Reddito di cittadinanza diventa Mia: cosa cambia e a chi spetta

Dopo la prima stretta da parte del Governo in legge di Bilancio si attende il prossimo decreto Lavoro per rivedere anche l'evoluzione del Reddito di cittadinanza. Cos'è la Mia e cosa prevede.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
spot_img

Reddito di cittadinanza, cosa cambia? Negli ultimi mesi il Governo ha pianificato la sua evoluzione. A sostituirlo sarà il Mia, Misura di inclusione atti, che prevede un incentivo per i circa 400mila beneficiari dell’attuale sussidio e sarà attiva da settembre.

Come riporta il Corriere della Sera il sostegno si differenzia tra coloro che possono lavorare e i non occupabili: sono previsti 375 euro della durata di 12 mesi per gli occupabili, mentre per gli altri il sussidio corrisponde a una somma di 500 euro per 18 mesi.

Reddito di cittadinanza: chi può far richiesta della Mia

mia

Oggi gli occupabili che ricevono il Reddito di cittadinanza, secondo l’ultima Legge di Bilancio, hanno 7 mesi di proroga per ottenere il sussidio, a partire da gennaio 2023. Quindi la richiesta per la Mia potrebbe partire da agosto o dal primo settembre.

A farne richiesta possono essere le famiglie povere senza persone occupabili e le famiglie con occupabili:

  • nelle prime deve esserci almeno un minorenne, un anziano over 60 o un disabile
  • nelle seconde almeno un soggetto tra i 18 e 60 anni, considerata la fascia di occupabili.

La Mia rispetto al Reddito di cittadinanza sarà meno generosa e mira a risolvere fattivamente il problema dell’occupabilità. Gli aiuti per chi è idoneo vanno intesi come incentivi e non ripieghi sui quali cullarsi e adagiarsi. A riguardo Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia, parlando ad Agorà Rai Tre, ha dichiarato:

Mia nasce dalla volontà di risolvere il tema delle politiche attive e di spostare quello che oggi è un sussidio sul tema della politica attiva.

Quindi, ovviamente, non è una retromarcia. Si era detto che si sarebbe cambiato il Reddito di cittadinanza.

Si era detto che si sarebbe immaginata una misura che avrebbe consentito a chi non può lavorare di essere sostenuto e a chi non vuole lavorare di dover lavorare per forza, se la vuole. E questo si sta facendo.

Con la Mia ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di cittadinanza.

Reddito di cittadinanza e programma GOL

La ministra del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone nei giorni scorsi ha spiegato inoltre che il Governo sta lavorando per potenziare il GOL (Garanzia occupazione lavoro). Si tratterà di una nuova misura che avrà come primo passaggio un ‘patto di attivazione digitale’. Parlando del programma Garanzia Occupazione Lavoro, in un’intervista a Libero ha spiegato:

Il punto vero è cosa sarà dato al posto del Reddito di cittadinanza. Parliamo di politiche attive e di accompagnamento al lavoro più rispondenti alle esigenze del mercato.

L’obbligo di formazione per i percettori di Reddito di cittadinanza era già previsto dalla legge. Ma si era incagliato nella mancanza di infrastrutture e nel ritardo nel potenziamento dei centri per l’impiego.

Noi abbiamo avviato una revisione della modalità di presa in carico e avviamento alla formazione. Ora i controlli sono continui e costanti.

Il risultato è che nel mese di gennaio sono state respinte 46.250 domande, revocate 7.986 prestazioni, poste in decadenza 14.769 pratiche.

E li ha instradati verso percorsi di inserimento lavorativo e di aggiornamento o riqualificazione delle competenze.

Si tratta di circa due terzi del totale dei percettori convocati e che hanno aderito al programma.

Sono oltre 47mila invece, i fruitori del reddito per cui è stata individuata e concordata un’attività formativa da svolgere.

Probabilmente, ancora nulla è certo, anche il tetto Isee subirà una variazione, secondo alcune ipotesi scenderà dai 9360 euro ai 7200 euro. Un taglio considerevole che lascia fuori un’ampia platea di beneficiari. Anche il requisito della residenza in Italia potrebbe subire variazioni, scendere dai 10 anni richiesti dal reddito a 5 anni. Quindi da questo punto di vista è prevista un beneficio sulle agevolazioni per la platea degli stranieri.

Leggi anche: Reddito di cittadinanza: tutti i limiti previsti dalla nuova manovra per il 2023

spot_img

Correlati

Chi è Antonio Angelucci, il re delle cliniche vicino all’acquisto dell’AGI anche se nullatenente

Da portantino del San Camillo a re delle cliniche, ma non solo. Antonio Angelucci,...

Sugar Tax, cos’è l’imposta sulle bevande zuccherate, quando entra in vigore e la risposta dei sindacati

Quando entrerà, davvero, in vigore la cosiddetta Sugar Tax? L'imposta sulle bevande dolcificate sarà...

L’Università di Cassino è sempre più un polo di riferimento per studenti: i 5 motivi del successo

Sono sempre di più gli studenti che scelgono l'Università degli Studi di Cassino e...
Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
spot_img