Strage di Erba, potrebbe riaprirsi il processo a Rosa e Olindo: “Nuove testimonianze e intercettazioni”

La richiesta di revisione del processo, per la strage di Erba, di Olindo Romano e Rosa Bazzi si basa su intercettazioni e testimonianze che sarebbero inedite.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Per la strage di Erba c’è l’ipotesi di una revisione del processo. I coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Raffaella Castagna, del figlio di 2 anni Youssef Marzouk, della nonna del piccolo Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini, ma si sono sempre dichiarati innocenti.

I coniugi stanno scontando la condanna, Olindo nel carcere di Opera, Rosa in quello di Bollate. Sul verdetto, emesso il 20 aprile 2010, si sono già espressi, senza alcun dubbio, ben 23 giudici differenti in tre gradi di giudizio. Ora però ci sarebbero nuovi elementi che potrebbero far riaprire il caso. Non si conoscono i dettagli, che verranno resi noti solo in sede processuale, ma se dovesse esserci una revisione del processo sarebbe una notizia importante nella storia giudiziaria, che vede ormai da anni assodata la colpevolezza dei coniugi Romano.

Strage di Erba: la relazione deposita con i nuovi elementi che potrebbe far riaprire il caso

strage di erba_olindo e rosa

Il sostituto Pg di Milano Cuno Tarfusser ha depositato al procuratore generale Francesca Nanni e all’avvocato generale Lucilla Tontodonati una relazione, redatta sulla scorta di elementi inediti, per la riapertura del caso sulla strage di Erba. Toccherà a loro decidere se unire la richiesta all’istanza di revisione del processo che i difensori di Olindo e Rosa, sono in procinto di presentare a Brescia. Nei confronti dei coniugi Romano le prove sono sempre state schiaccianti: dalla confessione firmata da entrambi, al video dove Olindo confessa, alla traccia di sangue di Valeria Cherubini, mista a sangue maschile, rinvenuta nell’auto di proprietà di Rosa e Olindo fino la testimonianza di Mario Frigerio. L’unico sopravvissuto alla carneficina, poi deceduto nel 2014, aveva dichiarato:

Vidi Olindo, mi fissò con degli occhi da assassino, non dimenticherò mai il suo sguardo, era una belva.

Strage di Erba: quali sono i nuovi elementi?

Secondo indiscrezioni riportate da Adnkronos, ci sarebbero nuovi testimoni e nuove intercettazioni ambientali mai prese in esame. Riferisce la fonte all’agenzia di stampa: “Non si può parlare di revisione, ma è inutile negare che qualcosa si muove”.

Anche il programma televisivo Le Iene si è occupato in una recente inchiesta della strage di Erba, mettendo in dubbio la colpevolezza dei coniugi Romano. Per la trasmissione di Italia 1 ci sono troppi errori nelle confessioni di entrambi, poi ritrattate, così come nelle indagini, e anche Frigerio sarebbe stato imboccato nell’interrogatorio. Olindo e Rosa, per Le Iene, si sarebbero presi la colpa perché incalzati dagli inquirenti, convinti che ormai sarebbero stati condannati e sperando così di ottenere agevolazioni.

Inoltre nei giorni scorsi è stata pubblicata anche la prima parte del podcast “Il grande abbaglio”, basato sulla controinchiesta relativa alla strage di Erba, contenuta nel libro omonimo pubblicato nel 2008 dai giornalisti Felice Manti ed Edoardo Montolli.

Strage di Erba: le parole di Olindo Romano

Sostenuto dal suo stesso avvocato, Fabio Schembri, che sta lavorando a una richiesta di revisione del processo, queste le parole di Olindo a Gennaio:

Ho visto Rosa prima di Natale, dopo 16 anni è l’ora della verità. C’erano stati dei litigi, ma non per questo siamo assassini. 

Non so perché non sia stata approfondita la pista dello spaccio di droga, continuo a pensare che sia stato più semplice incastrare due persone come noi non sveglissime e inconsapevoli di quello che ci stava piombando addosso.

Mi capita di ripensare a quei giorni e a come ci hanno abbindolato e preso in giro, tanto che solo quando ci hanno portato al Bassone (casa circondariale di Como) ci siamo accorti che i sospettati eravamo noi. Da allora tutto è assurdo e continua ad essere irreale.

Leggi anche: Strage di Erba, parla Olindo: “Io e Rosa incastrati perché non svegli e inconsapevoli”

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