Smaltimento amianto: è necessario rimuovere questo materiale ancora presente negli edifici

La questione dello smaltimento amianto è quanto più attuale essendoci nel territorio italiano ancora 32 milioni di tonnellate di questo materiale.

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L’asbesto o amianto è costituito da un insieme di minerali per loro natura cancerogena. Si tratta di un materiale molto comune in natura che, per via della sua resistenza al calore, era stato utilizzato anche per arredamenti e indumenti resistenti al fuoco.

Negli anni ottanta l’amianto venne utilizzato come sistema di isolamento termico e acustico per tetti, navi, edifici e nell’edilizia sotto forma di un composto di cemento, noto come Eternit, utilizzato per fabbricare tegole, pavimenti e canne fumarie.

Da tempo però è stata accertata la nocività per la salute. Respirare polveri contenenti fibre d’amianto può causare malattie polmonari e tumori.

Smaltimento amianto, dai dubbi sulla cancerogenicità al divieto

Il primo paese al mondo che sollevò dei dubbi sulla natura cancerosa dell’amianto fu il Regno Unito nel 1930, in seguito a studi pioneristici di medici, i quali associavano la comparsa di tumori all’utilizzo di amianto.

Nel 1943 la Germania riconobbe l’inalazione di amianto come causa del cancro ai polmoni mentre nel 1983 il primo paese a bandire l’amianto fu l’Islanda. Oggi sono più di 50 i paesi nel mondo che ne hanno bandito l’uso.

In Italia la produzione e la vendita dell’amianto è fuori legge dal 1992. L’Italia si è occupata, oltre della dismissione di tutte le attività di estrazione e lavorazione dei minerali per la produzione dell’asbesto, anche dei lavoratori esposti all’amianto, ai quali viene garantito un incremento contributivo del 50% a fini pensionistici.

Bonifica e smaltimento amianto

smaltimento amianto_rimozione

Possono venir utilizzati tre metodi diversi di bonifica dell’amianto:

  • rimozione, o smaltimento amianto, si tratta del procedimento maggiormente utilizzato in quanto viene eliminato completamente il materiale e con esso ogni fonte di esposizione al rischio; d’altra parte però può essere svantaggioso per i lavoratori, i quali si occuperanno della rimozione, e per la produzione di rifiuti tossici, che dovranno essere smaltiti in appositi depositi
  • incapsulamento, l’amianto viene impregnato e ricoperto di prodotti penetranti e ricoprenti che lo inglobano, costituendo una sorta di pellicola sulla superficie. I costi sono contenuti, non prevendendo l’uso di altro materiale o lo smaltimento amianto e per i lavoratori e l’ambiente il rischio è minore; tuttavia questo procedimento prevede un programma di manutenzione
  • confinamento, viene posizionata una barriera dove è collocato l’amianto, in modo da isolare l’agente inquinante dall’ambiente; anche questa procedura necessita di un programma di controllo

Le spese di bonifica e i costi di smaltimento, in base alla legge di stabilità approvata dal Parlamento nel 2016, sono detraibili del 65%.

Cosa fare per lo smaltimento amianto

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In Italia, secondo quanto riportato dal portale infobuildenergia.it e in riferimento ai dati del CNR, la quantità di materiali contenente amianto si aggira intorno ai 32 milioni di tonnellate, di cui la maggior parte sono coperture in fibrocemento o Eternit che raggiungerebbero 2,5 miliardi di metri quadrati.

Lo smaltimento amianto è quanto mai necessario. Bisogna rivolgersi ad aziende iscritte nell’Albo nazionale delle imprese che effettuano la gestione dei rifiuti.

La Kennew è una di queste. Si tratta di un’azienda che offre diversi servizi, tra i quali anche la rimozione e smaltimento amianto, oltre alla progettazione, istallazione e manutenzione di impianti fotovoltaici, isolamenti termici, rivestimenti di facciata, coperture in tegole in cemento e smaltimento pannelli fotovoltaici.

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