C’è un’Italia giovane, veloce e determinata che sta scrivendo pagine memorabili nell’atletica.
Alla 28ª edizione dei Campionati Europei Under 20 di atletica leggera a Tampere (Finlandia), la squadra azzurra ha chiuso in testa al medagliere, conquistando 14 podi complessivi: 6 ori, 3 argenti e 5 bronzi.
L’ultima giornata è stata un concentrato di emozioni, tra record, rimonte e sorrisi che resteranno nella memoria.
La magia della 4×100 femminile
Il momento più atteso era quello della finale della staffetta 4×100 femminile e le azzurre non hanno deluso. Alice Pagliarini, Elisa Valensin, Margherita Castellani e Kelly Doualla hanno corso come un’unica anima, chiudendo in 43″72 e fissando il nuovo record italiano di categoria.
Per Kelly, appena 15 anni e già reginetta della velocità, è stata la seconda medaglia d’oro della competizione, dopo quella individuale nei 100 metri. Lei stessa ha dichiarato raggiante al traguardo:
Questo oro ha un gusto diverso, è molto più bello vincere insieme a loro che farlo da sola.
Molta più adrenalina e molta più carica.
Loro tre hanno fatto frazioni potentissime e sapevo che avremmo vinto.
La Gran Bretagna ha dovuto accontentarsi dell’argento, mentre la Polonia ha conquistato il bronzo. Per le italiane, c’è anche il sapore speciale della rivincita: erano state eliminate in semifinale, ma ripescate dopo la squalifica della Germania.
Gli ori di Francesco Crotti e Matteo Togni

Poco dopo il trionfo delle velociste, l’Italia ha festeggiato un’altra impresa: Francesco Efeosa Crotti ha conquistato l’oro nel salto triplo, riportando il nostro Paese sul gradino più alto del podio in questa specialità dopo ben 32 anni. Il 18enne lombardo, con grinta e concentrazione, ha dimostrato di poter competere ai massimi livelli.
Il gran finale azzurro è stato completato da Matteo Togni, che ha vinto i 110 ostacoli stabilendo il nuovo primato europeo stagionale e il record italiano U20. Un risultato che entra di diritto nella storia dell’atletica giovanile italiana.
I bronzi delle staffette 4×400
L’ultima giornata ha regalato anche due bronzi entusiasmanti nelle staffette 4×400.
Nel quartetto maschile, Destiny Omodia, Daniele Salemi, Diego Mancini e Simone Giliberto hanno chiuso in 3′07″39, con un’incredibile rimonta di Giliberto che ha sorpassato Germania e Polonia.
Le quattro ragazze Francesca Meletto, Laura Frattaroli, Alice Caglio e Giulia Macchi hanno conquistato il terzo gradino del podio con 3′34″65, arrendendosi solo alla Francia e alla Germania, ma lasciando un segno indelebile per determinazione e compattezza di squadra.
Argenti e altri bronzi
Il medagliere azzurro di atletica si è arricchito anche grazie all’argento di Giuseppe Disabato nei 10 km di marcia. Il giovane pugliese, che sogna di seguire le orme degli olimpionici Massimo Stano e Antonella Palmisano, ha ingaggiato un duello serrato con lo spagnolo Joan Querol, cedendo solo nel finale.
Tra i bronzi individuali, spiccano Anita Nalesso nel getto del peso, Lorenza De Noni negli 800 metri e Alessia Succo nei 100 ostacoli. Prestazioni solide, frutto di mesi di allenamento e sacrificio.
La nuova generazione azzurra
Questa spedizione finlandese non è stata solo un trionfo di medaglie, ma anche una fotografia del futuro dell’atletica italiana. Talenti giovanissimi, come Doualla, Crotti e Togni, hanno dimostrato di poter affrontare la pressione internazionale con maturità e ambizione.
C’è chi pensa già a un possibile debutto mondiale per la velocista lombarda a settembre in Giappone, ma la Federazione preferisce procedere con prudenza, lasciando la scelta all’atleta, alla famiglia e al suo allenatore.
Una vittoria che va oltre il medagliere
Chiudere in cima al medagliere degli Europei U20 di atletica leggera non significa solo aver vinto più medaglie degli altri. Significa aver messo in pista una generazione che corre, salta e lancia con lo stesso entusiasmo di chi gioca, ma con la disciplina di chi ha un sogno.
L’Italia ha conquistato 14 medaglie, ma soprattutto ha regalato emozioni a un Paese intero. A Tampere non è stato solo il metallo a brillare: è stato il futuro dell’atletica azzurra.
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