Nelle ultime ore i Vigili del fuoco non si sono mai fermati. Hanno scavato senza sosta tra le macerie delle palazzine ormai distrutte di Ravanusa, avvolta da uno spettrale alone di morte e dolore. Il numero delle vittime è salito a sette: sono stati estratti i quattro corpi senza vita individuati poco dopo le 6.30, tra cui quello di Selene Pagliarello, l’infermiera 30enne al nono mese di gravidanza (il parto era previsto per mercoledì), e del marito Giuseppe Carmina.
I coniugi erano al terzo piano di uno dei palazzi distrutti dall’esplosione avvenuta in via Trilussa alle 20.30 di sabato, che ha provocato un’ondata d’urto di circa 100 metri. I caschi rossi hanno estratto anche il corpo senza vita di Angelo Carmina, padre di Giuseppe. Sono ancora due i dispersi, che si trovano sotto le macerie, anche se il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Agrigento Merendino ha fatto sapere che probabilmente è stata localizzata l’area in cui si trovano. La tragedia è stata scatenata da una fuga di gas, le cui cause rimangono ancora da accertare.
Ravanusa, l’esplosione ha cancellato un intero nucleo familiare
L’esplosione ha coinvolto un intero nucleo familiare che abitava in una delle palazzine crollate, composto da una donna anziana, i suoi tre fratelli e le rispettive mogli. Al primo piano viveva Rosa Carmina, trovata viva, al secondo c’era la cognata, Giuseppa Montana, anche lei sopravvissuta. Pietro Carmina, fratello di Rosa, è stato trovato senza vita, mentre la moglie Carmela Sciabetta è una dei due dispersi.
Al terzo piano viveva l’altro fratello di Rosa, Angelo Carmina, con la moglie Enza Zagarrio, morti entrambi assieme a loro figlio Giuseppe Carmina e alla moglie incinta Selene Pagliarello: i giovani erano andati a fare loro visita prima di partire per Milano, dove la ragazza sarebbe dovuta andare per la laurea del fratello. Al quarto piano c’era il terzo fratello di Rosa, Calogero Carmina, e la moglie Liliana Minacori, anche lei deceduta.
Ravanusa, il parto di Selene previsto per mercoledì, i pompieri: “Era la persona che volevamo ritrovare”
Il ricovero per il parto cesareo di Selene Pagliarello era previsto per mercoledì mattina. Il padre è rimasto per 36 ore nei pressi del luogo della tragedia, senza perdere la speranza, in attesa di notizie. L’epilogo è stato tragico: era lei uno dei quattro corpi ritrovati dal cane dei Vigili del fuoco.
Giuseppe Merendino, comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, non si dà pace. Avrebbe voluto trovare Selene in vita assieme al figlio che portava in grembo, d’altronde questa era la speranza di tutti. Dopo che il cadavere della giovane è stato estratto dalle macerie, Merendino ha detto:
Il suo ritrovamento, assieme al marito e al suocero, ha generato molta tristezza. Aspettava un bambino che doveva nascere tra pochi giorni, era la persona che avremmo voluto trovare ancora viva.
Purtroppo solamente il primo giorno, nelle prime ore, siamo riusciti a recuperare vive due donne: erano dentro l’edificio che è crollato, ma si trovavano tra i due piani, in delle aree dove si è mantenuta una bolla d’aria, e questa è stata la loro fortuna.
Ravanusa, le ipotesi sull’esplosione e il controllo sull’impianto 5 giorni fa
Cosa ha scatenato la terribile esplosione? Questo è uno degli interrogativi a cui adesso si dovrà trovare risposta certa. L’ipotesi privilegiata dei Carabinieri è che lo scoppio sia stato provocato da un accumulo di gas sotterraneo dovuto a una frana, che avrebbe prodotto una sorta di caverna sotto terra. Di certo, ha sottolineato il colonnello Vittorio Stingo, “l’esplosione è stata provocata da una grande quantità di gas” anche se non risultano “segnalazioni recenti relative a presunte perdite di gas né a noi, né alla società che gestisce l’impianto”, ha concluso.
Il comandante ha spiegato anche che l’impianto cittadino di distribuzione del metano di Ravanusa “era stato sottoposto a controllo recentemente, cinque giorni fa e lo è frequentemente in quanto vetusto: è stato un controllo di manutenzione ordinaria e non straordinaria, da cui non erano emerse criticità. Dovremo valutare la modalità di questo controllo“.
Poi, ha assicurato: “Sarà un’indagine che condurremmo sotto il coordinamento della Procura di Agrigento con la massima scrupolosità e rapidità possibili, per garantire tutte le risposte che i cittadini si attendono“. Il colonnello ha poi ribadito che appena si concluderà la ricerca dei due dispersi, l’area verrà messa sotto sequestro e inizieranno gli accertamenti per capire le cause che hanno provocato la fuga di gas.
Leggi anche: Ravanusa, bilancio dell’esplosione: tre vittime, 6 dispersi e 100 sfollati
