Sara Gama dice addio al calcio, dopo una carriera costellata di numerosi successi. A dare la notizia è stata la stessa calciatrice, attraverso un video pubblicato sui propri profili social.
La campionessa è ricordata, inoltre, per il costante impegno nel sociale, soprattutto rispetto al razzismo e alla difesa dei diritti delle donne. Conosciamo meglio Sara Gama, grande campionessa dentro e fuori dal campo.
Sara Gama e la passione per il calcio
Sara Gama è nata il 27 marzo 1989 a Trieste, da padre congolese e madre triestina. È laureata in Lingue e letterature straniere presso l’Università degli Studi di Udine e parla fluentemente inglese, francese e spagnolo.
La passione per il calcio è nata nella campionessa già in tenera età, quando ha iniziato a giocare nella categoria Pulcini nelle squadre giovanili miste dello Zaule. È solo con il trasferimento alla Polisportiva San Marco di Villaggio del Pescatore, nel comune di Duino-Aurisina, che gioca per la prima volta in una squadra completamente femminile.
Durante la sua carriera atletica, Gama ha collezionato numerose presenze in Serie A, con squadre come il Brescia, il Paris Saint-Germain e, infine, la Juventus. La maglia bianconera l’ha accompagnata per 8 anni, fino al ritiro dal mondo calcistico.
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L’esperienza con la Juventus e con la Nazionale

Sara Gama ha iniziato a giocare nella squadra femminile della Juventus nel 2017, di cui ha ricoperto anche il ruolo di capitana. Il primo traguardo con la maglia bianconera è arrivato subito, con la vittoria dello scudetto alla prima stagione a Torino. Con la Juve, Gama ha vinto sei scudetti, tre Coppe Italia e tre Supercoppe italiane consecutive.
Oltre ad aver giocato nel club piemontese, la calciatrice è stata una presenza costante nella Nazionale azzurra. Partendo dall’Under-19, con cui ha esordito agli Europei del 2006, nella partita contro la Slovacchia, terminata con la vittoria delle Azzurre.
Due anni dopo, la campionessa ha capitanato la stessa squadra, nell’Europeo Under-19, vinto proprio dalla Nazionale Azzurra. Alla luce delle performances di Gama in partita, la triestina è stata definita dal sito web della UEFA come tra le dieci migliori giocatrici del torneo.
L’esordio nella Nazionale maggiore è avvenuto nel 2006, a 16 anni, in occasione delle qualificazioni al Mondiale del 2007. Da quel momento, ha partecipato a quattro Europei e un Mondiale, in Francia nel 2019.
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L’impegno nel sociale
Oltre alla brillante carriera sportiva, Sara Gama è rinomata per il proprio impegno in campi sociali. La campionessa, infatti, si è battuta i prima persona contro il razzismo e in difesa delle tutele sociali e previdenziali del calcio femminile. Proprio per l’impegno sportivo e sociale, le è stato attribuito l’appellativo “leggenda”.
Per tale ragione, è stata eletta vicepresidente dell’Aic, Associazione Nazionale Calciatori, nel 2020 e nel 2021 è entrata nella Commissione Nazionale Atleti del Coni. Vista la figura positiva rappresentata da Gama, l’azienda di giocattoli statunitense Mattel le ha realizzato una bambola in suo onore, in occasione della Giornata internazionale della donna del 2018.
Il ritiro dal mondo del calcio
La “leggenda” Sara Gama ha voluto condividere un video sui propri profili social per annunciare il ritiro dal mondo dello sport. La notizia è arrivata dopo otto anni alla Juventus, con la quale ha conquistato lo Scudetto, con qualche giornata d’anticipo.
Il filmato di 120 secondi, in cui vengono ripercorsi tutti i momenti principali della carriera di Gama accompagnati da una lunga lettera scritta dalla stessa calciatrice, termina con questo messaggio:
Oggi quel pallone lo calcio e lo lascio andare.
Con orgoglio, con gratitudine, con il cuore pieno: è il mio addio al calcio giocato.
L’amore per questo sport e per le sue persone resta con me per sempre.
Sono state numerose le dediche alla campionessa dopo l’annuncio del proprio ritiro. In particolare, il club della Juventus ha condiviso il seguente messaggio, in cui ringrazia Gama per le proprie prestazioni in campo e i valori nobili condivisi nel tempo:
Sara, ci siamo.
Dopo 153 presenze raccolte in otto anni, decine di battaglie vinte insieme e 13 trofei a tinte bianconere aggiunti al tuo palmares – compreso quest’ultimo, dolcissimo Scudetto – è giunto il momento di fermarsi.
Avessimo potuto immaginarlo, difficilmente ne avremmo trovato uno migliore: con la Juventus Women che torna a vincere il campionato, in trionfo come così spesso è capitato in tutti questi anni in cui sei entrata a far parte della famiglia bianconera.
Protagonista dal primo giorno in campo e fuori con la fascia da capitano al braccio, per poi diventare simbolo e riferimento.
Una leggenda bianconera.
Una donna che, senza mezzi termini, ha cambiato la percezione dell’intero movimento sportivo nel nostro Paese.
Sara, hai rivoluzionato non solo la nostra squadra, ma tutto il calcio femminile italiano.
Epitome del concetto di tenacia, di voglia di vincere, di resistenza.
Di Juventus.
Ci sarà tempo per abituarsi all’idea di non vederti più in gruppo con la squadra, nello spogliatoio e al centro della nostra difesa: adesso, l’unica cosa che sentiamo di dirti è grazie.
Grazie per quello che ci hai insegnato e per tutto quello che hai fatto indossando la nostra maglia, la tua maglia.
Sarebbe stato impossibile desiderare di meglio.