Perché affidarsi al corso Mamme in Movimento? Da secoli le donne partoriscono sempre nello stesso modo, ma un aspetto sconosciuto a molti è che, in realtà, serve un’adeguata preparazione tecnica. E questo, le partorienti, non lo sanno.
Soprattutto, hanno bisogno di una figura esperta che le assista durante i nove mesi in ogni aspetto della loro vita quotidiana. Quindi, è davvero possibile partorire senza dolore e senza soffrire? Prendiamo in esame una revisione sistematica e due articoli:
- What do we actually know about the biomechanics of pregnancy and labour? A systematic scoping review, di Anastasia Topalidou, Lauren Haworth, Raeesa Jassat, Morgan Hawcroft-Hurst, pubblicata il 7 luglio 2025 su “Authorea”
- ‘Global failure’ behind rising childbirth deaths in the UK, di Anastasia Topalidou, pubblicato il 5 agosto 2025 su “The Indipendent”
- Why we still don’t understand what happens to women’s bodies during labour di Jonathan Borba, pubblicato il 4 agosto 2025 su “The Conversation”
Cos’hanno in comune? Ebbene, la risposta è univoca: il parto non è mai stato analizzato da un punto di vista puramente fisico. Ed è per questo che le donne provano dolore. Basti pensare che le posizioni in cui si partorisce oggi sono ancora quelle basate sul lavoro dell’ostetrico del XVIII secolo, François Mauriceau.
A offrire un valido supporto alle mamme in gravidanza c’è, però, l’innovativo corso Mamme in Movimento: nato da un’idea di Elena Taddei nel 2003, è incentrato sul metodo Taddei Smart Birth e basato su studi di biomeccanica. L’obiettivo è dare una preparazione fisica alle mamme, facendo sì che vivano la gravidanza nel miglior modo possibile per arrivare allenate e preparate nel momento più bello della loro vita.
Chi è Elena Taddei, ideatrice del corso Mamme in Movimento?

Elena Taddei è attualmente docente del corso di Laurea Magistrale in Scienze Motorie dell’Università di Firenze dal 2012. La sua è una formazione prettamente scientifica: dalla passione per lo sport a livello agonistico alla laurea in scienze Scienze Motorie, Elena Taddei si occupa a tutto tondo della preparazione fisica delle donne in gravidanza basata sui principi di biomeccanica.
Proprio questo, tuttavia, è un campo di cui si conosce ancora troppo poco ed Elena Taddei, scienziata motoria specializzata sulla biomeccanica in gravidanza e parto, è attualmente l’unica figura professionale al mondo che lavora per migliorare il benessere femminile durante questo delicato momento della vita.
Inoltre, nel 2024 ha pubblicato Io parto. Partorire più in fretta e con meno dolore: la preparazione fisica del corso «Mamme in movimento», edito da I Libri di Mompracem.
L’intervista a Elena Taddei
La redazione de ildigitale.it ha dialogato a lungo con Elena Taddei che ci ha illustrato alcune tra le più comuni credenze, convinzioni errate e dicerie a proposito di gravidanza e parto.
Come nasce l’idea di Mamme in Movimento?
Vengo da una formazione scientifica e tutt’oggi insegno Scienze Motorie all’Università di Firenze. L’idea di Mamme in Movimento è nata al momento della nascita del mio primo figlio, 28 anni fa, ed ero totalmente impreparata nell’affrontare il parto, proprio da un punto di vista fisico.
Partorire non è stato facile, nessuno sapeva dirmi cosa e come dovessi farlo. E mi sono chiesta, ‘Ma come è possibile che non sappiano darmi una risposta?’. Quindi ho pensato che avrei dovuto inventarmi qualcosa. Allora sono partita dalla biomeccanica, ossia la fisica applicata al corpo umano.
