Bimbi lasciati in auto: cos’è la sindrome Fsb e perché è legata all’amnesia dissociativa

Secondo quanto ricostruito finora dalle indagini, la tragedia della Cecchignola sarebbe l'ennesimo caso di "forgotten baby syndrome”.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Sindrome Fsb: ecco di cosa si tratta. Ha scovolto tutti la notizia, arrivata ieri, di Stella, la bambina di un anno trovata morta a Roma all’interno della cittadina militare della Cecchignola. La piccola è stata dimenticata in macchina dal padre, un Carabiniere, che ora è indagato per abbandono di minore (atto dovuto).

Secondo quanto ricostruito finora dalle indagini, coordinate dalla Procura di Roma, si tratterebbe dell’ennesimo caso di “forgotten baby syndrome”, quel fenomeno a causa del quale i bambini vengono dimenticati nelle auto parcheggiate.

Sindrome Fsb: di cosa si tratta

Non esiste oggi un’ampia letteratura che spieghi perché, nel caso dei bambini lasciati in auto, il genitore sia convinto di aver accompagnato il figlio o la figlia all’asilo, per esempio. In breve, ancora non è chiaro il motivo per cui la sindrome Fsb inneschi un vuoto di memoria che spinge molti genitori a considerare “compiute” azioni che invece non sono mai avvenute.

Uno studio sul tema, realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze Umane della Sapienza Università di Roma, pubblicato su “Rivista di psichiatria” nel numero di marzo-aprile 2022, ha mostrato che negli Stati Uniti, su un totale di 171 casi, il 73% riguardava bambini lasciati in macchina da persone adulte.

“La metà degli adulti era inconsapevole, o se ne era dimenticata. Nella maggior parte dei casi tali episodi coinvolgono soggetti adulti che hanno funzionalità psichiche e cognitive perfettamente integre”, si leggeva nello studio. Le cause di tale cortocircuito, continuavano i ricercatori, “non sono tali da essere riferibili in senso univoco e lineare a condizioni di rilevanza psicopatologica”.

Ma c’è un’evidenza messa in luce dal suddetto studio: la dimenticanza sembra scattare da un deficit (transitorio) della performance di memoria, nello specifico della memoria di lavoro (working memory – Wm), di cui però ancora non si conoscono le cause.

Lo studio concludeva che “i casi di morte di minori in seguito all’abbandono all’interno di veicoli da parte di adulti possono essere connessi all’alterazione del normale funzionamento della funzionalità di memoria di lavoro”.

Sindrome Fsb e l’obbligo dei dispositivi anti-abbandono

Quella del carabiniere che ha scordato in auto la figlia alla Cecchignola non è la prima involontaria tragedia dovuta alla sindrome Fsb: si tratta del decimo caso dal 1998. Proprio per evitare episodi simili, in Italia, dal 7 novembre 2019, è in vigore l’obbligo di dotare le proprie auto di seggiolini con dispositivi di allarme antiabbandono, nel caso in cui si trasportino minori sotto i quattro anni di età.

La violazione di quest’obbligo è sanzionata come reato amministrativo con multe dagli 81 ai 326 euro, con ulteriore decurtazione di cinque punti dalla patente. Nel caso di recidiva nei due anni successivi alla prima violazione, è prevista la sospensione della patente per un periodo che va dai 15 giorni ai due mesi. Le indagini dovranno chiarire adesso se sulla macchina del carabiniere fosse attivo un apparecchio di questo genere.

Sindrome Fsb strettamente legata all’amnesia dissociativa

Strettamente collegata alla sindrome Fsb è la cosiddetta amnesia dissociativa, di cui molto si sta parlando sempre in riferimento al dramma della Cecchignola. Si tratta di un vero e proprio “buco nero” della memoria, che potrebbe aver colpito anche il padre della piccola Stella.

Di solito a scatenarla sono lo stress oppure forti traumi, come abusi, esperienze negative del passato, disastri naturali, lutti o problemi finanziari. Si presenta con sintomi come dimenticanze, ma è caratterizzata pure da stanchezza, difficoltà a dormire e irritabilità. Il trattamento raccomandato è la psicoterapia, talvolta in associazione con ipnosi o farmaci che facilitino il colloquio.

Leggi anche: Don Patriciello alla mamma di Impagnatiello: “Tuo figlio non è un mostro. Andava aiutato a vivere”

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Asia Buconi
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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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