Home Storie Muro Usa-Messico, un’altalena rosa per unire

Muro Usa-Messico, un’altalena rosa per unire

I primi disegni del progetto “Teeter totter wall” risalgono al 2009. Ma solo ora Ronald Rael e Virginia San Fratello, una coppia di architetti e docenti universitari della California, hanno visto realizzata la loro idea. A Sunland Park, in New Mexico, dove un alto muro divide il territorio statunitense da quello messicano, i due hanno installato alcune altalene dipinte di rosa acceso per combattere ogni divisione. Questa installazione ha permesso ai bambini di giocare insieme: anche se di fatto sono divisi da una barriera di separazione, i piccoli possono divertirsi con l’altalena “saliscendi”, segno di protesta pacifica per unire invece che per dividere.

Il muro è diventato il fulcro delle relazioni Usa-Messico e i bambini e gli adulti sono stati collegati in modo significativo da entrambe le parti con la consapevolezza che le azioni che hanno luogo da una parte hanno una conseguenza diretta dall’altra. Così bambini e adulti sono connessi al di là delle barriere tra i due Stati. Per riconoscere come ciò che avviene da una parte del muro abbia effetto sull’altro lato

Ha scritto su Instagram Ronald Rael, parlando di questa come “una delle esperienze più incredibili” della sua carriera e di quella di Virginia. L’installazione artistica ha preso il nome di “Virgole rosa”, per superare con il gioco la divisione del confine: il muro che separa il Messico dagli Stati Uniti diventa un “baricentro” che permette agli abitanti statunitensi e messicani di interagire tra di loro nonostante la barriera.

Buone relazioni legano i messicani e gli statunitensi. E andare sul dondolo serve a dimostrare che siamo uguali e possiamo giocare insieme, divertendoci. Ma anche che il muro interrompe i rapporti tra le persone.

Anche il colore delle altalene è frutto di una scelta ben precisa: il rosa crea un forte contrasto col nero della barriera. Il tutto sotto la presidenza di Donal Trump strenuo sostenitore della necessità del muro di confine. Leggi anche: Calabria, migranti e studenti danno nuova vita al borgo   di Martina Mugnaini

Martina Mugnaini. Classe 1991. Nata e vissuta a Roma, ha un forte legame con le sue origini fiorentine. Laureata in Filologia Moderna alla Sapienza e giornalista, ama scrivere di tutto quello che riguarda l’arte, la letteratura, il teatro e la cultura digitale. Da anni lavora nel campo della comunicazione e del web writing interessandosi di tutto ciò che riguarda l'innovazione. Bibliofila e compratrice compulsiva di libri di qualunque genere, meglio se antichi: d'altronde “I libri sono riserve di grano da ammassare per l’inverno dello spirito” e se lo dice la Yourcenar sarà vero.
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