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Matteo Messina Denaro, selfie con l’infermiere e orologio di lusso: “Perché è passato inosservato?”

Matteo Messina Denaro è stato arrestato suscitando diverse polemiche. Ci si interroga come sia riuscito a sfuggire alle forze dell'ordine per tutto questo tempo.

Si sta diffondendo la tesi secondo cui Matteo Messina Denaro, negli anni in cui era latitante, abbia goduto di coperture e complicità, anche ad alti livelli. Lo dimostra una fotografia fatta dal boss con un infermiere de La Maddalena, clinica palermitana dove era ricoverato, e pubblicata oggi su La Verità.

Il mafioso più ricercato degli ultimi 30anni a quanto pare tanto sconosciuto non era, addirittura trattato come un personaggio noto con il quale scattarsi un selfie. Anche la carta d’identità in suo possesso, intestata ad Andrea Bonafede e con timbro autentico del comune di Campobello di Mazara, solleva dubbi sulle complicità.

Di Matteo sull’arresto di Matteo Messina Denaro: “Lo Stato avrà vinto quando avrà approfondito”

Matteo Messina Denaro-

Al momento dell’arresto Matteo Messina Denaro è stato trovato con un montone griffato del valore di 10 mila euro e con un orologio da 36 mila euro. Ci si stupisce come potesse passare inosservato soprattutto a Palermo, e nello specifico dalle stesse forze dell’ordine.

Ciò ha sollevato diverse tesi complottistiche e dubbi, anche da parte di Nino Di Matteo, magistrato dell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. In un’intervista rilasciata a La Stampa ha così dichiarato:

Lo Stato avrà davvero vinto quando avrà approfondito e fatto chiarezza sul come e sul perché sia stata possibile una latitanza così lunga. E nonostante l’impegno di migliaia di agenti delle forze dell’ordine e di decine di magistrati.

Avevamo identikit molto fedeli. Messina Denaro ha vissuto a Palermo, è stato arrestato in una delle cliniche più frequentate della città.

Di Matteo parla anche considerando i precedenti, come quando per un certo periodo di tempo alti funzionari del Vecchio Ros avevano coperto Provenzano per interesse nazionale. Poi conclude: “Fino a quando non si chiariranno le coperture e le complicità, allora come ora, non potremo dire di avere vinto”.

Matteo Messina Denaro, Luzi: “Non vi sono trattative Stato -mafia”

La tesi del complotto è stata rifiutata e smentita da Teo Luzi, comandante generale dei carabinieri, il quale in un’intervista al Corriere della Sera ha ribadito quanto affermato dal premier Giorgia Meloni, smentendo ogni complotto e possibile trattativa tra Matteo Messina Denaro e altri capi mafia:

Nell’ultimo mese avevamo capito che il cerchio si stava stringendo. E sapevamo che ogni momento poteva essere quello buono.

Negli ultimi giorni eravamo più consapevoli, ma la storia ci ha insegnato che nulla è scontato soprattutto quando si tratta di un capomafia.

Luzi ha spiegato che la cattura non è stata semplice ma possibile grazie a un gioco di squadra tra la polizia e i magistrati, specificando che non vi sono misteri o segreti inconfessabili.

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