Don Patriciello alla mamma di Impagnatiello: “Tuo figlio non è un mostro. Andava aiutato a vivere”

In una lunga lettera il noto prete di Caivano, don Maurizio Patriciello, ha risposto alle parole della mamma di Impagnatiello, Sabrina Paulis, che in lacrime alla Vita in diretta ha definito il figlio un mostro.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Don Patriciello, il parroco di Caivano, ha scritto una lettera alla mamma di Impagnatiello, in carcere per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese. Un solo gesto brutale che ha distrutto due famiglie, quella della vittima e quella del carnefice.

La madre del ragazzo qualche giorno fa in televisione, chiedendo perdono alla famiglia di Giulia, aveva dichiarato di aver generato un mostro. Ma don Patriciello, dalle pagine del quotidiano Avvenire, ha scritto un’accorata missiva alla donna. Il parroco di Caivano ha voluto lanciare un messaggio alla madre di Alessandro:

Tuo figlio non è un mostro.

Don Patriciello è voluto andare alla radice del male profondo che si è annidato dentro il cuore del carnefice, il quale non ha esitato a compiere un gesto così atroce. Perché non si giunge a realizzare un omicidio così efferato da un giorno all’altro, c’è un percorso che Alessandro ha fatto. Ed è proprio quello che il parroco di Caivano, nella lettera alla mamma di Impagnatiello, ha voluto sondare.

L’empatia del parroco verso la mamma di Impagnatiello

Scrive don Patriciello, mostrando empatia e vicinanza verso la mamma di Impagnatiello, una donna provata dal dolore nel non riconoscere il proprio figlio:

La tragedia che ha sconvolto l’Italia supera sé stessa. Se almeno l’assassino fosse un folle, saremmo al riparo dalle sferzate di questa atrocità. Alessandro, però, non è un folle. Ma, allora, che cos’è? ‘Un mostro’ ha detto sua mamma insieme a tanti italiani.

Comprendiamo il suo strazio, i sensi di colpa, la sua rabbia. Come i genitori di Giulia, però, anche lei non va lasciata sola.

Prosegue il parroco di Caivano:

Eppure, Sabrina tu non hai generato un mostro, tu hai messo al mondo un uomo. Un uomo mai cresciuto, che dalla bancarella della vita, calpestando gli altri, ha arraffato quanto più ha potuto, in modo lecito e illecito. Un bugiardo incapace di tenere a bada gli istinti, le pulsioni, le passioni.

Un uomo che andava aiutato a vivere; che andava educato, non solo da te, ma dalla società che, sovente, abdica a questa sua altissima missione.

La mamma di Impagnatiello: “Come fai a non fidarti di tuo figlio, era credibile”

Ecco quanto dichiarato dalla mamma di Impagnatiello nell’intervista andata in onda, dove in lacrime afferma di non riconoscere suo figlio, e di aver creduto inizialmente alle sue parole:

Perché lo hai fatto? Hai rovinato la vita a tutti. Non oso immaginare i familiari di Giulia. La mamma Loredana è una persona fantastica. Alessandro è un mostro.

Io le chiedo perdono da madre, ma non so cosa fare. Io le chiedo perdono di aver fatto un figlio così. Chiedo perdono a tutta la famiglia di aver fatto un figlio così che nessuno sapeva. Ale non era così. Non so cosa è successo. Io non ci credo ancora.

Era molto credibile. Io gli dicevo: ‘Ale tu mi devi dire qualcosa? Non ti preoccupare’. Eravamo da soli e diceva ‘No non ti devo dire niente. Dov’è Giulia?’ e piangeva. ‘Tu fidati di me. Voi dovete fidarvi di me’. E io come faccio a non credergli?

Come fai? Uno che ti dice così ed è tuo figlio? È un mostro e lo ripeterò sempre ma lui non era così.

Leggi anche: Giulia Tramontano, il ricordo della sorella: “Grazie per averci dato la speranza di trovarla”

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