mercoledì, 9 Luglio 2025
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5 innovazioni tech del 2025 che ci hanno rivoluzionato la vita: dall’AI ai robotaxi

Intelligenza artificiale, robot , quantum computing e tutte le innovazioni del 2025. Vediamo quali sono le principali tecnologie che stanno segnando quest'anno.

Lorenzo Eugeni
Lorenzo Eugeni
Curioso, interessato alle innovazioni in ogni campo e da sempre attento al mondo dell'attualità.

Il 2025 si sta dimostrando un anno cruciale per l’innovazione tecnologica.
Dall’intelligenza artificiale alla robotica avanzata, si stanno ridefinendo i confini di ciò che è possibile in ambito industriale, domestico e sociale.

È importante ricordare che queste tecnologie non sono semplici evoluzioni di trend esistenti, ma rappresentano veri e propri salti di paradigma. L’AI ha dimostrato essere il motore trainante dell’innovazione tecnologica nel 2025.

La vera svolta è rappresentata dai modelli multimodali, capaci di comprendere testo, immagini, audio e video in simultanea, e ciò ha permesso una comunicazione uomo-macchina sempre più naturale, utile in campi come la medicina diagnostica, l’educazione personalizzata e la creazione di contenuti

A fronte di queste innovazioni continue, è utile menzionare l’adozione dell’AI Act nel 2024, con il quale l’Unione Europea ha compiuto un passo decisivo per regolamentare l’intelligenza artificiale, ponendo al centro la tutela dei diritti fondamentali e l’uso etico della tecnologia.

1. Le principali novità nei modelli AI del 2025

I nuovi modelli linguistici avanzati sono arrivati a piena maturazione nel 2025, e stanno cambiando radicalmente settori come la ricerca, la produttività, la programmazione, l’educazione e la medicina. Eccone qui di seguito alcuni:

  • ChatGPT Research, una versione potenziata per la ricerca, integrata con strumenti avanzati
  • GPT-4.5, versione evoluta di GPT-4, più veloce e affidabile nei compiti logici e di programmazione
  • Modelli O3 e O4-mini, nuove architetture di OpenAI, leggere ma potenti, disponibili per ChatGPT Plus e Pro
  • Claude 4 e Claude 4.1, modelli di Anthropic incentrati sulla sicurezza e sulle capacità di ragionamento profondo
  • AlphaEvolve, nuovo sistema di DeepMind progettato per apprendere in ambienti dinamici, con capacità evolutive simulate

2. La rivoluzione di DeepSeek

Nel panorama in continua evoluzione dell’intelligenza artificiale, DeepSeek è emersa nel 2025 come una delle realtà più sorprendenti.

Poco nota fino a pochi mesi fa, quest’azienda cinese, specializzata in modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), ha attirato l’attenzione globale grazie a modelli open source, prestazioni avanzate e una forte specializzazione tecnica.

Nel suo caso si parla di “rivoluzione” dal momento che DeepSeek ha portato sul mercato LLM open source con performance comparabili ai modelli GPT di OpenAI e Claude di Anthropic, con costi inferiori e licenze permissive.

3. Robot che ragionano con AI e robotaxi: come funzionano

Altra innovazione fondamentale del 2025 sono i robot dotati di intelligenza artificiale e i robotaxi, che stanno trasformando il modo in cui viviamo, lavoriamo e ci muoviamo.

Si tratta di tecnologie che non si limitano a eseguire comandi, ma ragionano, apprendono e prendono decisioni in autonomia. Ma cosa li rende così innovativi?

I robot intelligenti sono macchine autonome che utilizzano modelli di intelligenza artificiale per percepire l’ambiente, elaborare dati, prendere decisioni e agire. A differenza dei robot tradizionali programmati per compiti ripetitivi, questi robot sono cognitivamente flessibili.

La vera differenza sta nel ragionamento. I nuovi robot integrano modelli linguistici generativi e reti neurali che simulano una forma primitiva di comprensione del contesto.

I robotaxi, invece, sono veicoli a guida autonoma progettati per il trasporto passeggeri senza conducente umano. Sono uno dei settori più avanzati dell’automazione e combinano robotica, intelligenza artificiale e sistemi di navigazione avanzati.

Ogni robotaxi ha un modello AI embedded, capace di prendere decisioni istantanee, come fermarsi a un incrocio, evitare un ostacolo improvviso o reagire a comportamenti anomali di altri veicoli.

4. Quantum computing e crittografia post-quantum

Grandi aziende tecnologiche stanno costruendo QPU (Quantum Processing Unit) operative, e i governi iniziano a prepararsi alla crittografia post-quantum, essenziale per proteggere i dati nel mondo quantistico.

Questa transizione rappresenta una svolta epocale per sicurezza informatica, calcolo scientifico e intelligenza artificiale.

Infatti, il quantum computing sfrutta i principi della meccanica quantistica, in particolare sovrapposizione, entanglement e interferenza, per elaborare informazioni in modo radicalmente diverso rispetto ai computer tradizionali.

Nel 2025, diversi attori globali hanno presentato modelli di Quantum Processing Unit (QPU) operativi o in fase avanzata di test. I più promettenti sono:

  • Majorana 1 – Microsoft, il primo prototipo QPU basato su qubit topologici, una tecnologia estremamente stabile e resistente al rumore quantistico. È il cuore del progetto Microsoft Azure Quantum, pensato per integrare il calcolo quantistico nel cloud
  • Ocelot – Amazon Braket, una QPU ibrida, sviluppata da Amazon all’interno della piattaforma Braket, che integra qubit superconduttori e fotonici per garantire versatilità e prestazioni. In questo caso si punta sull’integrazione facile per sviluppatori e sulla disponibilità commerciale via API
  • QuantumX – Consorzio europeo, un progetto che coinvolge centri di ricerca e aziende come Atos, IBM Europa, STMicroelectronics e università tedesche e italiane. È un’iniziativa sovranazionale per creare un QPU open hardware con standard europei. È ancora in fase di prototipo ma promette una produzione entro il 2026

La crittografia post-quantum (PQC), invece, è un insieme di algoritmi progettati per resistere agli attacchi portati da computer quantistici. Questi attacchi sfrutteranno algoritmi come Shor e Grover, capaci di rompere in pochi secondi codifiche oggi considerate sicure.

5. I primi test sul 6G

I primi test concreti sul 6G sono già in corso in Europa, Stati Uniti, Corea del Sud, Cina e Giappone, condotti in ambienti controllati, utilizzando prototipi di antenne, chip, software e sistemi cloud-edge.

Mentre il 5G è ancora in fase di diffusione su larga scala, i centri di ricerca, le grandi aziende tech e le università stanno già sperimentando le tecnologie di sesta generazione, che promettono velocità estreme, latenza quasi nulla e una rete “intelligente” in grado di adattarsi al contesto in tempo reale.

È importante ricordare che il 6G non è solo un’evoluzione tecnica, ma una vera rivoluzione concettuale e, mentre il 5G ha introdotto velocità e bassa latenza per IoT e veicoli connessi, il 6G mira a creare una rete ubiqua, sensibile e intelligente.

Il 6G, infatti, sarà in grado di “percepire” l’ambiente, adattarsi a situazioni impreviste e supportare tecnologie immersive come ologrammi in tempo reale, Internet tattile, digital twin dinamici e realtà estesa 3D sincronizzata.

Leggi anche: L’innovazione guida la transizione energetica, dalla digitalizzazione alle smart grid

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Lorenzo Eugeni
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Curioso, interessato alle innovazioni in ogni campo e da sempre attento al mondo dell'attualità.

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