mercoledì, 4 Giugno 2025
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Referendum 8-9 giugno: come si vota e i 5 quesiti su lavoro e cittadinanza

Date, quesiti e modalità di voto. Tutto quello che bisogna sapere sul prossimo referendum, promosso dalle organizzazioni sindacali, in particolare la Cgil.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

Referendum 8-9 giugno, i cinque quesiti su cui siamo chiamati a partecipare riguardano i temi di lavoro e cittadinanza. Si potrà andare a votare domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15. Gli italiani residenti all’estero possono partecipare ai referendum attraverso il voto per corrispondenza.

Referendum 8-9 giugno: cosa implica il voto e quando è valido

Referendum 8-9 giugno_

Alle urne avremo davanti cinque schede di colore diverso, ognuna con una descrizione della norma che potrebbe essere cancellata in tutto o in parte, e a cui possiamo rispondere sì o no. Per abrogarla bisogna votare sì e per mantenerla no. Essendo un referendum abrogativo il voto è importante perché l’esito potrebbe determinare dei cambiamenti importanti sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone.

Per essere validi i referendum devono raggiungere il quorum: almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto deve andare a votare.

Referendum 8-9 giugno: cosa chiedono i cinque referendum

I cinque quesiti del referendum sono incentrati su lavoro, precariato, sicurezza del lavoro e immigrazioni. Si tratta di consultazioni promosse da organizzazioni sindacali, in particolare Cgil, e da altri movimenti civici, che si svolgeranno in concomitanza con le elezioni amministrative in diverse Regioni e comuni. Ma cosa dicono i quesiti referendari. Vediamo nello specifico:

  • Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione”. Si tratta di un quesito riguardante il Jobs Act che propone l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti prevista. L’abrogazione permetterebbe il reintegro di un lavoratore licenziato illegittimamente, mentre attualmente ciò non è possibile nelle imprese con più di 15 dipendenti
  • ⁠”Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale”. Il quesito mira a rimuovere il limite all’indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese, che oggi non può superare le sei mensilità
  • ⁠”Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”. Questo quesito mira al reinserimento dell’obbligo di causale per i contratti di lavoro inferiori a 12 mesi, in modo da garantire una maggior tutela
  • ⁠”Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione”. Questo quesito mira ad ampliare la responsabilità dell’azienda che commissiona un appalto, in merito alla sicurezza sul lavoro, non solo in riferimento ai rischi generici ma anche a quelli specifici legati agli incidenti
  • ⁠”Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”. Il quinto e ultimo requisito riguarda la cittadinanza e propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza in Italia necessario per ottenere la cittadinanza

Leggi anche: Novità sul Decreto Sicurezza: Sì dalla Camera, atteso il voto in Senato

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Michela Sacchetti
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Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

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