Allerta sanitaria in India, arriva Nipah: il nuovo virus animale ha già ucciso un ragazzino

Nei distretti di Kozhikode, Malappuram e Kannur è stata lanciata un'allerta nazionale a causa di un nuovo virus: il Nipah che sta già mettendo in ginocchio il paese.

Melissa Matiddi
Melissa Matiddi
Esperta in comunicazione e digital marketing, studia lo yoga e le discipline orientali. Ama creare, leggere e viaggiare. Silenziosa ma rumorosa, è sempre pronta a varcare nuovi orizzonti.
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Il candidato responsabile questa volta non è più il Covid ma un nuovo virus anch’esso di natura zoonotica che sta facendo tremare il mondo. Si chiama Nipah e causa difficoltà respiratorie e infiammazione cerebrale.

L’allerta sanitaria nel paese è scattata dopo la morte di un ragazzino di 12 anni, originario del Kerala, lo stato più colpito dalla pandemia del Covid. Il Ministro della Salute Veena George ha reso noto che 20 persone, con le quali il ragazzo ha avuto contatti stretti sono state isolate e tenute in osservazione.

Il virus sembrerebbe provenire dagli animali, infatti era stato già identificato, per la prima volta, in Malesia alla fine del 1990 in un allevamento di suini.

Nel 2001 e nel 2007 sono stati registrati diversi casi di Nipah nel Bengala Occidentale e più recentemente nel 2018 e nel 2019 proprio nella regione del Kerala.

L’Indian Council of Medical Research e il National Institute of Virogy hanno condotto una ricerca incrociata e identificato il virus nella saliva di pipistrello. Uno studio sociale pubblicato su PNAS ha invece analizzato le origini del virus e ne ha dedotto che l’infezione da Nipah avrebbe origine dalla convivenza forzata degli animali con la società che sfrutta sempre di più le risorse del territorio e gli habitat degli animali selvatici costringendoli a vivere nei centri abitati. Il Nipah è ritenuto uno tra i virus più pericolosi al mondo, è considerato 75 volte più mortale del Covid.

Nipah: Qual è l’origine del nuovo virus?

Il Niv è un virus prettamente zoonotico che si trasmette dagli animali all’uomo attraverso alimenti contaminati o tra le persone. Nei soggetti contagiati, il virus provoca infezione asintomatica, infiammazione respiratoria acuta ed encefalite fatale. Anche gli animali possono essere colpiti duramente dal Nipah.

Già lo scorso gennaio, l’emittente televisiva della Bbc aveva annoverato la malattia da virus tra le più pericolose e minacciose piaghe future, dedicando un lungo approfondimento sulla piattaforma multimediale intitolata “Stopping the next one”.

L’Organizzazione per la salute mondiale animale ha riferito che il virus fa parte della famiglia Paramyxoviriade, genere Henipavirus, strettamente correlato al virus Hendra, il quale a sua volta è l’agente responsabile della polmonite morbillivirus equina o sindrome respiratoria acuta equina. Questo tipo di infezione è acuta e virale e colpisce in particolar modo i cavalli, è già nota in Australia.

Al momento non esiste alcun tipo di cura o di vaccino, non c’è alcuna possibilità di arginare il contagio diffuso dalle urine e dal guano dei pipistrelli che popolano il sud-est asiatico contaminando terreni, coltivazioni e bevande.

Sintomi del Nipah

I sintomi che colpiscono i soggetti umani sono infezione asintomatica, infezione respiratoria acuta e lieve ed encefalite fatale. Inizialmente le persone colpite presentano: febbre, mal di gola, dolori muscolari, vomito, disorientamento, confusione mentale e mal di gola. In aggiunta possono comparire vertigini, sonnolenza, alterazione della coscienza e gravi danni neurologici che indicano la presenza di un’encefalite acuta. Nei casi più gravi si verificano convulsioni ed encefalite che possono portare al coma in 24-48 ore.

Il periodo di incubazione può variare dai 4 ai 14 giorni, tuttavia sono stati registrati dei casi in cui si è arrivati a 45. Il 20% dei pazienti che hanno avuto encefalite acuta ha mostrato danni neurologici come disturbi convulsivi e cambiamenti della personalità. Il tasso di mortalità è stimato tra il 40 e il 75%. Ovviamente questi numeri possono variare a seconda della capacità reattiva del corpo e delle gestione locale per le emergenze epidemiologiche.

Malgrado la preoccupante situazione, le autorità indiane hanno insistito sul fatto che non esistono gravi condizioni per intervenire in modo più capillare, invece i sanitari locali continuano ad indagare sul caso, preoccupati che possano scoppiare molti focolai.

Leggi anche: Scoperta a Tor Vergata: il plasminogeno possibile chiave per capire il Covid

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