Reddito di cittadinanza, come si evolverà con il Governo Meloni

Con il Governo Meloni il reddito di cittadinanza sarà sostituito a un nuovo sussidio, di cui la premier aveva parlato in campagna elettorale. Di cosa si tratta?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Il tema del reddito di cittadinanza è stato riproposto durante l’ultima campagna elettorale dai vari schieramenti politici. Se da una parte ci sono stati i sostenitori dall’altra c’è stato anche chi, come ha fatto l’attuale premier Giorgia Meloni, ha pensato a una sua possibile evoluzione.

In uno dei suoi interventi ha spiegato in cosa consiste il programma del suo partito in merito a questa tematica, tanto cara ai cittadini. Ecco cosa ha detto, come riportato dalla trasmissione Dritto e Rovescio che ha affrontato in modo più approfondito la questione:

Uno Stato giusto fa assistenzialismo verso chi non può lavorare e verso chi può lavorare immagina strumenti di incentivazione per il lavoro.

Per chi non può lavorare noi immaginiamo uno strumento che ci sembra molto più serio del reddito di cittadinanza che è l’assegno di solidarietà.

Un ruolo importante nella decisione da prendere sul reddito di cittadinanza lo avrà Marina Calderone, designata come la nuova ministra del Lavoro. Da come fa sapere Money.it, la sua posizione in merito, pur essendo dell’idea che una riforma sia necessaria, è meno critica rispetto a quella di Giorgia Meloni.

Come sarà il nuovo reddito di cittadinanza

La leader dei Fratelli d’Italia ha intenzione di sostituire il sussidio dei 5 Stelle con un nuovo strumento di welfare, destinato però solo alle categorie più fragili e non a chi può lavorare. Ci si chiede come potrebbe essere questo nuovo reddito di solidarietà, proposto dalla Meloni.

La trasmissione Dritto e Rovescio ha intervistato Gabriele Fava, avvocato Giuslavorista, che ha fornito delle informazioni sul nuovo assegno:

Il reddito di solidarietà consiste in un intervento fino a 650 euro a famiglia però con un Isee inferiore ai 15.000 euro. Le categorie sono quei nuclei familiari dove c’è una persona al di sopra dei 60 anni o minorenni a carico o un disabile a carico.

Dobbiamo contrastare e aiutare chi si trova in uno stato di indigenza ma chi può lavorare deve tornare a lavorare.

Di conseguenza chi non rientra in queste categorie, considerate fragili, e può lavorare, non riceverà più il reddito di cittadinanza. Sarebbero avvantaggiati solo quei soggetti, i quali con un’invalidità ad esempio all’80% oggi percepiscono 300 euro, mentre con il nuovo sussidio il loro assegno mensile aumenterebbe.

Leggi anche: Giorgia Meloni è la prima premier donna d’Italia

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