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Casalino: “Non mi hanno regalato niente. A mio padre sul letto d’ospedale ho detto ‘muori’”

Rocco Casalino si racconta in un'autobiografia: dall'infanzia in Germania al successo avuto dopo il GF, fino all'ultima esperienza come portavoce del Presidente.

Esce oggi il primo libro di Rocco Casalino che, dal Grande Fratello ad essere il portavoce del Presidente del Consiglio, di strada ne ha fatta e anche tanta.

Il libro infatti è incentrato proprio sulla sua storia di vita, dall’infanzia caratterizzata da un difficile rapporto con i genitori alla fama ottenuta grazie all’esperienza del Grande Fratello, per poi passare all’incontro decisivo con Gianroberto Casaleggio, fondatore del Movimento 5 Stelle.

“Il portavoce”, l’autobiografia di Rocco Casalino

Rocco Casalino_Il portavoce

L’uscita del libro di Rocco Casalino, dal titolo “Il portavoce” sarebbe dovuta avvenire già qualche settimana fa ma è stata rimandata per via della crisi di Governo.

Si tratta di un’autobiografia che ripercorre tutto il percorso di vita di Casalino. La prima figura importante ad essere descritta è quella del padre, un uomo violento che tornava a casa ubriaco e si sfogava con la moglie e con i figli.

Nei suoi confronti Rocco ha incamerato una tale rabbia da non riuscire a perdonarlo neanche da adulto. E da sussurrargli sul letto di morte: “Muori. Devi morire”

Trascorre la sua infanzia in Germania, a Rankelthan. Ricorda come veniva preso in giro dai compagni e come abbia avuto la propria rivincita quando da portavoce del Presidente Conte è stato ripreso insieme ad Angela Merkel.

Rocco Casalino, dal GF a essere portavoce di Conte

Quando il padre va in pensione la famiglia Casalino si trasferisce in Puglia, a Ceglie Messapiche. In quegli anni si avvicina al Comunismo, alla figura di Che Guevara, ma è anche attratto da Michele Santoro.

Si laurea in ingegneria elettronica a Bologna e inizialmente trova lavoro presso un call center. Poi nel 2000 arriva la svolta con la partecipazione alla prima edizione del Grande Fratello, a cui seguono fama, successo e soldi.

Rocco però a questo punto decide di percorrere la carriera del giornalismo. Lavora per alcune emittenti locali, come Telelombardia e TeleNorba.

Poi nel 2008 la partecipazione ad uno dei Vaffa day di Beppe Grillo lo entusiasma così tanto da decidere di aderire al Movimento, dove ben presto verrà notato dal suo fondatore.

Nel 2018 passa da essere portavoce del Movimento a quello del Presidente Conte, e grazie a questo nuovo incarico avrà l’onore di stringere la mano a tutti i più grandi politici.

Leggi anche: Quanto guadagna Rocco Casalino? Lo stipendio dorato del portavoce di Conte

Il pregiudizio subito per aver partecipato al GF

In un’intervista a Repubblica Rocco Casalino affronta alche l’argomento legato al pregiudizio subito in Parlamento per il fatto di aver partecipato al Grande Fratello. Come se un’esperienza fatta 20 anni fa e durata tre mesi abbia un peso tale da stigmatizzare una persona e non si abbia l’intelligenza di riuscire a guardare oltre.

Mentre su Conte e Casaleggio spende solo belle parole, sia di stima che di gratitudine per essere stati dei riferimenti e degli esempi importanti nella sua vita.

Riguardo al futuro si dice incerto. Ecco cosa ha detto:

Una parte di me, quella profondamente legata al Movimento, mi spinge a tornare lì, anche in vista di una campagna elettorale che non vedo poi così lontana.

So che potrei dare un contributo fondamentale.

Un’altra parte di me, però, è tentata da nuove esperienze, nuovi progetti, quindi non ho ancora deciso, vedremo.

Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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