Perché non molti sanno che, in realtà, e sono qui a dirvelo, il parto è un gesto tecnico di alto livello. Tutto quello che riguarda il parto e che sappiamo è frutto di aneddotica, non si sa nulla sul corpo in gravidanza. Cito qui l’articolo Why we still don’t understand what happens to women’s bodies during labour di Jonathan Borba pubblicato su “The Conversation” che spiega perché ancora non capiamo cosa succede alle donne durante il travaglio.
Io so cosa succede e l’ho spiegato a tante donne fiorentine, per la prima volta, nel 2003. A oggi sono più di 5000 ad aver provato il corso Mamme in Movimento.
Perché il corso si chiama Mamme in Movimento?
Ho scelto Mamme in Movimento come nome, perché mi sono sempre occupata di movimento, ho sempre fatto sport anche a livello agonistico, ma la mia gravidanza è stata molto difficile a livello motorio.
Sentivo dentro di me che mancasse qualcosa, un vacuum, e mi sono detta, ‘Andiamo avanti, muoviamoci da qui’. Mamme in Movimento è stata la scelta definitiva, perché è proprio con il movimento che si parte e si esce da questo vuoto.
E anche perché dopo aver studiato a lungo la letteratura scientifica a riguardo, non ho trovato nessuna analisi delle posizioni del parto che si basassero sul movimento e nessuna che facilitasse le donne nel parto.
Ti definisci ‘coach delle mamme’?
‘Coach delle mamme’ non è proprio il termine corretto. Quello più adeguato è ‘scienziata motoria specializzata sulla biomeccanica in gravidanza e parto‘.
La donna che partorisce deve essere affiancata da un figura che le dice cosa fare, come mettersi, come spingere, e deve venire da una formazione professionale universitaria.
Attualmente ci troviamo in una sorta di anno zero. In sala parto mancano due figure professionali, ossia l’ingegnere biomeccanico, che deve impostare la ricerca sul corpo della donna, e la scienziata motoria, la quale traduce quei dati per le mamme, quindi, si occupa della parte fisica, ma non solo. Infatti, indica alle gestanti come si sta sedute in gravidanza, come si dorme meglio, come si cammina meglio, per condurre una vita tranquilla e serena, tutti i giorni.
Come funziona il metodo Taddei Smart Birth e perché è così rivoluzionario?
La componente fisica in un parto è preponderante e saper come far nascere un figlio, scegliendo la posizione migliore, può fare la differenza sull’andamento più o meno positivo dello stesso.
Il metodo Taddei Smart Birth si basa sulla biomeccanica, dallo studio del gesto tecnico, come accade nello sport. Se io so quali muscoli devo allenare, farò un allenamento mirato, perché viene studiato il gesto che si andrà a fare, quale parte del corpo allenare e come allenarla. E così, questo principio viene applicato alle donne in gravidanza.
In realtà, più che parlare di allenamento, dovremmo dire attività fisiche adattate, AFA, ossia attività che vengono svolte da chi ha delle abilità motorie ridotte tra cui anziani e chi soffre di disturbo post-traumatico. In questo specifico caso rientrano anche le donne incinte, poiché hanno una limitazione in un breve periodo di tempo, ossia il pancione, e devono svolgere un’attività fisica che si adatti a loro.
Ecco perché il metodo Taddei Smart Birth alla base di Mamme in Movimento è un vero e proprio corso di preparazione fisica per migliorare il gesto tecnico del parto su base scientifica e sportiva. Molte donne lo rifanno anche durante la seconda o terza gravidanza, proprio per godersela al meglio.
Cosa succede a una donna nel momento del parto e perché sente dolore?
Le posizioni del parto che ci suggeriscono oggi si basano su uno studio del 1700 dell’ostetrico Marceau e sono state imposte dal Re Luigi XIV, tra cui la più famosa è quella con la donna distesa sul letto supina con le gambe piegate e aperte. Questa scelta è stata un’idea del Re Sole, in quanto voleva vedere subito suo figlio per essere certo che fosse davvero il suo erede.
Ecco, secondo me oggi queste posizioni non possono essere considerate valide a livello scientifico. Alle donne incinte vengono dati dei suggerimenti in balìa del vuoto fisico e quindi sentono dolore.
