Tecla Insolia miglior attrice protagonista: “Dedico il David ai corpi liberi”

Tecla Insolia ha vinto il David di Donatello come miglior attrice protagonista. La ventunenne, emozionata, ha dedicato il premio a tutte le personalità scomode.

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Tecla Insolia ha vinto il David di Donatello come miglior attrice protagonista, per la sua interpretazione nel film L’arte della Gioia. La ventunenne, visibilmente emozionata, una volta salita sul palco, ha ringraziato innanzitutto la regista dell’opera, Valeria Golino.

Tecla ha dedicato il riconoscimento alle personalità scomode, come Goliarda Sapienza, e ai corpi liberi. Oltre alla carriera da attrice, la giovane ha alle spalle anche un percorso da cantante, con la partecipazione a Sanremo Young e Sanremo Giovani. Ora vediamo meglio chi è.

Chi è Tecla Insolia

Tecla Insolia è nata a Varese, da genitori siciliani, il 13 gennaio 2004, anche se è cresciuta a Piombino, in provincia di Livorno. È proprio qui che, a soli 5 anni, ha iniziato a studiare musica, presso la Woodstock Academy.

Per quanto riguarda la carriera da cantante, Tecla ha partecipato, nel 2019, al talent show condotto da Antonella Clerici Sanremo Young, di cui è stata la vincitrice. Ciò le ha consentito l’accesso diretto alla categoria Nuove Proposte del Festival del 2020.

Durante la competizione, Insolia si è classificata seconda, con il brano 8 marzo, e ha vinto il Premio Enzo Janncci, “per aver raccontato il ruolo della donna spesso drammaticamente inserito in difficili contesti sociali“.

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La carriera da attrice

Tecla Insolia ha iniziato la carriera da attrice nel 2018, ottenendo una piccola parte nella fiction di Rai 1 L’allieva. Nel 2020, invece, ha preso parte alla serie televisiva Vite in fuga, andata in onda sempre sullo stesso canale.

Uno dei ruoli più importanti che Insolia ha ricoperto è quello di un’adolescente Nada, nel film tv dedicato alla cantante e intitolato La bambina che non voleva cantare. Si è trattata della prima interpretazione da protagonista per la giovane, a cui ne sono seguite altre, tra cui quella che le è valsa il David di Donatello.

Le ultime apparizioni di Tecla, infatti, sono state al cinema, nei panni di Bianca, nel film L’albero di Sandra Petraglia, e di Giulia in Familia, di Francesco Costabile. Quest’ultima interpretazione ha consentito a Insolia la candidatura ai David di Donatello come miglior attrice non protagonista, accanto alla quale si pone la vittoria come miglior attrice protagonista, per il suo ruolo ne L’arte della gioia.

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Il David come miglior attrice protagonista

Tecla Insolia, a soli 21 anni, è stata candidata ai David di Donatello 2025 in due categorie, come miglior attrice protagonista e non. La giovane ha ottenuto il riconoscimento per la sua interpretazione nel film di Valeria Golino L’arte della gioia.

Nell’opera tratta dal romanzo cult di Goliarda Sapienza, Insolia veste i panni della protagonista Modesta, una donna scandalosa e rivoluzionaria, una figura femminile estremamente libera e umana. La stessa ventunenne l’ha descritta così:

È il personaggio dei sogni di qualsiasi attore.

Personaggi come Modesta e Bianca sono rari: ti permettono di provare un nuovo tipo di empatia.

È un modo di lavorare che non pone limiti etici.

Una volta vinto il David di Donatello come miglior attrice protagonista, Tecla è salita sul palco visibilmente emozionata e, oltre a ringraziare Valeria Golino, ha rivolto un pensiero ai corpi liberi e alle personalità scomode:

Valeria sono diventata qualcosa che non sarei mai potuta essere se non grazie a te, è un personaggio meraviglioso, sei la regista dei sogni per ogni attrice e ogni attore.

Questo premio lo dedico alle personalità scomode come Goliarda Sapienza, ai corpi liberi e non cancellati delle loro identità e alle terre libere.

Per quanto riguarda le due candidature ai David 70, l’attrice aveva già espresso in un’intervista precedente rilasciata ad askanews il legame con i personaggi interpretati nei film e l’incredulità nell’essere in lizza per un evento dalla portata così ingente:

L’arte della gioia risuona in me in un modo molto più grande, ma Familia racconta una storia che mi tocca personalmente, in modo differente mi hanno emozionato entrambe tantissimo e non me l’aspettavo, sinceramente.

Non provenendo da una famiglia artistica, non conoscendo… È stato tutto molto inaspettato, mi rendo conto che è una cosa molto importante, però c’è anche altro, questa è una cosa bellissima essere qui oggi per celebrare il nostro lavoro.

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