Covid causa il diabete: i risultati di uno studio giapponese

Alcuni ricercatori giapponesi avrebbero scoperto una correlazione tra Covid e diabete. Vediamo come il virus può innescare questa patologia.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Secondo uno studio giapponese il Covid causa il diabete. Un gruppo di ricercatori universitari di Osaka avrebbe evidenziato il rischio che l’infezione possa innescare questa patologia, legame più stretto di quello che si è finora pensato.

Secondo lo studio, pubblicato su Metabolism, il virus può interferire con la segnalazione dell’insulina nell’organismo, il cui deficit o difetto della funzione è la causa del diabete.

Non sono solo gli studiosi stranieri a credere che vi sia correlazione tra Covid e diabete. Agostino Consoli, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID), avrebbe dichiarato che le persone con il diabete quando contraggono l‘infezione avrebbero un rischio maggiore di andare in ospedale, in rianimazione e morire. Altri studi invece hanno dimostrato che il long Covid può aumentare i livelli di glucosio nel sangue tra le persone con il diabete.

Covid causa il diabete: come dice lo studio

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Covid causa il diabete. Secondo gli studiosi giapponesi il Covid attiverebbe il gene IRF1 che codifica il fattore regolatore dell’interferone 1, alterando di fatto le vie di segnalazione dell’insulina nel fegato, nei polmoni, nel tessuto adiposo e nelle cellule pancreatiche. Sarebbe proprio l’interruzione della regolazione della glicemia, secondo Jihoon Shin, primo autore dello studio, a far insorgere il diabete, anche se non è chiaro come questo avvenga. Ecco al riguardo cosa ha dichiarato:

Le vie di segnalazione dell’insulina e dell’IGF-1 sono elementi chiave nella regolazione del metabolismo energetico e della sopravvivenza cellulare.

Pertanto, sospettavamo che il SARS-CoV-2 influisse su questo percorso causando problemi con la regolazione della glicemia.

Per averne una prova sono stati analizzati sia i dati dei pazienti che dei modelli in vitro, di infettati da Covid. Dai risultati emergerebbe come siano maggiormente gli anziani, i diabetici e gli obesi, in particolare gli uomini, a rischiare di più, perché in loro si rileverebbe un’espressione più elevata di IRF1. Di conseguenza questi soggetti sarebbero maggiormente vulnerabili al Covid. Allo stesso modo si è riscontrato come pazienti critici con il virus avevano un’espressione IRF1 più elevata.

La diminuzione dell’espressione di IRF1 mediante il trattamento con fattori come il diidrotestosterone e il desametasone potrebbe aiutare a mitigare gli effetti di COVID-19”, avrebbe dichiarato Shin parlando delle possibili terapie. Queste strategie, riducendo l’effetto della malattia sul metabolismo della glicemia, potrebbero essere di vitale importanza dato l’impatto devastante che il virus ha sugli organi.

Leggi anche: Covid, Iss: “Salgono i ricoveri e aumenta l’incidenza dei contagi”

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