Pievani alla maturità, il figlio sceglie il suo brano: “Lottiamo per il clima”

Un estratto di Telmo Pievani è stato proposto come una delle tracce per la prima prova di maturità. Tra i maturandi anche il figlio del filosofo, che ha scelto proprio il brano del padre.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Ieri 18 giugno sono iniziati gli esami di maturità. Tra le tracce della prima prova, nella tipologia B, è apparso un brano di Telmo Pievani. Il filosofo della scienza, infatti, ha riflettuto sul tema dell’Antropocene nel testo Un quarto d’era (geologica) di celebrità.

Pievani ha commentato la scelta, affermando quanto complesso possa essere stato lo sviluppo di un argomento simile. Inoltre, il filosofo ha raccontato che tra i maturandi c’era anche il figlio, che altro non ha potuto fare se non scegliere la traccia del padre.

Telmo Pievani tra le tracce della maturità

Telmo Pievani è un filosofo della scienza e, negli ultimi anni, è diventato una delle figure centrali per comprendere le sfide contemporanee, servendosi della biologia evoluzionistica.

In particolare, di Pievani è stato scelto il brano Un quarto d’era (geologica) di celebrità, pubblicato sulla rivista trimestrale Sotto il Vulcano, in cui viene analizzato l’impatto ambientale che hanno la società attuale e la cementificazione del territorio.

Il tema centrale del brano, quindi, è l’Antropocene, cioè l’epoca geologica attuale, in cui l’essere umano ha modificato l’assetto ambientale attraverso le proprie attività.

Ecco quello che Pievani ha raccontato a ilfattoquotidiano.it, circa la scelta del MIM di inserirlo tra le tracce della maturità 2025:

Non me l’aspettavo.

Non è una traccia facile perché richiede uno sforzo di immaginazione su come i posteri ci vedranno ma se gli studenti hanno spirito di proiezione può essere molto interessante.

E poi è un argomento che permette loro di esprimersi sulla crisi ambientale tanto cara ai nativi climatici.

Sono felice che sia stato opzionato questo brano dove mostro la follia umana e quanto siamo piccoli e periferici.

Per spiegare l’Antropocene racconto come il peso degli artefatti umani abbia ormai superato quello di tutti gli esseri umani: una vera e propria follia.

Non era mai accaduto prima della pandemia.

Agli studenti è stato chiesto di ragionare proprio sull’impatto ambientale ed economico della produzione e del consumo costante di oggetti.

Un tema che si pensa appetibile e che riporta a galla la questione green.

Non era scontato.

L’ambiente e la crisi climatica nel dibattito pubblico sono passati in terza e quarta pagina sommersi da notizie di conflitti.

I movimenti giovanili sono disorientati e ammutoliti ma la talpa scava le sue gallerie.

Le iscrizioni ai corsi universitari di tipo ambientali sono esplose.

E questo è un buon segno.

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La riflessione di Pievani su giovani e ambiente

Intervistato da Repubblica, Pievani si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni sul rapporto tra l’ambiente e l’essere umano, in un’epoca in cui quest’ultimo prevarica sul primo.

Nello specifico, il filosofo ha mostrato grande fiducia nelle nuove generazioni, che non hanno responsabilità della situazione attuale del pianeta ma che appaiono estremamente interessate a preservarlo:

Siamo appena arrivati su questo mondo, non siamo indispensabili.

In un dibattito sempre schiacciato sul presente, allargare lo sguardo dà un vantaggio fondamentale.

Le ultime tre o quattro generazioni hanno cambiato l’ambiente in un modo talmente pervasivo, depauperandolo e riducendo la biodiversità, che il mondo dopo di noi farà molta più fatica ad adattarsi.

I ragazzi, come quelli che stanno facendo la maturità oggi, non hanno alcuna responsabilità.

Il divulgatore ha aggiunto, poi: “Mi piacerebbe vedere il punto di vista dei nativi della crisi climatica. Quando giro per le scuole vengono fuori sempre degli spunti interessanti“.

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Tra i maturandi anche il figlio di Pievani

Tra gli studenti a dover sostenere la maturità 2025 c’è anche Luca Pievani, figlio del filosofo, che ieri si è trovato davanti, tra le tracce, un brano del padre. Mentre il filosofo affermava umilmente ai microfoni di Repubblica Speriamo non mi abbia scelto“, il giovane stava già sviluppando un testo sull’Antropocene.

Sempre al quotidiano, Luca Pievani, impegnato a conseguire la maturità scientifica a Bergamo, ha raccontato la sorpresa nel trovare il testo del padre ma, soprattutto, la mancanza di dubbi nello scegliere Un quarto d’era (geologica) di celebrità come traccia.

Il giovane ha affermato di non aver letto prima il testo presentato all’esame, ma di conoscere a ogni modo il tema, presente da sempre nella sua famiglia:

Sono argomenti che mi circondano da sempre in famiglia.

Ho assistito al mio primo Festival della Scienza di Genova a 4 anni.

Ero seduto in prima fila per ascoltarlo.

L’ambiente non è il tema di conversazione dei pranzi della domenica, ma è comunque un argomento presente.

Il mio papà ne parla soprattutto con mia sorella, che studia scienze politiche e ambientali a Milano.

Per quanto riguarda il futuro della Terra, invece, Luca Pievani ha dichiarato: “Sì, il clima e la salute del pianeta sono la direzione per cui vale la pena lottare. È un problema di dimensioni così grandi da mettere per la prima volta o quasi la nostra specie a rischio estinzione“.

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