venerdì, 5 Settembre 2025
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Addio a Giorgio Armani: dal cinema allo sport e un patrimonio da 12 miliardi

Si è spento a 91 anni Giorgio Armani, colonna portante della moda italiana ma non solo. Rinomato anche nel mondo del cinema e dello sport, ha fatturato un patrimonio di 12 miliardi di euro.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Si è spento ieri, 4 settembre, a 91 anni, Giorgio Armani, definito il “Re” della moda italiana. Nella sua lunga carriera ha vestito illustri personaggi, inserendosi abilmente in specifici settori, come il cinema e lo sport.

I suoi abiti sono stati indossati da Richard Gere in American Gigolò e dalle numerose atlete e atleti che hanno partecipato negli anni a Olimpiadi, partite di ogni disciplina e gare di Formula 1. Tutto questo immenso lavoro ha dato vita a un patrimonio di circa 12 miliardi di euro.

Giorgio Armani e l’amore per il cinema

Giorgio Armani è stato a tutti gli effetti un visionario nel mondo della moda. Grazie alla sua abilità di unire elegante e casual in abiti unici, ha anticipato la moda minimalista degli anni Novanta.

Già negli ’80, infatti, promuoveva uno stile lontano dalle paillettes e dai volumi del tempo, preferendo look più sobri e raffinati. La possibilità di lanciare nuove mode gli è stata data, soprattutto, attraverso il suo ingresso nel mondo del cinema, divenendo il cosiddetto “Sarto di Hollywood“.

A tal proposito, non si possono non citare gli abiti firmati Armani indossati da Richard Gere in American Gigolò di Paul Schrader, diventati vere e proprie armi di seduzione all’interno della trama. Altri titoli che hanno visto l’impronta di Re Giorgio sono Miami Vice, Gli Intoccabili, Quei bravi ragazzi interpretati da Robert De Niro, Ray Liotta e Joe Pesci, Il cavaliere oscuro, The Wolf of Wall Street con un ritorno di Leonardo Di Caprio allo stile anni ’90.

D’altronde, come lo stesso stilista amava ripetere: La vita è un film e i miei capi di abbigliamento sono i costumi“. Il marchio Armani, infatti, è stato protagonista sia dentro che fuori i set cinematografici.

Tra i fan più legati al brand Meryl Streep, George Clooney, Brad Pitt, Sophia Loren e, naturalmente, Richard Gere, che hanno portato gli abiti di Re Giorgio su red carpet e a premiazioni, come la notte degli Oscar o i Grammy.

Leggi anche: 90 anni di Giorgio Armani: giacca destrutturata, lo stile a Hollywood, il lavoro che non lascerà mai

La collaborazione con il mondo dello sport

Non solo passerelle e set cinematografici nel mondo di Armani, ma anche campi da calcio, di basket e pallavolo, piste di Formula 1 e podi olimpici. La collaborazione più solida e longeva, forse, è stata con la squadra di pallacanestro Olimpia Milano, iniziata nel 2008 e proseguita attraverso scudetti, Coppe Italia e Supercoppe.

La linea sportiva del brand è la nota EA7, dove il numero è un omaggio dello stilista alla maglia dell’amico ed ex punta del Milan, Andriy Shevchenko. Dal 2004, quindi, il marchio ha vestito atleti di fama mondiale, di cui molti ne sono divenuti ambasciatori, come Paola Egonu, Sofia Goggia, Lorenzo Sonego, Simone Barlaam.

Per quanto riguarda l’ambiente calcistico, Armani ha collaborato, a fine anni ’90, con il Newcastle, il Chelsea, la Nazionale inglese, il Bayern Monaco, la Juventus e il Napoli. La Nazionale azzurra, poi, ha vestito i capi di Re Giorgio nel 1994 e in occasione di Euro 2020.

Infine, sono da ricordare le divise dei piloti della Ferrari, Leclerc e Saiz, e le collezioni olimpiche dai Giochi di Londra 2012 fino ai prossimi invernali di Milano-Cortina 2026.

Leggi anche: Giorgio Armani torna in passerella a New York. Ospiti anche Laura Pausini e Paola Cortellesi

Il patrimonio di 12 miliardi

Con una carriera di più di 50 anni, l’eredità che lascia Giorgio Armani si aggira intorno ai 12 miliardi di euro, a cui si aggiungono più di 600 boutique, 8.700 dipendenti e una serie di attività di ristorazione e albergazione di lusso.

I familiari, ancora in vita, di Re Giorgio sono le nipoti Silvana e Roberta, figlie del defunto fratello Sergio, e la sorella Rosanna, con il figlio Andrea Camerana. La guida dell’impero, però, passerà a Leo Dell’Orco, storico braccio destro di Armani.

La gestione del patrimonio, invece, sarà affidata alla Fondazione istituita nel 2016. Lo stesso stilista, infatti, aveva più volte affermato di aver predisposto il piano della successione, per evitare disordini.

Lo statuto societario, quindi, divide il capitale in diverse categorie di azioni, ossia soci “forti” A, a cui spetta il 30%, poi soci B, C, D, E a cui va il 15%, infine F, con il 10% del capitale. Il futuro del marchio, però, non dipenderà solo dall’aspetto finanziario, ma dovranno essere portati avanti i valori promossi da Re Giorgio.

Dovrà continuare, quindi, l’attenzione sull’equilibrio finanziario, sul reinvestimento degli utili, sull’innovazione costante, sulla qualità e sulla coerenza stilistica, sull’attenzione alla crescita internazionale del marchio e sulla prudenza nelle acquisizioni. Adesso la sfida sarà mantenere alto il nome di Armani, uno dei principali simboli di una moda sempre etica e fine.

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Giorgia Fazio
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Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.

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