lunedì, 4 Agosto 2025
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Pensioni, dal ricalcolo dei requisiti alla quota 103: tutte le novità per il 2026

Le pensioni sono al centro del dibattito politico e sociale italiano, vediamo quali sono le principali novità previste per il 2026 in tema di età pensionabile, contributi, Quota 103, Opzione Donna e TFR.

Lorenzo Eugeni
Lorenzo Eugeni
Curioso, interessato alle innovazioni in ogni campo e da sempre attento al mondo dell'attualità.

Pur senza parlare ufficialmente di una riforma delle pensioni, molte cose nel sistema pensionistico italiano sono destinate a cambiare.

Il governo italiano sta lavorando a una riforma strutturale del sistema previdenziale, con l’obiettivo di garantire la sostenibilità nel lungo termine e al tempo stesso offrire maggiore flessibilità in uscita.

Tra i diversi aspetti che subiranno modifiche si parla soprattutto di:

  • una possibile revisione dell’età pensionabile in base alle aspettative di vita ISTAT
  • ricalcolo dei requisiti per le pensioni anticipate
  • modifiche alla Quota 103, con possibile ritorno a una formula diversa
  • revisione dell’Opzione Donna, con requisiti più rigidi
  • nuove regole sul TFR per i dipendenti pubblici

Novità in arrivo dal 2026

Il prossimo triennio sarà fondamentale per le pensioni.

Le novità riguarderanno l’età pensionabile, i contributi, la sorte di Quota 103 e Opzione Donna, fino ad arrivare alle discussioni sul TFR a fini pensionistici. Vediamole insieme più nello specifico.

1. Età pensionabile, cosa cambia?

Nel 2026 l’età per la pensione di vecchiaia potrebbe subire un adeguamento automatico in base alle aspettative di vita ISTAT.

Al momento, l’età minima è fissata a 67 anni, ma un aggiornamento previsto ogni due anni potrebbe portare a un innalzamento.

L’ultima rilevazione ISTAT ha mostrato un leggero aumento della speranza di vita, quindi non si esclude un possibile innalzamento a 67 anni e 3 mesi.

Tuttavia, tutto dipenderà dai dati ufficiali che verranno resi pubblici entro la fine del 2025.

2. Requisiti contributivi, alcune ipotesi

Per accedere alla pensione anticipata nel 2026, il requisito contributivo potrebbe rimanere invariato:

  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini
  • 41 anni e 10 mesi per le donne

Tuttavia, si discute della possibilità di rendere più flessibile l’uscita anticipata, introducendo incentivi per chi rimane al lavoro più a lungo e penalizzazioni più leggere per chi va in pensione prima.

3. Quota 103, resterà anche nel 2026?

La Quota 103, introdotta nel 2023 e confermata nel 2024-2025, consente di andare in pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi.

Tuttavia, il governo potrebbe sostituirla con un’altra misura, l’ipotesi più accreditata sembra essere la reintroduzione della Quota 104 (63 anni + 41 di contributi).

Altrimenti potrebbe trattarsi di una possibile finestra mobile più lunga per la decorrenza del trattamento o di penalizzazioni sul calcolo dell’assegno se si esce prima dei 67 anni

LA Quota 103 è costosa per lo Stato, e secondo alcune simulazioni INPS, nel lungo periodo potrebbe diventare insostenibile. Per questo motivo, il 2026 potrebbe segnare la sua ultima applicazione.

4. Requisiti più rigidi per l’Opzione Donna

L’Opzione Donna è stata progressivamente limitata negli ultimi anni e attualmente è riservata a:

  • lavoratrici con almeno 35 anni di contributi
  • età minima di 61 anni (ridotta a 60 con un figlio, 59 con due o più)
  • requisiti anagrafici e contributivi maturati entro fine 2023

Nel 2026 potrebbe essere introdotto un ulteriore restringimento:

  • maggiore enfasi sul requisito della categoria svantaggiata (caregiver, invalide, licenziate)
  • penalizzazione sull’importo della pensione con calcolo contributivo pieno

Il governo valuta anche la possibilità di assorbire Opzione Donna all’interno di una nuova formula universale di flessibilità in uscita, che valga sia per uomini che per donne.

5. Novità TFR per i dipendenti pubblici

Il TFR/TFS dei dipendenti pubblici è spesso oggetto di ritardi nei pagamenti. Attualmente, i tempi variano da 12 a 24 mesi dalla cessazione del servizio, in base alla tipologia di uscita.

Nel 2026 potrebbero essere introdotte novità importanti, tra cui:

  • riduzione dei tempi di erogazione per chi esce con pensione anticipata
  • possibile introduzione del pagamento unico anziché rateale
  • apertura a convenzioni con istituti bancari per l’anticipo a tasso agevolato

Il Ministero dell’Economia sta valutando modifiche per semplificare e velocizzare l’iter burocratico.

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Il governo ha annunciato una legge delega sulla riforma delle pensioni entro la prima metà del 2025, con applicazione prevista dal 1° gennaio 2026. Le principali priorità saranno:

  • introduzione di un sistema flessibile tra 63 e 67 anni, con calcolo interamente contributivo
  • tutele per chi ha carriere discontinue
  • semplificazione delle misure attuali, oggi troppo frammentate

Il confronto con le parti sociali sarà cruciale nei prossimi mesi. I cambiamenti definitivi arriveranno con la Legge di Bilancio 2026, attesa entro la fine del 2025.

Leggi anche: INPS, 4 milioni di buste alle famiglie per favorire l’accesso dei giovani al lavoro

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Lorenzo Eugeni
Lorenzo Eugeni
Curioso, interessato alle innovazioni in ogni campo e da sempre attento al mondo dell'attualità.

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