Il dolore c’è se si sbaglia a fare qualcosa. Il dolore del parto c’è, perché la posizione che conosciamo a gambe aperte non è adatta per la spinta e chiude il bacino.
Quali sono gli esercizi più comuni da praticare per non avvertire dolore?
Nel mio libro ci sono quattro esercizi che le mamme possono fare per capire come funziona il parto, con tutta la guida del movimento che va fatto, step by step, con la spiegazione biomeccanica, per migliorare la postura, sciogliere le tensioni e aumentare la mobilità del bacino.
Di solito, le donne in gravidanza hanno fastidi o dolori come sciatalgia, diastasi addominale, ma con il corso di Mamme in Movimento andiamo a lavorare in modo mirato proprio per evitare questi problemi. La mamma controlla quello che fa e che sente, è tutto un lavoro tecnico.
Per non sentire dolore ci sono altre posizioni precise in cui mettersi: ma ve le dico al corso!
Quali sono i risultati scientifici ottenuti con la pratica di questo metodo?
Nel 2017 e 2022 il dipartimento di Statistica dell’Università di Firenze ha condotto una ricerca a cui hanno partecipato oltre 100 donne per verificare, in modo scientifico, quali sono i risultati ottenuti dopo aver frequentato il corso Mamme in Movimento.
I dati parlano chiaro: le future mamme si sentono più preparate, meno impaurite e più sicure nell’affrontare il parto. Ma non solo. Io paragono le mamme alle atlete e, dal momento che hanno seguito una preparazione fisica su base sportiva, i benefici riscontrati sono numerosi.
Ad esempio, i travagli che di solito si aggirano tra le 11 e le 12 ore, durano molto meno, circa 3 ore, il dolore è dimezzato, la lacerazione di 3° e 4° non c’è, ma soprattutto, le donne hanno consapevolezza del proprio corpo. In sala parto sanno cosa fare, sentono i movimenti e li controllano.
Il corso è solo in presenza o si può seguire anche online?
Il corso è esploso soprattutto durante il periodo Covid e si svolge solo online. Seguo future neomamme che vengono da tutta Italia, ma non solo, ci sono alcune donne che si collegano da tutto il mondo, Spagna, Portogallo, Brasile, Norvegia, Svezia.
Il corso, con circa dieci persone a gruppo perché devo seguirle bene, consta di un’ora a settimana con lezioni per donne incinte dalla 24esima fino alla 36esima settimana. La prima lezione è introduttiva e si gettano le basi per il corso e poi c’è Mamme 1, 2, 3.
Poi ci sono due lezioni master in cui entriamo, letteralmente, dentro al parto. Riprendendo il concetto di mamme atlete, qui facciamo la simulazione di gara, le donne incinte devono provarla la gara, ossia il parto, come se si stesse per partorire.
Le future mamme lo possono fare da sole o con i partner. La prima lezione è incentrata su spinta e respirazione, mentre la seconda è sulle posizioni del parto, perché è fondamentale trovare quella giusta.
Quali sono i progetti per il futuro?
L’obiettivo ora è creare un laboratorio di biomeccanica per la gravidanza e per il parto. Un gesto tecnico di alta specializzazione, come è il parto, va trattato nello stesso modo in cui si fa nello sport, devo sapere cosa accade per poterlo migliorare. Le mamme tornano alla seconda o terza gravidanza, perché notano dei cambiamenti e vogliono avere un’esperienza ancora migliore della precedente.
Bisogna cominciare a pensare in questa direzione. Dovunque sarà il laboratorio, per me va bene. Un altro obiettivo è poi formare altri scienziati motori specializzati. Per il momento siamo all’anno zero, dobbiamo iniziare a fare la rivoluzione.
Meno dolore e maggior controllo del corpo: grazie a Mamme in Movimento e allo straordinario lavoro di Elena Taddei basato sulla biomeccanica, le donne incinte possono davvero godersi la gravidanza e scegliere, in prima persona, come e in quale posizione partorire.
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