Home Attualità News Roma, Suor Liliana: “Le consorelle volevano uccidermi, fra minacce e riti satanici”

Roma, Suor Liliana: “Le consorelle volevano uccidermi, fra minacce e riti satanici”

Suor Liliana, ex madre superiora 86enne, ha denunciato due preti e due suore per violenze e intimidazioni. Spetterà al giudice decidere la veridicità del racconto.

Suor Liliana, 86 anni, ex madre superiora dell’istituto religioso della “Compagnia Regina dei Gigli” in viale Jonio a Roma, è protagonista di una vicenda giudiziaria, raccontata sulle pagine del Corriere della Sera.

Sotto accusa nel processo ci sarebbero due preti e due suore per maltrattamenti e violenza privata. Secondo Suor Liliana questi avrebbero provato a toglierle la vita. Nell’aula di tribunale ha raccontato riguardo alle sue consorelle che “più volte hanno detto che doveva essere eliminata”, a cui il giudice Petra Giunti avrebbe risposto: “Eliminata in che senso?”.

Nel 2016, al termine di un duro scontro di potere, la suora viene estromessa dal suo ruolo, in un clima di violenze e intimidazioni, gelosie e rancori, sedimentati in anni di direzione e che sarebbero venute fuori quando l’ex madre superiora avrebbe perso il suo ruolo.

Una vicenda, questa della religiosa che ora si trova in un convento di Napoli, che oscilla tra il demoniaco e l’immaginario.

Suor Liliana, violenze e intimidazioni, tra demoniaco e immaginario

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Suor Liliana è stata fino a maggio del 2016 responsabile dell’istituto. Secondo quanto da lei affermato sarebbe stata estromessa con metodi adesso posti all’attenzione del tribunale. Sarebbe nato una sorta di braccio di ferro con chi ha preso il suo ruolo.

L’ex madre superiora ha raccontato diversi episodi, come quando le consorelle non trovano il detersivo per lavare i tavoli del refettorio, prendano una bottiglia e gliela buttano ai piedi, nel cucinotto dove si trova. Se ci avesse messo il piede sopra, racconta la suora, certamente sarebbe caduta dalle scale. Chiede poi spiegazioni e viene incastrata al muro. Con le mani una di loro le arriva quasi alla gola, dicendo: “per te è finita, vedere di che siamo capaci”, per poi scappare.

Dal giorno dell’estromissione non le avrebbero dato più da mangiare. Avrebbe provveduto lei stessa, con frutta e merendine. La donna ha inoltre riferito di aver trovato una candela spenta a terra, che avrebbe rappresentato un presagio di morte e pericolo, secondo le sue rivali. Sarà il giudice a dover decidere sulla veridicità del racconto e dell’effettivo pericolo corso dall’anziana suora.

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