ClioMakeUp: “Quello delle influencer è un mondo di squali, la competizione non è sana”

L'imprenditrice beauty Clio Zammatteo è apparsa in lacrime su Instagram, scatenando la preoccupazione dei fan.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Clio Zammatteo, la nota influencer beauty nota anche con lo pseudonimo di ClioMakeUp, si è sfogata su Instagram raccontando la competizione esisteste tra influencer e soffermandosi sulla tossicità dell’ambiente:

Oggi ho paura di dire la mia, perché aziende e community ti si ritorcono contro e ti massacrano.

Clio sta attraversando un periodo difficile anche in famiglia, a causa di problemi di salute. La sua condizione, particolarmente provata, è apparsa evidente quando si è mostrata in lacrime sui social, sfogandosi a cuore aperto. Per la prima volta ha affrontato il tema del mondo patinato delle influencer, di cui lei stessa fa parte, mettendone alla luce le derive malsane e tossiche, che la stanno mettendo a dura prova e di cui non si riconosce.

ClioMakeUp: “Ho paura a dire la mia, qualsiasi cosa è usata per creare hype”

L’influencer beuty recentemente era stata accusata di non essere più la stessa e di essere cambiata, e nel suo video ha voluto togliersi qualche sassolino nella scarpa, senza pensare alle critiche che ne potessero derivare. In un Reel di 12 minuti ClioMakeUp ha espresso il suo parere sul mondo delle influencer, raccontando tra le lacrime quali possono essere le difficoltà di un’imprenditrice digitale oggi:

Non posso più essere la Clio di prima perché il mondo del beauty sul web è diventato un mondo che mi fa paura. Ho cominciato facendo anche recensioni negative e questo era quello che vi piaceva di più: potevo farlo perché le mie parole non venivano manipolate, non c’erano giornalisti e influencer pronti a prendere le mie parole e usarle per attaccarmi.

Ora ho paura di dire la mia, qualsiasi cosa io dica viene usata per creare hype e fare click. Oggi si ha paura di dire la verità: io quando un prodotto non mi piace non ne parlo, invece vedo tanti che pur di fare views sono disposte a tutto, fanno buone recensioni e poi voltate le spalle ne parlano malissimo.

Conclude ClioMakeUp: In Italia la competizione non è sana, è mirata a uccidere gli altri brand. Quando esci con un prodotto nuovo parte subito il confronto con quello che fanno gli altri, e poi segue la critica, il massacro. Non mi sono inventata niente, ma con i miei prodotti io voglio offrire il meglio, quello che secondo me è il meglio”. Lo sguardo di Clio getta luce su un mondo, fino ad oggi, idolatrato soprattutto dalle più giovane le quali vedono nelle influencer degli esempi di facili guadagni e successi, senza passare tante volte per la gavetta, essenziale in tutte le professioni.

Chi è ClioMakeUp, dal trucco in cameretta al brand omonimo

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ClioMakeUp ha 39 anni ed è mamma di due bambine. Da quando si truccava da ragazzina nella sua cameretta ne ha fatta di strada. Oggi imprenditrice digitale, da 3,4 milioni di follower su Instagram, cinque anni fa ha creato il suo brand, una linea omonima di prodotti, che l’hanno fatta entrare a pieno titolo nel mercato della grande distribuzione. Grazie alla collaborazione con il department store OVS, sono stati allestiti dei corner monomarca in tre negozi, Napoli, Messina e Parma, dove delle make-up artist professioniste aiutano le clienti a creare il look che identifichi al meglio la loro personalità. A riguardo ha così commentato Clio, come riportato da Vanity Fair:

Sono stata via dall’Italia per molti anni e ricordavo la OVS della mia città a Belluno, al mio ritorno l’ho trovata cambiata, mi è piaciuta ed è diventata il mio punto di riferimento, c’era anche Gap! Il marchio che ho creato, con l’aiuto di mia cognata e mio marito, è una realtà piccola, nata nel 2017, ma ci ho investito molto.

Fare il passo di andare nella grande distribuzione per essere più accessibile a tutti e penetrare in modo più capillare, per me non doveva significare snaturare l’identità del brand.

Ho sempre voluto mantenere il controllo del mio mondo e l’incontro con OVS mi è sembrato giusto perché permetteva di continuare a farlo.

Leggi anche: Flavio Insinna: quanto guadagna il presentatore al timone de L’Eredità?

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