Putin ha voluto una tregua di tre giorni con l’Ucraina, in occasione delle commemorazioni del Giorno della Vittoria a Mosca. Ad annunciarla, sono stati i media statali russi.
L’ordine è entrato in vigore alle ore 00:00 dell’8 maggio e proseguirà fino a sabato 10.
Prima tregua voluta da Putin
Gli attacchi aerei tra Mosca e Kiev sono continuati fino a qualche ora prima che la tregua entrasse in vigore, tanto da provocare la chiusura degli aeroporti in entrambe le aree geografiche e la morte di due persone in Ucraina.
Secondo quanto affermato dalle autorità russe, la volontà di Putin sarà rispettata, ma l’interruzione delle aggressioni potrà essere sospesa in caso di offensive ucraine.
Finora, Putin non aveva mai concesso giorni di pausa dai continui bombardamenti e assalti, anzi, nell’ultimo periodo sono stati incrementati.
Un contesto in cui la Russia scioglie le proprie tensioni e si dedica esclusivamente ai festeggiamenti del Giorno della Vittoria. Avvenimento che fino a qualche tempo fa sarebbe apparso impensabile, anche se l’ Ucraina ha accusato la Russia di aver sganciato bombe aeree teleguidate sulla regione di Sumy.
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Il punto di vista dell’America e della Cina

In questi giorni, il vicepresidente americano J.D.Vance, ha delineato un aggiornamento sulla situazione, sottolineando che anche se la Russia sta avanzando richieste eccessive per giungere a un’intesa immediata, gli Stati Uniti si dimostrano fiduciosi in una futura e prossima risoluzione. Stando a quanto affermato da Washington, infatti, si potrà arrivare a un accordo, quando le due parti si decideranno finalmente ad avviare un confronto diretto e concreto.
In questo possibile scenario, l’amministrazione americana avrebbe già discusso alcune linee guida informali con la controparte russa, con l’intento di favorire una possibile intesa duratura e un cessate il fuoco definitivo.
Nel frattempo, tra i 29 leader stranieri arrivati oggi a Mosca per partecipare alle celebrazioni dell’80º anniversario della vittoria sovietica sulla Germania nazista, menzioniamo il presidente cinese Xi Jinping che, come scritto su “Ansa”, prima di lasciare Pechino, ha comunicato agli Stati Uniti il carattere permanente dell’alleanza sino-russa.
Come dichiarato da Xi Jinping ad alcuni media russi, la Cina e la Russia “devono resistere congiuntamente a qualsiasi tentativo per interferire e minare l’amicizia e la fiducia reciproca”.
A loro volta, gli Stati Uniti, si dimostrati aperti a “sedersi con russi e cinesi” per “ridurre il numero delle armi nucleari” e favorire un clima pacifico e tranquillo, dopo anni di battaglie.
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