La Russa presidente del Senato, chi è il fondatore di Fratelli d’Italia insieme a Meloni e Crosetto

Ignazio La Russa è il nuovo presidente del Senato. Ripercorriamo la sua storia e carriera politica, fondamentali per il raggiungimento di questo importante traguardo.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato con 116 voti, ma Forza Italia non lo ha votato. Inizia così la XIX legislatura già tra le polemiche per il presunto vaffa di Berlusconi a La Russa e con il sospetto di un appoggio del Terzo Polo smentito da Matteo Renzi, il quale ha ammesso che non avrebbe tenuto nascosto un presunto coinvolgimento. Il momento più iconico invece è stato la standing ovation per il discorso di Segre, che ha presieduto il Senato, in cui ha ricordato la Shoah e Matteotti.

Per la Camera invece la prima votazione non ha dato ancora un nome ma la Meloni al riguardo ha dichiarato fiduciosa: “Faremo presto”.

Il nome di Ignazio La Russa circolava già nei giorni scorsi come papabile presidente del Senato. Vediamo di ripercorre la sua storia politica per conoscere più approfonditamente chi rappresenterà, da ora in avanti, uno dei ruoli istituzionali più importanti della politica italiana.

Chi è Ignazio La Russa: da avvocato a politico

Ignazio La Russa, Benito Maria di secondo nome, oltre ad essere un politico è anche avvocato ed ex Ministro della Difesa nel Governo guidato da Silvio Berlusconi.

Nasce a Paternò, in Provincia di Catania, nel 1947 da una famiglia non estranea al mondo della politica. Suo padre è Antonio La Russa, segretario del Partito Nazionale Fascista locale, divenuto poi senatore, mentre i suoi fratelli sono Romano La Russa, ex europarlamentare, e Vincenzo La Russa, avvocato e parlamentare.

Dopo aver studiato in un collegio svizzero, si laurea in Giurisprudenza all’università di Pavia e svolge per un periodo, prima di entrare in politica, la professione di avvocato.

Tra gli anni ’70 e ’80, La Russa partecipa a diverse battaglie politiche della Destra in Lombardia divenendo responsabile del Fronte della Gioventù, e nel 1985 eletto consigliere regionale. Ma è nel 1992 che entra alla camera, e nel 2004 ne è vicepresidente. Nel 2008 viene nominato Ministro della Difesa del Governo Berlusconi.

Da sempre fedele ad Alleanza Nazionale nel 2012 fonda, insieme a Giorgia Meloni e Guido Crosetto, il partito Fratelli d’Italia. L’anno seguente è stato rieletto alla Camera, mentre nel 2018 è divenuto vicepresidente del Senato.

Ignazio è sposato da 30 anni con Laura De Cicco. La coppia ha tre figli: Antonino Geronimo, Leonardo Apache e Lorenzo Cochis.

Ignazio La Russa, il carattere e le polemiche che lo hanno riguardato

Un aspetto che caratterizza La Russa è il suo inconfondibile accento, spesso oggetto di parodie da Crozza a Fiorello, e il suo carattere eccentrico e irascibile.

Da ministro La Russa è stato un sostenitore delle forze dell’ordine e delle forze armate, tanto da raccontare di essere stato lui a convincere Berlusconi a partecipare all’intervento che portò alla rimozione e alla morte del presidente libico Muammar Gheddafi, nel 2011 in Libia.

Ma in quegli anni fece parlare di sé soprattutto per le frequenti litigate con giornalisti e politici che erano all’opposizione, come quando prese a calci Corrado Formigli, all’epoca giornalista di Annozero, che cercava di fargli con insistenza alcune domande. Oppure quando se la prese con la giornalista Concita De Gregorio, direttrice all’epoca dell’Unità, o con uno studente durante la trasmissione Annozero, condotta da Michele Santoro. Fu ancora al centro delle polemiche quando approvò l’acquisto di 19 auto blu (Maserati) al prezzo di oltre 100mila euro l’una, scelta che venne molto criticata.

Più recentemente è stato contesto per la presenza nell’arredamento di casa sua di alcuni cimeli fascisti, e nello specifico una collezione di busti di Mussolini, mostrati mentre accoglieva alcuni giornalisti nella sua dimora milanese.

Leggi anche: Governo Meloni, come sarà il ministero della Natalità e chi lo guiderà

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