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Margherita Vicario critica “Sparami” di Emis Killa. I fan del rapper la insultano sui social

Insulti sessisti sui social contro Margherita Vicario per aver commentato un brano di Emis Killa. Sul caso Vicario contro Killa interviene anche Jonathan Bazzi a difesa della cantautrice romana.

Bagarre sui social tra Margherita Vicario e Emis Killa. Volano insulti a colpi di rap. L’attrice e cantautrice romana ha commentato il testo di un brano del noto rapper Emis Killa, realizzato insieme a Jake La Furia. Il brano in questione è Sparami. Sul suo profilo social Margherita Vicario Instagram lo ha definito anacronistico. Da lì, Vicario contro Killa con una serie di insulti sessisti verso l’attrice romana, da parte dei fan del rapper.

Vicario contro Killa, l’ira dei fan

Il post di Margherita Vicario sul brano Sparami di Emis Killa, dal quale sono partiti insulti sessisti.

La stessa Vicario ha subito condiviso su social gli screenshot di alcuni commenti ricevuti, ammettendo di essere caduta involontariamente nella trappola dei social. Ecco cosa ha spiegato Margherita Vicario in un video:

Ho messo di pancia in una storia di Instagram il mio parere su una canzone che avevo appena sentito di un rapper famosissimo. Mi sono detta: È anacronistica, possibile che qualcuno fa ancora canzoni così misogine?’. Insomma, ho detto la mia e questo è il risultato, che è esattamente il meccanismo della polarizzazione. Polla io che l’ho fatto.

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Vicario contro Killa, scende in campo lo scrittore Jonathan Bazzi

Il post su Instagram dello scrittore Jonathan Bazzi.

La presa di posizione di Margherita Vicario sul brano Sparami di Emis Killa ha aperto una discussione piuttosto accesa sul linguaggio notoriamente utilizzato da alcuni rapper per affrontare certi temi. Sul caso Killa-Vicario è intervenuto con un lungo post su Instagram anche lo scrittore Jonathan Bazzi. Il finalista al Premio Strega, in difesa della Vicario ha denunciato la vicenda come:

Una miniatura del terreno psichico prevalente in questo Paese, dei significati che circolano ancora indisturbati secondo logiche gerarchiche e punitive, sempre uguali a sé stesse.

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