La mamma di Elena al gip: “Sono stata io nel campo da sola”. Ma ci sono punti oscuri

Oggi Martina Patti è comparsa di fronte al gip Daniela Monaco e ha confermato di aver ucciso la figlia da sola. Ma, secondo gli inquirenti, rimangono ancora alcuni punti oscuri.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Oggi Martina Patti, la 23enne accusata di aver ucciso la figlia Elena, di appena 5 anni, è comparsa di fronte al gip Daniela Monaco per l’interrogatorio di garanzia. L’accusa è quella di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. La giovane ha sostanzialmente confermato quanto dichiarato nei giorni scorsi ai Carabinieri, ovvero di aver ucciso da sola la piccola nel campo in cui poi è stato ritrovato il corpo, nei pressi di Mascalucia, nel trapanese.

Martina Patti si trova attualmente nella sezione femminile della casa circondariale di piazza Lanza a Catania, sorvegliata a vista. Sembrerebbe serena e tranquilla secondo la descrizione di alcuni, anche se è stata portata più volte in infermeria per supporto psicologico.

Gabriele Celesti, l’avvocato di Martina Patti, aveva invece dichiarato che la sua assistita non fosse “in uno stato d’animo sereno”. Poi, uscendo dal carcere di Catania dopo l’interrogatorio, ha aggiunto: “Per evitare strumentalizzazioni posso riferire unicamente che l’interrogatorio si è svolto e il giudice si è riservato sull’ordinanza di convalida. La mia assistita ha risposto alle domande. Non posso aggiungere dettagli di nessun tipo. I punti oscuri saranno oggetto di approfondimento investigativo anche alla luce delle dichiarazioni che sono state fatte”.

Martina Patti ha agito da sola? I punti oscuri dell’inchiesta

Martina Patti al gip: "Sono stata io nel campo da sola". Ma ci sono punti oscuri

È prevista per oggi pomeriggio all’ospedale Cannizzaro di Catania l’autopsia della piccola Elena, fondamentale per chiarire alcuni punti oscuri di questa terribile vicenda. Il primo: Martina Patti ha agito davvero da sola come dice? Oppure qualcuno l’ha aiutata nel compiere l’omicidio e/o nell’occultare il cadavere?

Altra questione poco chiara è quella del luogo del delitto: Patti sostiene di aver ucciso la figlia nel campo in cui è stata ritrovata, ma anche questo punto è da verificare.

In ultimo, non c’è ancora traccia dell’arma del delitto, presumibilmente un coltello da cucina. Per trovarla, i militari del Ris effettueranno nei prossimi giorni controlli approfonditi all’interno delle case della campagna di Mascalucia.

I sospetti sulle telefonate e la telecamera di sorveglianza

A far pensare a un complice che abbia agito assieme a Martina Patti sono le numerose telefonate che la giovane avrebbe fatto a seguito dell’omicidio. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, nei tabulati compaiono numerose chiamate effettuate dalla 23enne tra le 14 e le 15, proprio poco dopo l’uccisione di Elena e prima della denuncia ai Carabinieri.

Gli inquirenti ipotizzano che tra le persone chiamate in quell’ora ci sia pure l’ipotetico complice di Martina Patti, che potrebbe averla aiutata nelle operazioni di occultamento del cadavere. In questo senso, saranno molto utili le immagini di una telecamera di sorveglianza puntata proprio sulla zona della casa della giovane. Dai filmati si potrà comprendere se qualcuno abbia raggiunto la donna dopo l’omicidio, anche se al momento vige in merito il massimo riserbo.

Leggi anche: Elena Del Pozzo, il papà: “La mamma non è pazza, ha premeditato il delitto”

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Asia Buconi
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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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