Home Attualità News Scampia, chiuse 4 aule della scuola materna sommerse dai rifiuti

Scampia, chiuse 4 aule della scuola materna sommerse dai rifiuti

Un vero e proprio effetto Streisand quello che sta travolgendo l’Istituto Comprensivo ‘Alpi-Levi’ del quartiere Scampia di Napoli. Quasi un mese fa l’Istituto fu al centro di una polemica dopo che la preside Rosalba Rotondo rifiutò l’ingresso di uno studente di 13 anni perché la sua capigliatura – treccine blu elettrico su testa rasata – era indecorosa secondo il dress-code della scuola. Neanche il tempo di tirare il fiato dopo aver finalmente lasciato un’indesiderata ribalta mediatica, che un altro problema di decoro, stavolta ben più grave del precedente, vede di nuovo l’Alpi-Levi sotto i riflettori. Questa volta il problema riguarda la scuola materna dell’istituto: 4 aule sono state chiuse per inagibilità a causa delle montagne di immondizia ammassate in prossimità della scuola. In viale della Resistenza dovrebbe esserci un’isola ecologica e invece c’è una vera e propria discarica abusiva che abbraccia l’istituto e vede i bambini farsi strada quotidianamente tra cumuli di rifiuti che sfiorano i due metri di altezza. Rifiuti che spesso vengono dati alle fiamme in maniera illegale e sprigionano fumi tossici. Le aule più vicine al muro di cinta sono state chiuse dopo le minacce dei genitori di ritirare i propri figli dalla scuola. La maggior parte dei bambini sta attualmente facendo lezione nel refettorio, alcuni sono stati smistati in altre classi. Leggi anche: Napoli, Costa Crociere dona i pasti non consumati al Banco Alimentare

Tra roghi e segnalazioni alle autorità, il disagio aumenta

Effetto Streisand dicevamo, ed è davvero questo il caso. La Preside, che già un mese fa aveva difeso con le unghie il decoro dell’Istituto cui fa capo, si è letteralmente barricata nel suo ufficio raccomandandosi di non far trapelare la notizia per non ledere la reputazione della scuola, ma senza risultato. I genitori dei ragazzi hanno deciso di render nota la cosa per tutelare la salute dei propri figli, decisamente più importante di etichetta e presentabilità. Una loro portavoce ha riferito:

È una situazione nota da mesi se non anni. All’inizio dell’anno, nonostante il caldo tenevano tutte le finestre serrate. Ora la situazione è peggiorata perché evidentemente c’è stato qualche sversamento di troppo ma sia il Comune che la scuola non hanno fatto niente per prevenire.

Sulla stessa riga le segnalazioni degli operai dell’ASIA, l’Azienda Servizi Igiene Ambientale, che dovrebbero occuparsi di raccogliere i rifiuti nell’isola ecologica ma sono impediti a farlo a causa del disinteresse dei dirigenti che non autorizzano le procedure di manutenzione. Nel frattempo il malcontento cresce: alcuni se la prendono con i rom che vivono nella zona, accusati di appiccare gli incendi dietro pagamento da parte della malavita, altri sperano nella provvidenza divina. Come nelle serie TV più note, Scampia non trova pace. Forse il tam tam mediatico potrà fare qualcosa. Leggi anche: “La mafia chiedeva il pizzo a mio padre, non chiamatemi la figlia del pentito”   di Marianna Chiuchiolo

Giornalista con studi in Mediazione Linguistica, una formazione da teatrante e una generale tendenza a perdersi nei vicoli di una fervida immaginazione. Ama in egual misura la scienza e la poesia e si spende da tempo per la crociata della Mental Health Awareness come missione di vita.
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