Al via la prima prova scritta dell’esame di maturità 2025. Si inizia oggi, 18 giugno, con il tema di italiano. A 525mila studentesse e studenti sono state consegnate questa mattina, alle 08:30, sette tracce, tra cui sceglierne una.
A essere stati scelti dal ministero Pasolini e Tomasi di Lampedusa per l’analisi testo, Paolo Borsellino per il tema di attualità e la parola “rispetto” per quello argomentativo.
Vediamo meglio come si svolgerà la prima prova scritta e quali sono state, nello specifico, le tracce somministrate questa mattina.
La prima prova di maturità
Questa mattina, 18 giugno, sono state consegnate le tracce della prima prova scritta di maturità, quella di italiano. In un massimo di 6 ore, a partire dalle 08:30, migliaia di studentesse e studenti devono svolgere un tema, sulla base degli argomenti proposti.
Gli elaborati, poi, verranno consegnati alla commissione d’esame e varranno un massimo di 20 punti. Le sette tracce sono state scelte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e sono uguali per tutti gli indirizzi scolastici. Nello specifico, la scelta si articola fra tre tipologie:
- la tipologia A, cioè quella dell’analisi del testo. Sono stati scelti due autori, uno di prosa e uno di poesia, attivi dall’Unità d’Italia fino a oggi
- la tipologia B, tre tracce sulle quali sviluppare un tema argomentativo
- la tipologia C, ovvero due tracce per il tema di attualità
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Le tracce della prima prova

Ecco quali sono le tracce somministrate questa mattina alle studentesse e agli studenti dell’ultimo anno di scuola superiore.
Tipologia A: Pasolini e Tomasi di Lampedusa
Per l’analisi del testo, sono stati scelti come autori Pierpaolo Pasolini e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Del primo è stato somministrato un estratto della poesia Appendice 1, tratto dall’opera Dal diario, del 1943. Nel testo viene descritto il percorso letterario dell’autore, fin dagli anni della giovinezza.
Di Tomasi di Lampedusa, invece, è stato scelto un estratto de Il Gattopardo, opera postuma dell’autore, pubblicata nel 1958. La parte somministrata questa mattina riguarda il momento in cui Angelica, fidanzata di Tancredi, fa visita alla famiglia dei principi di Salina.
Tipologia B: “Gli anni Trenta”, il “rispetto” e la cementificazione del territorio
La seconda tipologia della prova di italiano, quella sul testo argomentativo, ha visto come protagonisti tre estratti delle opere di Piers Brendon, Riccardo Maccioni e Telmo Pievani.
Dello storico inglese Brendon è stato scelto un testo tratto dal libro Gli anni Trenta, Il decennio che sconvolse il mondo. Il brano riguarda gli avvenimenti più cruciali degli anni Trenta del Novecento, come la disoccupazione di massa, i regimi fascisti e nazisti in Europa, le purghe sovietiche o la guerra civile spagnola.
Del giornalista Moccioni, invece, è stato presentato l’articolo, pubblicato il 17 dicembre 2024 sul quotidiano Avvenire, inerente alla parola “rispetto”. Questo, infatti, è il termine dell’anno secondo Treccani.
Infine, studentesse e studenti hanno potuto scegliere di sviluppare un testo argomentativo sul brano Un quarto d’era (geologica) di celebrità, del filosofo e saggista Telmo Pievani, pubblicato sulla rivista trimestrale Sotto il Vulcano, nel 2022. Si tratta di una riflessione sull’impatto ambientale della società attuale e della cementificazione.
Tipologia C: “l’indignazione sui social” e Borsellino
Per il tema di attualità sono stati scelti un brano di Paolo Borsellino sui giovani e uno di Anna Meldolesi e Chiaria Lalli sull’indignazione sui social. In particolare, del giudice è stato proposto il testo I giovani, la mia speranza, pubblicato sul settimanale Epoca nell’ottobre 1992.
L’opera esalta l’importanza della cultura della legalità, presentata alle nuove generazioni come uno strumento per debellare la mafia. Di Meldolesi e Lalli, invece, si è scelto il brano L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa, apparso su 7–Sette, supplemento settimanale del Corriere della Sera, il 13 dicembre 2024.
Il brano è una riflessione sulle piattaforme di social media, su cui sono numerosi i contenuti pensati per far sorgere indignazione in chi ne fruisce. Proprio a causa di ciò, secondo le autrici, viene saturata la capacità umana di indignarsi.
Chiara Lalli è giornalista e docente di Storia della Medicina e Deontologia, presso l’Università La Sapienza di Roma. Anna Meldolesi, invece, è laureata in Biologia all’Università di Bologna e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste.
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