ASSIPOD, una “stazione podcast” dove durante tutta la settimana verrà prodotto il podcast ufficiale della manifestazione, raccogliendo interviste a innovatori, speaker e ospiti
Accanto a questi eventi, ci sarà spazio per l’International Passport, un ciclo di circa 20 iniziative in lingua inglese con ospiti e università straniere, segno della crescente vocazione internazionale della manifestazione.
Roma come laboratorio urbano
La manifestazione non è confinata in sale conferenze o spazi istituzionali: Rome Future Week è un festival diffuso, che trasforma la città stessa in un laboratorio a cielo aperto.
Ne sono esempio le iniziative di ROAD – Rome Advanced District, il nuovo polo dell’innovazione sostenibile nel cuore dell’Ostiense, dove grandi corporate come Eni, Acea, Autostrade per l’Italia, Cisco, FS e NextChem collaborano con startup, PMI e università per sperimentare il primo distretto tecnologico sostenibile della Capitale.
L’Assessora Monica Lucarelli ha sottolineato il valore trasformativo dell’iniziativa:
In questi giorni mostriamo come la città sta cambiando davvero: le piazze che diventano piazze digitali, con il Wi-Fi gratuito e il 5G al servizio dei cittadini e delle cittadine; le metropolitane che si attrezzano per essere sempre più connesse; le aziende partecipate che aprono le loro stanze della tecnologia a studenti, startupper e ricercatori.
È l’immagine di una Roma che non ha paura di sperimentare.
Oltre la tecnologia: un evento umano
Quello che colpisce della Rome Future Week non è soltanto la quantità di eventi o la ricchezza di ospiti, ma la sua capacità di restituire un’immagine del futuro a misura d’uomo.
Parlare di “mutazioni” significa parlare di cambiamenti che ci riguardano da vicino, che toccano la vita quotidiana, le relazioni, il modo in cui sogniamo il nostro domani.
Ecco perché la scelta di dare spazio ai giovani non è un dettaglio, ma il cuore stesso della manifestazione: sono loro i veri interpreti del cambiamento, capaci di leggere il presente con occhi nuovi e di immaginare scenari ancora non scritti.
Roma, eterna e mutante
Rome Future Week 2025 ci ricorda che anche la città eterna può cambiare, reinventarsi, diventare il teatro in cui le mutazioni globali trovano voce e forma.
Una settimana per riflettere, sperimentare, lasciarsi ispirare e magari scoprire che il futuro non è qualcosa che arriva all’improvviso, ma qualcosa che stiamo già vivendo.
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