Home Tips Pneumatici auto, sta per arrivare la rivoluzione?

Pneumatici auto, sta per arrivare la rivoluzione?

Vediamo le produzione dei più nuovi e innovativi modelli di pneumatici auto.

pneumatici auto


Neri, tondi e duri: sono questi i primi tre aggettivi che ci vengono in mente se pensiamo agli pneumatici per auto, legati alle classiche caratteristiche di questi prodotti che, a ben vedere, sono rimaste quasi immutate sin dalla loro creazione nel secolo scorso. Qualcosa sta però per cambiare, perché sempre più aziende stanno lavorando alla produzione di nuovi e innovativi modelli, caratterizzati dall’assenza di aria.


In arrivo una rivoluzione negli pneumatici


Finora non c’è stata una vera e propria rivoluzione nel campo degli pneumatici: certo, la tecnologia produttiva ha fatto passi da gigante, i vecchi modelli con la camera d’aria ora sono affiancati da soluzioni tubeless più performanti, le più moderne gomme 4 stagioni sono molto più di un compromesso e anche il digitale fa la sua parte, perché su siti come Euroimport Pneumatici possiamo comprare ciò di cui abbiamo bisogno in ogni momento del giorno e dell’anno. Eppure, le gomme auto di oggi continuano a “somigliare” esteticamente a quelle che viaggiavano sulle nostre strade mezzo secolo fa e anche di più, perché non è stata ancora trasformata la loro apparenza esteriore.
Almeno, non finora: Michelin, Goodyear e Hankook, tra gli altri, stanno terminando la fare di progettazione e sviluppo degli pneumatici del futuro, che nelle loro intenzioni ci porteranno a dire addio alla classica “ciambella di gomma nera riempita d’aria“, che per giunta è anche difficile da riciclare.


Pneumatici auto, il futuro è airless


Non dobbiamo neppure aspettare moltissimo per assistere a questo passaggio epocale: nelle previsioni dei principali costruttori mondiali di pneumatici le prime gomme airless entreranno in produzione di serie, e quindi sul mercato, già a partire dal 2024.


La parola chiave è proprio airless, ovvero assenza di aria: gli pneumatici che stanno sperimentando i grandi brand, infatti, non hanno la classica carcassa piena di aria, ma sono capaci di sostenere il peso del veicolo e di assicurare la marcia grazie a una speciale tecnologia che sfrutta sistemi compositi di gomma e cerchio realizzati in polimetri plastici rinforzati con fibra di vetro.


In pratica, pur nelle differenze dei singoli costruttori, gli pneumatici airless condividono l’impostazione di base per principio costruttivo e di funzionamento: a tenere posizione e alla giusta rigidità il battistrada non sarà più l’aria in pressione, ma una struttura robusta e flessibile in polimeri termoplastici, solitamente di tipo reticolare o a raggi in fibra di vetro.


Grazie a questa struttura, leggera ma resistente e capace di adattarsi a ogni tipologia di fondo stradale, gli pneumatici senz’aria sono praticamente virtualmente indistruttibili (tagli al battistrada e ai fianchi non riducono l’efficienza di marcia) e non necessitano di particolari manutenzioni, perché non possono forarsi e comunque non possono sgonfiarsi.


Quando arrivano gli pneumatici airless


L’azienda che al momento sembra più vicina al lancio di questi modelli è la Michelin, che ha fissato per il 2024 il debutto dello pneumatico Uptis, su cui sta lavorando almeno dal 2019 (anno del primo annuncio).
Anche Toyo è all’opera su questo fronte e fonti aziendali dicono di essere vicini all’utilizzo stradale del Toyo noair, ideato dal 2006 e arrivato oggi, dopo successivi sviluppi, alla forma dei raggi incrociati a X.


Servono invece dai cinque ai dieci anni per l’arrivo sul mercato delle gomme senz’aria di Bridgestone, che comunque aveva già presentato al CES 2020 il suo concept AirFree.


Incoraggianti i segnali che arrivano anche da Hankook con gli pneumatici i-Flex, realizzati con una struttura di sostegno alveolare con celle di forma esagonale e tetragonale, e da Goodyear, che in realtà ha presentato un brevetto di pneumatici airless sin dal 1982 e ha già fatto diversi test delle sue gomme senza aria, anche in dotazione a vetture a guida autonoma.

Exit mobile version