Ancora una vittoria per Sara Errani e Andrea Vavassori, che si sono confermati ancora una volta campioni del doppio misto agli US Open di tennis. I due azzurri hanno dominato il campo, battendo in 3 set la coppia Swiatek-Ruud.
La chiave del successo dei due italiani, come affermano gli stessi, è l’amicizia che vige tra di loro e che comporta un grande divertimento in gara. Accanto a ciò, ovviamente, un grande impegno e una grande preparazione atletica.
Errani-Vavassori trionfano a New York
La finale del doppio misto degli US Open di tennis ha visto scontrarsi la coppia azzurra Errani-Vavassori, che in semifinale aveva battuto 4-2 4-2 gli americani Danielle Collins e Christian Harrison, e il duo composto dalla polacca Iga Swiatek e dal norvegese Casper Ruud, vincitori in semifinale contro la statunitense Jessica Pegula e il britannico Jack Draper.
Nel Flushing Meadows di New York si è giocato in tre set l’ultimo scontro, con una rimonta sul finale che ha rimesso in discussione tutta la partita. Il primo set, infatti, è stato vinto dagli azzurri 6-3, il secondo si è chiuso 5-7 per gli avversari.
Giunti al super tie-break, quindi, la coppia italiana ha trionfato 10-6 contro il duo testa di serie numero 3 al mondo. Una grande soddisfazione per Errani e Vavassori, se si pensa che nel singolare Swiatek è ex n.1 del ranking mondiale e Ruud ex n.2. Continuano ad affermarsi, perciò, i due azzurri nella categoria dei doppisti, che puntano a migliorarsi sempre più.
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L’ennesimo trionfo della coppia azzurra

Ancora un trionfo per la 38enne emiliana Sara Errani e il 30enne piemontese Andrea Vavassori, che si sono confermati per il secondo anno di fila campioni nel doppio misto agli US Open.
Se si fa un passo indietro, anche nel 2024 è stata la coppia azzurra ad alzare la coppa a New York, contro gli statunitensi Taylor Townsend e Donald Young. Sono, quindi, tre i trofei del Grande Slam conquistati, ovvero i due US Open consecutivi e il Roland Garros dello scorso anno. Anche in quest’ultimo il duo azzurro si è scontrato con Townsend, in coppia con Evan King.
E tutte le coppe alzate da Errani e Vavassori sono la conferma di come i due stiano raggiungendo l’obiettivo che si erano prefissato. Dopo la semifinale con Collins e Harrison, infatti, gli azzurri avevano dichiarato di essere “in missione“, ossia dimostrare che se in campo si scontrano i singolaristi più forti al mondo e gli specialisti più forti del doppio, questi ultimi hanno buone possibilità di trionfare.
Nonostante nel ranking del singolare Errani e Vavassori siano indietro, la prima al 291esimo posto e il secondo al numero 306, ogni volta che scendono in campo insieme sono in grado di dar vita a un grande spettacolo di sport e maestria.
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Il segreto della vittoria
Ai microfoni di Supertennis Errani e Vavassori hanno commentato il titolo appena conquistato, subito dopo il trionfo. Il 30enne, infatti, ha dichiarato: “Il nostro segreto è che ci alleniamo molto per questa formula, il doppio misto: siamo amici, e in campo è un divertimento“.
L’azzurra, invece: “È stato pazzesco, è stata durissima rimettersi in gioco dopo aver perso il secondo set. Andrea mi ha dato una carica pazzesca: con lui mi diverto molto, nel super tiebreak ha fatto cose che solo lui al mondo può fare“. E poi, ancora, Vavassori ha ricordato il trionfo del 2024:
L’anno scorso in finale qui la guardavo in viso e pensavo, “questa la vinciamo“.
Sapevamo di essere molto più organizzati degli altri.
Siamo molto amici e questo ci aiuta: il doppio è un prodotto che funziona, la gente è impazzita, hanno visto molti colpi belli.
È un punto di partenza per il doppio, misto o no: il singolo sarà sempre il re, ma il doppio può crescere molto.
A tal proposito, i due hanno dichiarato, durante la premiazione, come le imprese compiute in campo siano state dedicate a tutti i professionisti del doppio che non hanno potuto giocare in questo torneo, perché si è preferito privilegiare i migliori del singolare per spettacolarizzare l’evento: “Questo è anche per tutti i giocatori di doppio che non hanno potuto giocare in questo torneo, questo è anche per loro“.