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“Mai un bambino potrà varcare la soglia del carcere”: la proposta di legge

Stop ai bambini in carcere: la Camera ha approvato una proposta di legge che mira a evitare che figli di persone condannate finiscano, con i loro genitori, dietro le sbarre.

Stop ai bambini in carcere: con 241 voti favorevoli e 7 contrari, la Camera dei deputati ha approvato in prima lettura una proposta di legge che mira a evitare che figli di persone condannate finiscano, con i loro genitori, dietro le sbarre. «Mai un bambino potrà varcare la soglia del carcere», si legge nel testo.

Presentata a prima firma dal deputato del PD Paolo Siani, la proposta per diventare legge dovrà essere approvata al Senato e poi ripassare alla Camera. Alla fine di questo iter, forse, non vedremo più minori in carcere.

Bambini in carcere: il testo della proposta di legge

La proposta di legge approvata dalla Camera vieta la custodia cautelare in carcere per le donne incinte o conviventi con figli di età inferiore a 6 anni. Nel provvedimento viene proposto il modello della casa-famiglia che si sostituisce al carcere. Il ministero competente e gli enti locali stipuleranno convenzioni per l’individuazione delle strutture più adatte.

Le madri in questione, dunque, non dovranno più essere detenute in carcere, ma in case famiglie protette. Per i casi in cui le esigenze cautelari siano di eccezionale rilevanza, invece, risiederanno in istituti a custodia attenuata ICAM. Queste strutture sono dotate di sistemi di sicurezza non riconoscibili dai bambini, cercando di ricreare un’atmosfera simile a un ambiente familiare.

Bambini in carcere: cosa succede alle madri già condannate

bambini in carcere

Nella proposta di legge viene stabilita l’incompatibilità assoluta con la pena detentiva per i bambini di età inferiore a tre anni. Ad oggi, questo limite era fissato a un anno. Inoltre, è possibile il rinvio dell’esecuzione della pena nei confronti delle madri con figli fino a 6 anni. Attualmente, il margine di età del minore è di 3 anni.

Anche nel caso di donne già condannate, la proposta di legge prevede il ricorso alle case famiglia oppure agli ICAM.
Qualora la madre fosse deceduta o impossibilitata ad assistere i figli, le misure proposte dalla legge si applicherebbero anche ai padri.

Con questa proposta, figli piccoli delle mamme detenute non saranno più costretti a vivere i primi anni della loro vita dietro le sbarre. Siani, firmatario della proposta, ha detto:

Le case protette saranno l’unica scelta per far scontare la pena a una donna in gravidanza o con un bambino fino a sei anni di età, salvo esigenze cautelari di eccezionale rilevanza. Il Parlamento vuole lottare per tutte le persone innocenti, in primis i bambini. È una questione di civiltà.

Walter Verini, deputato dem relatore del provvedimento, ha aggiunto:

Mai più bambini in carcere: questo è un importante passo in avanti verso la cancellazione di questa inammissibile, vergognosa situazione che si verifica nelle carceri italiane. Il testo approvato tutela i bambini che sono costretti a vivere tra le sbarre insieme alle madri detenute, prevedendo destinazioni presso le case famiglia o gli istituti a custodia attenuata. Ci auguriamo che il Senato possa esaminare a sua volta al più presto il testo della Camera, la cui approvazione definitiva sarà un passo dì civiltà e umanità per il nostro Paese. E una spinta al governo e al Parlamento per interventi sempre più urgenti e necessari sulla situazione carceraria, contro il sovraffollamento, per una pena che sia davvero rieducativa e riabilitativa.

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Rosarianna Romano, classe 1997. Formazione umanistica e interessi eclettici, sedotta dall'arte e dalla storia contemporanea, ama leggere i libri e la realtà. Nata in Puglia e bolognese d'adozione.
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