mercoledì, 6 Agosto 2025
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Zes unica: cos’è, come funziona e perché può rilanciare il Centro-Sud

Nuovi investimenti, semplificazioni e agevolazioni fiscali: la Zes (Zona Economica Speciale) si espande e apre le porte alla rinascita di territori in cerca di riscatto.

Gloria Caruso
Gloria Caruso
La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.

C’è una nuova energia che attraversa le regioni del Mezzogiorno e ora anche parte del Centro Italia. Un progetto ambizioso, che ha preso forma a partire dal 2024, sta iniziando a mostrare i suoi frutti: è la Zes unica, la Zona Economica Speciale pensata per rilanciare lo sviluppo industriale, economico e produttivo in aree spesso rimaste ai margini della crescita nazionale.

Ma oggi qualcosa sta cambiando. Con una visione strategica e concreta, il Governo ha deciso non solo di consolidare la Zes nel Sud, ma di estenderla anche a Marche e Umbria, offrendo nuove prospettive a imprenditori, lavoratori e intere comunità locali.

Zes: che cos’è e perché può fare la differenza

La Zona Economica Speciale è un’area geograficamente definita dove le imprese possono beneficiare di una serie di vantaggi per investire, produrre e crescere. Sgravi fiscali, semplificazioni amministrative, incentivi agli investimenti e agevolazioni doganali sono solo alcune delle misure previste.

Nel mondo ne esistono più di 6.000, sparse in oltre 140 Paesi. Alcune (come quella di Dubai) sono diventate veri e propri poli di eccellenza e attrazione economica.

In Italia, la prima Zes è nata nel 2017 nel Sud, ma il vero salto di qualità è arrivato con il Decreto Sud del 2024, che ha unificato le otto zone esistenti in un’unica grande area strategica.

Un nuovo inizio anche per Marche e Umbria

Il 2025 ha segnato un altro importante passo: con l’approvazione in Consiglio dei Ministri, Marche e Umbria entrano ufficialmente nella Zes unica, in quanto regioni “in transizione” secondo la classificazione europea.

Questo significa accesso agli stessi benefici di cui già godono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Per queste due regioni centrali, il riconoscimento della Zes rappresenta un’occasione concreta di rilancio per interi distretti industriali, per attrarre nuovi investimenti e per facilitare la riconversione produttiva, con un occhio alla transizione ecologica ed energetica.

Anche Marche e Umbria avranno accesso al portale digitale dedicato e allo sportello unico per gli investimenti.

Crediti d’imposta: un incentivo concreto per chi investe

La Zes può rilanciare il Centro-Sud.

Il cuore pulsante della Zes è rappresentato dal credito d’imposta, una misura fiscale che offre un contributo importante alle imprese che acquistano beni strumentali (come macchinari, impianti o immobili) per produrre all’interno della Zes.

Solo nel 2024, 6.885 imprese hanno fatto richiesta del credito per un valore totale di 2,551 miliardi di euro. La misura è stata prorogata anche per gli investimenti effettuati fino al 15 novembre 2025.

I numeri parlano chiaro: il credito d’imposta può arrivare fino a 100 milioni di euro per progetto, con un limite minimo fissato a 200mila euro.

L’agevolazione è destinata a sostenere concretamente chi vuole credere in queste aree, scommettendo su uno sviluppo duraturo e sostenibile.

Un piano triennale per uno sviluppo sostenibile

La Zes unica non è un’iniziativa temporanea: si basa su un piano strategico triennale che definisce le priorità di intervento, i settori da sostenere, le aree da riconvertire e le modalità di attuazione dei progetti. Un piano che si aggiornerà ogni 60 giorni per restare in sintonia con le strategie del PNRR e dei fondi europei.

Il tutto sotto la guida di una “Struttura di missione” istituita presso la Presidenza del Consiglio, che semplifica gli iter autorizzativi e garantisce tempi certi e procedure trasparenti.

Burocrazia più snella e maggiori opportunità

Un altro punto di forza della Zes è la semplificazione burocratica. Per alcuni tipi di progetti, soprattutto quelli che non richiedono autorizzazioni particolari, sarà sufficiente un unico procedimento per ottenere il via libera.

Questo significa meno ostacoli per chi vuole avviare nuove attività, espandere la propria azienda o riconvertire un’area industriale dismessa.

La Zes punta a essere non solo un contenitore di agevolazioni, ma un ecosistema fertile per nuove idee imprenditoriali, startup, filiere produttive e centri logistici all’avanguardia.

Ripartire dal territorio per costruire il futuro

La Zes unica è una scelta politica, culturale e sociale. Significa riconoscere il potenziale inespresso di interi territori e metterli nelle condizioni di esprimere il meglio. Significa dare fiducia a chi vuole restare, a chi vuole tornare, a chi vuole investire in un’Italia più giusta, più forte e più coesa.

Marche e Umbria ora hanno una nuova possibilità. Il Sud, già coinvolto, continua il suo cammino. La Zes Unica è una scommessa sull’Italia che vuole crescere insieme, senza lasciare nessuno indietro.

Leggi anche: Assegno Unico di agosto 2025: tutto quello che c’è da sapere su date e importi

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Gloria Caruso
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La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.

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