350 euro in busta paga: come funziona e a chi spetta

In attesa dei rinnovi collettivi dei contratti nazionali è in arrivo un bonus 350 euro in busta paga a partire dal prossimo anno e da aprile è previsto un aumento di 30 euro mensili.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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A partire da gennaio i dipendenti del terziario e della Distribuzione Moderna e Organizzata avranno 350 euro in busta paga. Il bonus una tantum va inteso come una sorta di risarcimento per la scadenza dei contratti in attesa che vengano rinnovati su base nazionale (Ccnl).

Ad essere coinvolti risultano tre milioni di italiani del settore, in attesa che il rinnovo contrattuale sia adeguato alla situazione in cui versa il Paese, che ha dovuto far i conti con guerra, pandemia e caro-energia.

A comunicare la novità è la Fisascat-Cisl, sottolineando che l’accordo è stato raggiunto dalla stessa e dagli altri sindacati di categoria: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, con Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e le Associazioni delle cooperative di consumo.

350 euro in busta paga: come saranno ripartiti

350 euro in busta paga

Federdistribuzione in un comunicato ha fornito spiegazioni sulla natura del bonus di 350 euro in busta paga e su chi ne beneficerà. Si legge nella nota qual è l’obiettivo del bonus:

Fornire ai lavoratori del settore una risposta economica concreta in un contesto complesso e articolato, caratterizzato da un alto livello d’inflazione, dai rincari energetici e dall’incertezza internazionale.

I lavoratori inquadrati al quarto livello riceveranno 350 euro in busta paga lorde che verranno erogate in due tranche: la prima di 200 euro sarà erogata nella busta paga di gennaio mentre la seconda di 150 euro a marzo. L’intero importo verrà poi ripartito sugli altri livelli di inquadramento.

L’accordo “è da intendersi come un passaggio in attesa di definire la parte normativa e salariale dei Ccnl di settore, uno step propedeutico al loro rinnovo che contribuisce ad attenuare la caduta del potere di acquisto dei dipendenti”.

Inoltre, in attesa dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali, dall’aprile 2023 è previsto un aumento di 30 euro mensili. Le trattative per i rinnovi dei contratti collettivi nazionali riprenderanno a gennaio. Spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs:

L’obiettivo di arrivare ad un rinnovo compiuto in tempi brevi è adesso la priorità quanto definito nell’accordo è solo un primo passo assolutamente parziale, già a gennaio i primi incontri per il negoziato.

Leggi anche: Cancellato bonus cultura 18enni: “Ai giovani è già stato tolto tanto con la pandemia”

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