Alessandro consegue due lauree nello stesso giorno: “Ora fondo la mia startup”

Alessandro si è laureato in Ingegneria Meccanica la mattina e il pomeriggio in quella Gestionale. Festeggiamenti doppi come le lauree a Milano.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Alessandro Pippa ha compiuto un qualcosa che non accade tutti i giorni. Martedì 29 luglio, infatti, il 23enne si è laureato sia in Ingegneria Meccanica che Gestionale.

Un’impresa, si potrebbe definire, che ha portato il giovane a conseguire i due titoli a poche ore di distanza. Alessandro, però, non si è dedicato solo allo studio ma anche alla realizzazione dei propri progetti imprenditoriali.

Due lauree in un giorno

Alessandro Pippa, alle 10:30 del 29 luglio, ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Meccanica, presso il Politecnico di Milano, con il voto di 95/110. Il pomeriggio, alle 16:00, è toccata la proclamazione in Ingegneria Gestionale, sempre nello stesso ateneo, terminata con un 96/110.

Il 23enne è il primo del Politecnico ad aver compiuto questa impresa a cui, oltre ai due titoli, si sono aggiunti altrettanti brevetti, già depositati. Una volta conclusa la triennale con il massimo dei voti, il giovane ha deciso di osare, come raccontato da Pippa stesso al Corriere:

Nell’ultimo anno della triennale, a Bolzano, ho scoperto che si era appena aperta questa possibilità e ho deciso di sfruttarla, senza perdere tempo.

Il Politecnico di Milano mi permetteva di seguire entrambe le ingegnerie, oltre a essere il più importante d’Italia, così mi sono trasferito.

Ho pensato: che cosa rimarrà delle ore passate sui libri?

Tanto studio per poi dimenticarmi tutto?

No.

A quel punto tanto valeva farne due. 

La legge me lo consentiva.

Un po’ da fuori di testa, ma non importa: volevo osare.

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Conciliare due percorsi di studio

Per poter conseguire le lauree, Alessandro ha dovuto conciliare i due percorsi di studio, cercando sempre, però, di mantenere un certo riserbo a riguardo:

Sono stato il primo studente dell’Ateneo a sperimentare la novità. 

Avevo due identità: due matricole, due libretti elettronici.

Tutto raddoppiato (a parte le tasse, grazie alla borsa di studio per merito).

E nessuno doveva saperlo.

Né professori né amici.

L’anonimato, tuttavia, è durato poco.

Nonostante si sia trattato di una serie di incastri tra impegni accademici e vita sociale, Alessandro non si è mai arreso:

Mi sono trovato a seguire sette corsi, tre di gestionale e quattro di meccanica. 

Studiavo dalle 8 all’1 di notte, sei giorni su sette, con tre ore sparse tra spostamenti, preparazione e pranzo e cena.

In una camera condivisa con un altro studente, al campus di Bovisa.

Mi sono messo nella condizione più difficile per il primo semestre, per testarmi.

Dodici volte tra scritti e orali.

In alcuni casi, succedeva che lo stesso giorno dovessi fare la mattina uno scritto e il pomeriggio un altro orale.

Ho visto che, correndo come un pazzo, ce la potevo fare.

Nonostante tutto, il 23enne non ha mai sacrificato la vita privata, riuscendo a coltivare le proprie amicizie: Gli amici li ho trovati già dopo la prima sessione. Nei pochi momenti liberi, ero sempre con loro.

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I prossimi progetti

La scelta di Ingegneria Gestionale e Meccanica è stata fatta per combinare competenze che possano aiutare Alessandro a creare oggetti da mettere sul mercato.

Come raccontato al Corriere, infatti, il 23enne si è dedicato fin da subito alla realizzazione di due dispositivi per la mobilità personale, entrambi brevettati e discussi nelle tesi. I prodotti sono stati costruiti in piena autonomia da Pippa:

Ho ideato una soluzione per compattare un velivolo, un elicottero personale pieghevole.

L’ho chiamato Stycraft. 

Da caricare sull’automobile, andare dove mi pare, tirarlo fuori e volare: era il mio sogno.

I professori che ho contattato hanno iniziato a tarpare le ali… discorsi burocratici, normativi… mi dissuadevano.

Finché sono andato avanti da solo: ho comprato i pezzi su Internet. 

Li ho assemblati, modificati, trasformati.

Sono riuscito a pilotarlo!

Ho iniziato a progettare anche un motorino pieghevole. 

Ne ho costruito il primo prototipo, e ho fieramente depositato il brevetto.

Da zaino portatile a mezzo di trasporto, come se fosse una magia.

Per quanto riguarda la dedica di questo traguardo importante, Alessandro è riconoscente verso coloro che gli sono stati sempre vicino, ossia la famiglia e gli amici: “Ai miei genitori che mi hanno accompagnato sin dall’inizio e ai miei amici ‘di giù’ (i milanesi) che hanno fatto il tifo per me. Il giorno della cerimonia è stata una festa di gruppo“. Rispetto ai progetti futuri, infine:

Sto fondando una mia startup.

L’idea che la fonda è la performance più spettacolare che si possa mettere in piedi.

Una persona cammina, schiaccia un pulsante, gli compare una moto e poi parte.

Qualcosa che valga la pena ricordare.

Viva me, dunque, e viva colui che è il protagonista della scena.

L’attitudine a osare, come ho fatto io.

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