Il peggior malato di Covid al mondo: contagiato nel 2020, ha tolto oggi la maschera per l’ossigeno

Andrew Watts è stato definito "il peggior malato di Covid al mondo”. L'uomo ha contratto il Covid nel 2020, a dicembre, e soltanto oggi ha potuto togliere la maschera con l'ossigeno. Ecco la sua storia.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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In Gran Bretagna, Andrew Watts, 40enne londinese, è stato definito “il peggior malato di Covid al mondo”. L’uomo ha contratto il Covid nel 2020, a dicembre, e soltanto oggi ha potuto togliere la maschera con l’ossigeno.

Due anni fa, proprio il giorno di Natale, Watts era stato ricoverato al Queen Elizabeth Hospital di Woolwich con una polmonite. L’uomo ha poi trascorso 8 mesi in terapia intensiva e altri due in reparto: la sua è diventata una delle degenze più lunghe che i medici abbiano mai trattato.

Peggior malato di Covid al mondo: la storia di Andrew Watts

Peggior malato di Covid al mondo: la storia di Andrew Watts

Padre di due figli, il tassista Andrew Watts è a tutti gli effetti un sopravvissuto. Il 40enne è stato in coma indotto per cinque settimane e ha subito due collassi polmonari. Basti pensare che, quando la situazione si è fatta particolarmente grave, l’Ospedale ha chiamato sua moglie Hayley per ragionare della possibilità di staccare il suo ventilatore polmonare.

Ho combattuto fino alla fine, volevo tornare dai figli e da mia moglie“, ha detto Andrew a Metro.co.uk. “È un po’ surreale per me, a dire il vero. Penso, perché è successo a me? Sono orgoglioso di essere riuscito a uscirne, a uscire dall’altra parte e a riprendermi la mia vita“, ha concluso.

La rinascita di Andrew

Per Andrew, il peggior malato di Covid al mondo, tornare ad essere l’uomo che era prima del virus non è stato semplice. Ai tempi del contagio non era vaccinato, oggi invece ha anche la dose booster e sta tentando di compiere tanti piccoli passi, ma significativi, verso la rinascita totale. Dopo essere stato dimesso, ha passato gli ultimi mesi imparando di nuovo a camminare e a parlare, sempre appoggiato dalla sua dolce metà e dai figli di 6 e 3 anni, Jack e Joshua.

Sono riuscito ad andare e tornare alla scuola di mio figlio lunedì scorso. Posso camminare per circa 15 minuti prima che le gambe inizino a bruciare“. Il 40enne ha accolto favorevolmente la mossa del Primo ministro inglese Boris Johnson di mettere fine alle restrizioni. Ha detto: “Voglio che tutti vivano la propria vita al massimo, questo virus non andrà da nessuna parte e dobbiamo imparare a conviverci. Potrei avvolgermi nel cotone idrofilo e vivere in una scatola, ma che senso avrebbe vivere?”.

Leggi anche: Boris Johnson annuncia la fine delle restrizioni in Inghilterra e spacca in due il paese

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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