lunedì, 3 Novembre 2025
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Nasce Armani/Archivio: l’eredità di Re Giorgio diventa patrimonio digitale

Un viaggio emozionante tra collezioni, bozzetti e capi iconici del celebre Giorgio, ora accessibili a tutti grazie a Armani/Archivio.

Gloria Caruso
Gloria Caruso
La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.
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Quando si pensa a Giorgio Armani, la mente corre subito a linee essenziali e a un’eleganza senza tempo. Oggi il percorso artistico di Giorgio Armani prende nuova forma grazie a ARMANI/Archivio, un progetto digitale che rende consultabili online oltre 200 collezioni e migliaia di capi iconici. Cinquant’anni di creatività, eleganza e innovazione.

Non un semplice database, ma una vera e propria enciclopedia dello stile che trasforma la memoria in ispirazione per il futuro. Un patrimonio condiviso, fruibile da appassionati, professionisti e curiosi, che segna una tappa storica nella valorizzazione della moda italiana.

Lo stilista che ha rivoluzionato l’abbigliamento dagli anni Settanta a oggi ha sempre avuto la capacità di anticipare le tendenze, mantenendo però una coerenza che ha reso i suoi capi autentici classici.

Un patrimonio digitale accessibile a tutti

Il progetto nasce con una vocazione precisa: aprire le porte di un universo che, fino a ieri, era riservato a collezionisti e addetti ai lavori. Online si trovano più di 200 collezioni, oltre 5.500 look di sfilata e circa 30.200 capi descritti nei minimi dettagli. Ogni elemento racconta una storia fatta di tessuti, tagli, silhouette e scelte stilistiche che rivelano il celebre “metodo Armani”. Nel comunicato ufficiale dell’azienda si legge:

Il progetto, unico nel suo genere, dà vita a uno spazio di valorizzazione culturale, un dizionario concettuale che racconta cinquant’anni di creatività, coerenza ed evoluzione.

Navigare nell’archivio significa quindi scoprire non solo i capi, ma anche i segreti di un approccio unico. Armani ha sempre privilegiato la sottrazione rispetto all’eccesso, la ricerca della semplicità come massima forma di raffinatezza. Nel portale, ogni capo racconta una scelta precisa: un equilibrio tra costruzione e leggerezza, tra rigore e libertà.

Tra le chicche custodite nel portale, c’è la rielaborazione di un capo del 1913: una giacca girocollo ricamata con ananas, fiori e perline, reinterpretata da Armani per la collezione Primavera/Estate 1989. Un esempio di come lo stilista abbia saputo attingere alla storia per reinventarla, creando un ponte tra passato e contemporaneità.

Sono disponibili anche i celebri bozzetti e le fotografie firmate da grandi maestri come Aldo Fallai, che hanno contribuito a diffondere nel mondo l’immaginario armaniano. Così, ARMANI/Archivio si trasforma in una fonte di ispirazione per studenti, creativi e semplici appassionati.

Navigare nell’archivio significa scoprire i capi.

La presentazione a Venezia

ARMANI/Archivio è stato presentato a Venezia, durante i giorni del Festival del Cinema, in un evento che ha unito glamour e impegno sociale.

Nella suggestiva cornice dell’Arsenale, una cena e un party hanno celebrato il debutto di questo strumento culturale, con un fine benefico: sostenere UNICEF attraverso il Global Humanitarian Thematic Fund, che interviene in situazioni di emergenza per proteggere i bambini in tutto il mondo. Un segnale chiaro di come la moda, oltre a vestire, possa farsi veicolo di valori e responsabilità.

ARMANI/Archivio non è un museo virtuale chiuso nella nostalgia, ma un gesto di generosità culturale. È la dimostrazione che la moda, spesso percepita come effimera, può trasformarsi in patrimonio condiviso e accessibile. Giorgio Armani ha scelto di mettere a disposizione di tutti la sua eredità, ma anche un invito: riscoprire il valore della documentazione come atto creativo e riconoscere la bellezza come linguaggio universale.

Leggi anche: Addio a Giorgio Armani: dal cinema allo sport e un patrimonio da 12 miliardi

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Gloria Caruso
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