Home Innovazione Green Cos’è Eni Rewind, il progetto dell’impianto per produrre energia dai fanghi

Cos’è Eni Rewind, il progetto dell’impianto per produrre energia dai fanghi

Per il progetto Eni Rewind, che riguarda il Veneto, sono stati ottenuti i permessi idrici ma si attendono quelli della Regione. I lavori dovrebbero terminare nel 2026.

Eni Rewind ha realizzato un progetto per la costruzione di un impianto di valorizzazione dei fanghi da depurazione civile tramite essiccamento, classificati come rifiuti non pericolosi e costituiti per circa l’80% da acqua.

L’investimento valutato per l’impianto di valorizzazione, che dovrebbe essere realizzato in un’area dismessa di Porto Marghera, è di 140 milioni di euro. Si stima che verranno trattati 190 mila tonnellate di fanghi all’anno, provenienti dagli impianti di depurazione del consorzio Viveracqua, che raggruppa i 12 principali gestori del servizio idrico del Veneto.

Da novembre sono state avviate le pratiche per ottenere i permessi dalla Regione. Una volta ottenuto il nulla osta si inizieranno i lavori per la realizzazione dell’impianto.

Eni Rewind: come funziona l’impianto per produrre energia dai fanghi

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Eni ha partecipato al bando della consorziata Viveracqua e si è aggiudicato la depurazione e il trattamento fanghi al fine di produrre energia. In un periodo storico in cui vi è stato un incremento dei costi energetici, il piano di Eni Rewind diventa strategico. Isola 46, di proprietà della società e già bonificata, è l’area individuata per la realizzazione del progetto e l’edificazione di una struttura architettonica che richiama la forma di una nave.

Verranno eliminati i gas nocivi, con la possibilità di recuperare il fosforo. La Co2 prodotta viene generata dalla naturale biodegradazione della materia organica e di conseguenza, secondo Eni, il contributo alle emissioni di anidride carbonica è da considerarsi nullo. L’energia elettrica si produce tramite caldaie a recupero termico, che generano vapore surriscaldato impiegato per l’essiccamento dei fanghi.

Il surplus energetico prodotto sarà immesso nella rete elettrica del polo industriale di Porto Marghera.

Eni Rewind: le critiche al progetto

Non sono mancate le critiche al progetto. Gianfranco Bettin, consigliere comunale di Lista Verde Progressista, come riporta Venezia Today, ha dichiarato:

Continuano a giungere segnali contraddittori da Porto Marghera: da un lato si sviluppano interventi innovativi, dall’altro arriva l’annuncio di un impianto che, tramite combustione, dovrebbe trattare e smaltire i fanghi di depurazione civile di tutto il Veneto.

È preoccupante.

Critiche sono giunte anche dalla segretaria del Pd veneziano, Monica Sambo:

Eni annuncia la creazione di un impianto per bruciare i fanghi di tutto il Veneto proprio a Porto Marghera: questa sarebbe un’attività sostenibile?

Siamo favorevoli a discutere di accordi con le aziende per riconvertire la produzione in termini di sostenibilità e di sviluppo dell’economia circolare, ma è evidente che l’amministrazione sta andando esattamente nel senso opposto.

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