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Lo sfogo dell’infermiera di Lucca: “Imbecilli se pensate che il virus sia finito”

Lo sfogo dell'infermiera sui social contro chi sottovaluta il Covid è una reazione che fa riflettere. Alla donna può costare un richiamo dalla Asl.

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Lo sfogo dell'infermiera sui social contro chi sottovaluta il Covid è una reazione che fa riflettere. Alla donna può costare un richiamo dalla Asl.

Lo sfogo dell’infermiera sui social

Il Tirreno ha raccontato il fatto: un’infermiera dell’Ospedale di Lucca, che probabilmente lavora in reparti Covid, ha scritto un post su Facebook in cui non usa mezzi termini per criticare chi non usa la mascherina e chi assume comportamenti che potrebbero mancare di rispetto a che ancora lotta contro Covid 19. Ecco cosa avrebbe riportato la professionista di Lucca sui social:

Stamani mentre mi stavo rinfilando questo bello scafandro ho pensato a quanti mesi abbiamo tirato nel cesso, ho pensato a tutti quegli imbecilli che continuano a dire: “Ma il virus è finito”. Non è finito un c….o! Voi andate al mare che io mi diverto a sudare dentro sto’ coso di plastica.

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L’infermiera se la prende anche con il Governo

La donna ha postato anche una foto in cui indossa la visiera di plastica che, insieme alla mascherina, ai camici e ai guanti proteggono gli operatori sanitari dal virus, se la prende in un certo senso anche con il Governo e con la decisione di alcune riaperture di locali che secondo il suo punto di vista, sottovalutano il rischio di una ripresa dei contagi. Ecco cosa aveva aggiunto nel suo post:

Avete fatto bene a riaprire le discoteche, era di primaria necessità. Fate bene ad andare in giro senza mascherina, fate proprio bene! Vi meritate l’estinzione. Mi raccomando ora ricominciate con quella buffonata degli eroi.

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L’infermiera di Lucca rischia un richiamo

Il post al vetriolo dell’infermiera del San Luca ha scatenato numerosi commenti, alcuni di plauso altri invece in disaccordo con le sue esternazioni. Tanto che dopo qualche ora il post è stato rimosso. Il duro sfogo dell’infermiera di Lucca sui social non è stato gradito nei toni e nel linguaggio utilizzato dall’Azienda Ospedaliera. La donna rischia un richiamo.

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Un comportamento che fa pensare

In questi lunghi mesi di battaglia contro il Covid, abbiamo visto e letto più volte di infermieri e operatori sanitari stanchi, provati, distrutti dall’emergenza da coronavirus. Volti segnati dal continuo uso di dispositivi di protezione, cuori spezzati per la lontananza dalla propria famiglia, occhi pesanti nel vedere morire donne e uomini soli, per colpa di un nemico invisibile che in quel momento, in quei maledetti giorni in lockdown stava vincendo. Anche sulle loro competenze. Questi professionisti, chiamati “eroi”, sono stai punti fermi di riferimento nella battaglia contro il virus.

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Contro il Covid abbiamo abbassato la guardia?

Le Fasi 1, 2 e 3 hanno portato a un graduale allentamento della nostra guardia nei confronti del virus che ancora circola, anche se gli ospedali ora sono più attrezzati a combatterlo. Anche se noi siamo più bravi ad evitarlo. Ma se i Dpcm governativi dicono che indossare la mascherina in alcune circostanze è obbligatorio, e che il distanziamento fisico è ancora fortemente indispensabile, perché non rispettare queste regole? Chi lavora in sicurezza, nelle aziende, negli esercizi commerciali e negli ospedali, questi fastidiosi dpi li indossa con molto sacrificio. I toni esasperati usati dall’infermiera nel suoi post su Facebook, certo, potrebbero risultare eccessivi, ma il messaggio è chiaro. Perché vanificare ogni sforzo fatto fin qui?

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