C’è un’Italia che guarda con fiducia a un futuro più sostenibile. Da nord a sud, le città italiane stanno riscoprendo la bici come strumento di rinascita urbana e sociale. Non più soltanto simbolo di tempo libero, ma mezzo di trasporto riconosciuto, incentivato e premiato.
Gli incentivi economici, le nuove piste ciclabili e i progetti integrati mostrano che la mobilità sostenibile non è un’utopia, ma una scelta concreta. La mobilità del domani sarà fatta di piste ciclabili, incentivi economici e comunità più sane.
Oltre ai benefici ambientali, pedalare fa bene alla salute. Studi pubblicati sul British Medical Journal dimostrano che recarsi al lavoro in bici riduce del 47% il rischio di morte prematura. E i vantaggi non si fermano al corpo: meno stress, più buonumore e un senso diffuso di comunità sono tra gli effetti collaterali più apprezzati. Ogni pedalata sostituisce un viaggio in auto, riduce le emissioni di CO₂ e rende le strade più sicure e vivibili.
Le piste ciclabili di Roma e Torino
Dalle metropoli come Roma e Torino, fino ai centri medi e piccoli come Savona, Bergamo o Potenza, la bicicletta sta tornando protagonista.
Roma, spesso considerata troppo complessa per le due ruote, ha deciso di ribaltare il pregiudizio con un piano ambizioso: 1.244 chilometri di ciclabili da realizzare nei prossimi dieci anni. Il cosiddetto Biciplan promette 2 km di nuove piste a settimana nella Capitale, con tappe intermedie già fissate: +185 km entro due anni e +265 entro cinque. Si tratta di un investimento da mezzo miliardo di euro che potrebbe cambiare il volto della città, alleggerendo il traffico e regalando ai cittadini la possibilità di spostarsi in modo più salutare.
Anche Torino si è attivata. Entro il 2026, anno in cui ospiterà le Olimpiadi invernali, il capoluogo piemontese porterà la propria rete ciclabile a 340 chilometri complessivi, con l’aggiunta di 50 km rispetto agli attuali. Un progetto che non ha solo un valore sportivo o simbolico, ma che punta a fare della mobilità sostenibile un’eredità concreta per i cittadini. Il futuro torinese si muoverà quindi sulle due ruote, integrando piste ciclabili e trasporto pubblico in una visione più ampia di città verde.
I progetti delle città più piccole

Se Roma e Torino giocano sul grande impatto numerico, Padova si distingue per qualità e innovazione. Con 195 km di percorsi ciclabili e servizi integrati di tram e corsie preferenziali, la città veneta ha conquistato l’Urban Award 2024.
Invece, negli ultimi cinque anni, Bergamo ha quasi raddoppiato i chilometri di piste ciclabili, arrivando a quota 100. Ma ciò che rende unica l’esperienza è l’approccio innovativo agli incentivi. Con il progetto Pin-Bike, chi sceglie di muoversi in bici viene premiato con buoni spesa da utilizzare nei negozi locali.
Un esempio fresco e sorprendente arriva da Savona, dove dal 1° luglio i cittadini che raggiungono il lavoro in bici ricevono 20 centesimi a chilometro, fino a un massimo di 25 euro al mese. Il progetto coinvolge tutto il distretto savonese, dagli studenti ai pendolari, e punta a trasformare la cultura della mobilità.
A Potenza, nel quartiere Santa Maria, nuove ciclabili hanno cambiato il volto del traffico estivo, collegando zone periferiche e restituendo spazi ai cittadini. Anche Monza punta sulla bici: sono in arrivo due nuove piste, una lungo viale Sicilia e una intorno allo stadio Brianteo. Interventi che, pur non raggiungendo i numeri delle grandi città, hanno un impatto concreto sulla vita quotidiana dei residenti.
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