Violenza contro le donne: gli ultimi dati

Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Vediamo nel dettaglio numeri e dati.

Rosarianna Romano
Rosarianna Romano
Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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Oggi 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. È in occasione di questa ricorrenza che associazioni e centri sommano numeri e dati tragici sulle vittime di femminicidio che, però, non sono concentrate solo in questa data.

È durante tutto l’anno che donne e ragazze vengono strappate alla vita troppo presto: solo nel 2022, i femminicidi hanno superato la quota 100, in linea con il 2020 e il 2021. Vediamo nel dettagli gli ultimi dati.

I numeri della violenza contro le donne

La violenza contro le donne è la piaga più profonda della società: ogni ora nel mondo vengono strappate alla vita almeno 5 ragazze. Chi compie questo gesto è un familiare. Questo è quanto dicono i dati elaborati dalle Nazioni Unite e diffusi in occasione del 25 novembre, la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Secondo i dati del Viminale, dal primo gennaio al 7 novembre 2022 sono stati registrati 95 femminicidi. 50 di queste donne sono state uccise per mano di partner o ex partner, 33 sempre in ambito familiare o affettivo, 12 in altro contesto. Ma i dati non si fermano al 25 novembre: il numero è salito ancora, superando la quota di 100 femminicidi. Il dato è in linea con gli ultimi due anni: sia nel 2020, sia nel 2021 le vittime sono state 118. La violenza non ha confini di età: secondo un sondaggio di “Terre des Hommes”, 3 giovani su 10 hanno assistito a un episodio di violenza di genere. Nel 44% dei casi l’episodio è avvenuto a scuola.

Chi si rivolge ai centri antiviolenza

Sembra che manchi ancora la fiducia nelle istituzioni e nei centri di aiuto. L’associazione “Donne in rete contro la violenza” ha diffuso il dato secondo cui, su 5740 donne solo il 27% delle donne vittime di violenza intraprende un percorso giudiziario, civile o penale.

Inoltre, tra le istituzioni segnalate come meno tutelanti nelle varie fasi del percorso di uscita delle donne dalla violenza, ci sono i servizi socio-sanitari, i consulenti tecnici d’ufficio, le forze dell’ordine e i tribunali. Per questo motivo “Donne in Rete” è pronta ad avviare un osservatorio sulla vittimizzazione secondaria, portando avanti anche una ricerca statistica proprio sul tema, che terminerà nel 2024.

Aumentano le denunce per violenze sessuali

Sembra che ad aumentare siano le denunce. Come riporta la polizia, dall’inizio dell’anno gli ammonimenti sono aumentati: quelli per violenza domestica sono cresciuti del 50%.

Dagli anni ’90 al primo ventennio del nuovo millennio, le denunce di violenza contro le donne sono passate dalle 687 del 1990 alle 4500 del 2020.

I dati Istat sulla violenza contro le donne

Anche l’Istat, in occasione del 25 novembre, ha diffuso i suoi dati. Questi ultimi, in particolare, sono relativi al numero di pubblica utilità 1522, promosso e gestito dal Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO) presso la Presidenza del Consiglio. Le informazioni raccolte dal questo numero contro la violenza e lo stalking forniscono evidenze relative al monitoraggio del fenomeno della violenza domesticasoprattutto rispetto al trend delle richieste di aiuto.

Secondo l’Istat, rispetto al secondo e al terzo trimestre 2021, nei corrispondenti trimestri del 2022 si registra un calo delle chiamate valide. Via chat, invece, il calo dei contatti risulta più contenuto nel terzo trimestre, mentre per il secondo trimestre si registra un incremento del +1,6%. Nel secondo trimestre, tra i motivi delle chiamate si continua a registrare un incremento nelle richieste di informazioni sul 1522, che passano da 2.231 a 2.319 (+4,7%).

Tiriamo le somme

Sempre secondo dati Istat, le persone che hanno chiamato per la prima volta il 1522 nel secondo e terzo trimestre 2022 sono l’82,3%, dato che risulta leggermente inferiore rispetto ai trimestri precedenti e rispetto agli stessi periodi del 2021.

Il servizio 1522 continua a svolgere un’importante funzione di snodo a livello territoriale tra i servizi a supporto di coloro che vi si rivolgono: in aumento la percentuale delle vittime che nel secondo trimestre 2022 è stata indirizzata verso un servizio territoriale (76,1%), in lieve flessione il valore relativo al terzo trimestre (73,2%). Delle vittime inviate ad un servizio territoriale, per entrambi i trimestri, circa il 93,5% (rispettivamente pari a 1.940 e 1.858 vittime) è stata inviata ad un Centro antiviolenza.

Leggi anche: Donnexstrada: un’app ti fa compagnia al telefono mentre percorri una strada non sicura

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